Un lutto
Gentili dottori,è possibile non aver elaborato un lutto,pur credendo razionalmente di esserci riusciti?Mi spiego. Per 24 anni ho vissuto praticamente in simbiosi con mia nonna. Credo che questa fosse la parola giusta. Da piccola, andare da mia nonna mi consentiva di scappare da una situazione familiare stressante e fonte di ansia e preoccupazione, in quanto i miei genitori litigavano in continuazione,spesso in maniera violenta. D'altro canto mia nonna, poco dopo la mia nascita, aveva perso suo marito,cadendo in una profonda depressione e aggrappandosi a me come una speranza di vita. Avevamo un rapporto unico: lei si è sempre presa letteralmente cura di me,donandomi affetto in tutti i modi. Dormivamo anche insieme, nello stesso letto. Io le facevo sempre compagnia, accompagnandola a messa, nelle sue camminate. Credo di aver identificato in lei la figura materna (nonostante ai miei io voglia bene e sia affezionata). Con il senno di poi,forse tutto questo era esagerato. Nessuno favoriva la mia indipendenza (famiglia iperprotettiva), io credevo che la mia vita fosse tutta lì con mia nonna e il mio fidanzato,e di stare bene (una specie di vita la conducevo,sebbene più che altro studiassi). Tutto questo è saltato dopo la sua morte, a causa di un tumore che covava indisturbato da tempo e che in cinque mesi l'ha portata via, tra molte sofferenze. Purtroppo non ci siamo lasciate bene,anche a causa di questioni ereditarie in cui io mi sono trovata coinvolta per accuse ingiuste da parte di miei parenti. Credo non fosse giusto nei confronti di una ragazzina. Inizialmente,non potevo accettare che fosse morta, negando quello che era successo. Pochi giorni dopo, mi sono data allo studio come una matta al fine di laurearmi,per dare un segno di forza e "onorare" la memoria di mia nonna,che ci teneva tanto. Mi complimentavo con me stessa per la mia forza d'animo. Mi sono laureata. Tuttavia, a causa degli eventi successivi, credo che dentro di me ci sia un vuoto abissale dovuto alle sue cure, premure, affetto. Dopo la sua morte, mi sono cacciata in una relazione fallimentare osteggiata dai miei genitori (che non sono ancora riuscita a chiudere) ho iniziato a provare noia e irritazione per ciò che facevo prima (studiare da brava bambina che deve dimostrare il suo valore), a odiare le quattro mura in cui mi trovo sempre per ragioni di studio. So solo che vorrei fuggire. Vorrei essere come un tempo,zelante,piena di energia e desiderosa di conseguire obiettivi, e il non riuscirci mi fa venire da piangere. Sogno quasi ogni notte la casa di mia nonna- nella quale, per inciso, non mi hanno mai più fatta entrare,praticamente cacciata come un essere indesiderato- con tutti i dettagli, di camminarci, di fare cose. Spesso sogno che lei "risorge" e poi muore di nuovo, lasciandomi nello sconforto. Avrei bisogno di una vostra parola in merito. Grazie...
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Gentile ragazza,è comprensibile che la perdita, dolorosa , di una figura così importante , una figura di riferimento fondamentale nella sua storia ed il modo in cui questo lutto è stato turbato da vicende familiari in cui Lei non c'entra , l'abbiano turbata , spinta reattivamente a capovolgere il suo modo di reagire alla vita ed al dolore..Le consiglio un percorso con un Collega de visu, con cui rileggere e riflettere sulle vicende passate , per poter continuare ad essere fiera della ragazzina che è stata, dell'amore che ha ricevuto e dato, della laurea per .. onorare la nonna ed il suo amore.. Niente da rinnegare, ma un trampolino da cui partire per diventare una donna più libera da passati anche pesanti, ma anche dolci ed affettuosi, per fare progetti e guardare avanti , forse il clima familiare con tutte queste faccende forse di soldi, forse di incomprensioni, può migliorare man mano che Lei diventa più sicura e forte, senza farsi catturare più da pensieri relativi al passato.
Ognuno fa come può , anche i genitori , anche noi, ma restare ancorati ai momenti negativi dell'esistenza è sbagliato e troppo duro.. cerchi di darsi aiuto e giri pagina, questo vorrebbe la sua dolce nonna per lei..
Un pensiero affettuoso e auguri di cuore..
Ognuno fa come può , anche i genitori , anche noi, ma restare ancorati ai momenti negativi dell'esistenza è sbagliato e troppo duro.. cerchi di darsi aiuto e giri pagina, questo vorrebbe la sua dolce nonna per lei..
Un pensiero affettuoso e auguri di cuore..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 988 visite dal 21/03/2018.
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