Amaxofobia e fine di una lunga relazione

Gentili dottori di MedicItalia,
Vi scrivo mossa dallo sconforto per la situazione che sto affrontando.
A quasi 28 anni, riconosco di essere una ragazza alquanto ansiosa, perfezionista, perennemente insoddisfatta e insicura...ho sempre riportato risultati eccellenti nello studio ma...sono poco propensa alla "pratica": dopo la laurea, l'ingresso nel mondo del lavoro si sta difatti rivelando più complesso del previsto. Il settore scelto, quello della professione forense, non lo sento affine alla mia persona e ciò mi procura insofferenza quotidiana e inquietudine per il futuro.
Da 8 anni sono fidanzata con un ragazzo di qualche anno più grande, che ha sopportato e cercato di minimizzare i miei tanti difetti e paturnie...in primis, l'handicap più grave che mi porto appresso: la patente, presa e messa nel cassetto per la troppa paura di affrontare la guida senza il supporto dell'istruttore. Premetto di non aver subito alcun trauma veramente grave, solo un piccolo incidente avvenuto con mio padre prima di iniziare le guide in autoscuola...episodio che, tuttavia, all'epoca mi sfiduciò completamente. Abitando vicinissima alla fermata del capolinea del bus, a pochi minuti dal centro città, negli anni non ho mai nemmeno così avvertito l'esigenza di guidare: son diventata esperta di mezzi pubblici e disposta a percorrere km a piedi in qualsiasi condizione meteorologica pur di aggirare l'amaxofobia.
Da quando sto assieme al ragazzo di cui sopra, ha sempre fatto lui il tragitto per vederci nei w.e. ...nel tempo, quella che gli sembrava mera pigrizia, si è (forse) reso conto trattarsi di vera fobia quando ha provato ad aiutarmi: appena seduta in macchina, inizio a sudare e annaspare, con i battiti impazziti e la mente annebbiata. La paura di fare incidenti, coinvolgendo altre persone, mi blocca al punto da non farcela ad uscire dalle viuzze del quartiere.
Ora, questa imbarazzante fobia che mi porto appresso, sta coinvolgendo (ha probabilmente già coinvolto in maniera radicale) anche il rapporto di coppia: dopo un forte litigio avvenuto la scorsa settimana, sono di fronte ad un muro di silenzio e ad un inespresso ultimatum in merito alla guida. Nei nostri progetti a breve termine, c'era anche una convivenza (benché io non abbia nemmeno una dignitosa indipendenza economica e tentassi per questo di procrastinare l'attuazione di questa idea a tempi migliori)...mi trovo ora improvvisamente rifiutata per questo mio blocco, mentre affronto un percorso formativo/lavorativo che non mi piace e incapace di trovare una via di uscita nel breve termine.
Ringrazio chi di voi, arrivato al termine di tale papiro mal scritto, saprà darmi almeno una parola di consolazione...e la conferma che dovrò rivolgermi quanto prima ad uno psicologo, prima che ritentare con le guide in autoscuola.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

per una persona che non soffre di tali disturbi,
mi riferisco al Suo fidanzato,
tali malesseri risultano talmente "assurdi" da farle arrabbiare di brutto.
E' difficile per gli altri comprendere i muri che la mente costruisce partendo da elementi semplici quale ad es.. "..un piccolo incidente .. prima di iniziare le guide in autoscuola."

Una "parola di consolazione" non so quanto Le possa servire veramente,
ma "la conferma che dovrò rivolgermi quanto prima ad uno psicologo, prima che ritentare con le guide in autoscuola.", questo lo confermo: l'amaxofobia non è un problema di guida, ma di psiche,
come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1930-la-paura-di-guidare-amaxofobia-quando-l-ansia-afferra-il-volante.html .


Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Attivo dal 2013 al 2018
Ex utente
Gentile dottoressa, La ringrazio per la pronta risposta. È proprio come dice, le persone che non hanno fobie non riescono a capire/tollerare chi invece ne soffre... Seguirò certamente il Suo consiglio e vedrò di trovare uno specialista, magari chiedendo consiglio al mio medico di base perché davvero non saprei nemmeno quale psicologo contattare. Le chiedo solo quale sarebbe secondo Lei la terapia più adatta e quali le tempistiche per i vedere i primi risultati.
Cordialità
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

la terapia cognitivo comportamentale dà risultati rapidi generalemente,
ma per una valutazione Sua
Le allego questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Provi a vedere qui sul sito alla voce "Specialisti"
se individua qualche Psicologo che sia ANCHE Psicoterapeuta operante nella Sua zona,
ne legga curriculum e risposte.
Se sente sintonia, lo/a contatti.

Se ritiene, ci tenga al corrente.

Nel frattempo coltivi la Sua coppia..

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
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