Un consulto psichiatrico
Salve sono un ragazzo di 20 anni e sto vivendo una situazione delicata. Caratterialmente sono una persona abbastanza schiva e non propriamente socievole per una insicurezza personale che mi portici avanti fin da più giovane e per, per merito di una situazione perennemente tesa in famiglia, una sfiducia per le persone che mi circondano e dalle quali ho sempre provato a scappare per paura di essere ferito. Sono cresciuto in cerca di una costante distrazione dai pensieri negativi e ansiogeni che mi venivano ogni giorno e crescendo mi sono reso conto di essere molto più sensibile e fragile di quello che pensassi. Ho pochissimi amici e ho avute pochissime relazioni sentimentali per incapacità nel gestire emotivamente i rapporti, penso. Qualche mese fa conosco questa ragazza all’università e costruisco con lei un rapporto speciale in quanto mi rendo conto di aver trovato una persona con la quale mi posso aprire, di cui mi posso fidare, con cui possa essere spontaneo, sincero, intimo, me stesso. Il rapporto è però stato sempre più carico di emotività da parte mia e alla lunga ho cercato di trasformare questo rapporto in una relazione sentimentale portando lei a voler chiudere ogni rapporto e a dirmi di lasciarla stare. Penso che lei si sia sentita ferita dal fatto che abbia tradito la sua fiducia provandoci con lei nonostante mi avesse detto di voler essere amici. La realtà è che mi sono sentito insicuro nel rapporto, con l’ansia di dovergli piacere perché lei piaceva a me e penso di essermi autosabotato portando il rapporto a un ultimatum per farlo finire. Lei ora mi manca da morire, sto male e sono depresso perché mi sono reso conto che questi mesi passati con lei sono stati forse quelli più felici della mia vita, non riesco a non pensarci, a dimenticarla e a stare meglio. Non ho più voglia di aprirmi con nessuno perché la sfiducia e l’insicurezza sono massimi, così come la paura di soffrire. Lei la vedo in università ogni giorno, c’è disagio e imbarazzo, ci evitiamo e non riusciamo a parlare dopo essere stati in contatto h24 per mesi, non so come si evolverà la cosa, mi piacerebbe tornare come prima ma lei ha chiesto di rispettare la sua scelta. Anche perché lei sembra stare meglio senza di me o almeno così sembra esternamente. Non so come riprendere la mia vita, mi sono sentito veramente felice e mi manca questa sensazione e avere una persona come lei accanto. Sto valutando un consulto psichiatrico e cerco consigli in tal senso e in generale sulla mia situazione. Cosa dovrei fare?
[#1]
Gentile utente,
il mese scorso, nel precedente consulto https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/612209-gestione-ipersensibilita.html
Le veniva consigliata una valutazione psicologica
e dunque,
oltre che "..Sto valutando..", lo faccia.
Anche perchè le auto-dignosi (v. titolo) sono solo fuorvianti.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
il mese scorso, nel precedente consulto https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/612209-gestione-ipersensibilita.html
Le veniva consigliata una valutazione psicologica
e dunque,
oltre che "..Sto valutando..", lo faccia.
Anche perchè le auto-dignosi (v. titolo) sono solo fuorvianti.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Gentile utente, da quello che mi sembra di capire (correggimi se sbaglio) riporti una situazione di ansia (e pensieri) pregressa che potrebbe aver influito negativamente su questo rapporto che descrivi con molta cura e che ora ti ha reso ancora più depresso e insicuro...
se ho compreso bene allora credo che dovresti intraprendere un percorso di psicoterapia che possa in primis risolvere queste problematiche alla base in modo tale che tu possa affrontare ogni rapporto senza paura e le eventuali conseguenze in modo funzionale.
Più che un consulto psichiatrico penserei in prima istanza ad uno psicologico con eventuale conseguente invio per una terapia farmacologica di supporto qualora fosse necessario.
resto a tua disposizione
se ho compreso bene allora credo che dovresti intraprendere un percorso di psicoterapia che possa in primis risolvere queste problematiche alla base in modo tale che tu possa affrontare ogni rapporto senza paura e le eventuali conseguenze in modo funzionale.
Più che un consulto psichiatrico penserei in prima istanza ad uno psicologico con eventuale conseguente invio per una terapia farmacologica di supporto qualora fosse necessario.
resto a tua disposizione
Dr.ssa Chiara Illiano
Psicoterapeuta breve ad approccio strategico
www.chiarailliano.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 791 visite dal 18/03/2018.
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