Gelosia e possessivita'
Salve a tutti, ho un enorme problema che mi fa vivere malissimo.
Sono fidanzata da più di 8 anni con un ragazzo. Ci vediamo un paio di volte a settimana per motivi di lavoro e perché abitiamo a 35 km di distanza. Abbiamo comprato casa ma non abitiamo ancora insieme perché stiamo facendo dei lavori. Vivo malissimo perché sono sempre.stata molto gelosa di lui, sempre dubbiosa e mai sicura del suo amore. Lui non è un romanticone o uno che esterna molto i sentimenti. È una persona che ha sempre ritenuto giusto avere degli spazi propri. La gelosia della quale voglio parlare oggi non è quella verso altre ragazze. È la gelosia verso i suoi amici. Mentre all'inizio li vedeva spesso, negli ultimi 2 anni ha iniziato a vederli quasi mai per via del lavoro e della casa da.sistemare. Da una parte ammettp chr sono felice che li veda poco ma ogni volta che qualcuno di loro si fa Vivo, inizio ad avere tachicardia, nervosismo e agitazione. Abbiamo discusso tante volte per questa cosa, dice chse e fosse per me, il resto del mondo non dovrebbe esistere. So che a lui mancanp un po i suoi amici e questo mi fa male da matti, non mi controllo. Razionalmente so chr è giusto ogni tanto avere degli spazi propri ma vince sempre il risentimento, la possessivita' e il senso di smarrimento. Non riesco ad essere felice se esce o se sente qualche amico. Vorrei ma non ci riesco, soffro e non controllo quel sentimento. Ho fatto qualche seduta di terapia ma poi ho lasciato per motivi economici. Io vorrei solo essere serena le poche volte che esce e non invece pensare a vendette e vivere con paranoia tutto il tempo. Esiste qualche "esercizio" da fare per convincersi pian piano a stare sereni?
Sono fidanzata da più di 8 anni con un ragazzo. Ci vediamo un paio di volte a settimana per motivi di lavoro e perché abitiamo a 35 km di distanza. Abbiamo comprato casa ma non abitiamo ancora insieme perché stiamo facendo dei lavori. Vivo malissimo perché sono sempre.stata molto gelosa di lui, sempre dubbiosa e mai sicura del suo amore. Lui non è un romanticone o uno che esterna molto i sentimenti. È una persona che ha sempre ritenuto giusto avere degli spazi propri. La gelosia della quale voglio parlare oggi non è quella verso altre ragazze. È la gelosia verso i suoi amici. Mentre all'inizio li vedeva spesso, negli ultimi 2 anni ha iniziato a vederli quasi mai per via del lavoro e della casa da.sistemare. Da una parte ammettp chr sono felice che li veda poco ma ogni volta che qualcuno di loro si fa Vivo, inizio ad avere tachicardia, nervosismo e agitazione. Abbiamo discusso tante volte per questa cosa, dice chse e fosse per me, il resto del mondo non dovrebbe esistere. So che a lui mancanp un po i suoi amici e questo mi fa male da matti, non mi controllo. Razionalmente so chr è giusto ogni tanto avere degli spazi propri ma vince sempre il risentimento, la possessivita' e il senso di smarrimento. Non riesco ad essere felice se esce o se sente qualche amico. Vorrei ma non ci riesco, soffro e non controllo quel sentimento. Ho fatto qualche seduta di terapia ma poi ho lasciato per motivi economici. Io vorrei solo essere serena le poche volte che esce e non invece pensare a vendette e vivere con paranoia tutto il tempo. Esiste qualche "esercizio" da fare per convincersi pian piano a stare sereni?
[#1]
Carissima, mi pare di intuire che il suo comportamento non la aiuti a stare meglio, di fatto riconosce che sia sbagliato! Parta da questo e cerchi di modificarlo se vuole modificare la sua situazione, purtroppo senza un'adeguata terapia risulta molto difficile... l'esercizio che può fare, per ampliare le sue vedute è provare a trovare più possibilità. Mi spiego meglio: quando il suo fidanzato esce, lei può pensare che si sta divertendo senza di lei, può pensare come vendicarsi, ma potrebbe anche pensare che magari si sta annoiando, che forse il posto in cui è andato non gli piace, che comunque non vuol dire che la stia tradendo, che ognuno ha i suoi spazi... questo la aiuterà a valutare più punti di vista!
Dr.ssa Eleonora de Gaetani
[#2]
Utente
È una sensazione che mi soffoca.la mia paura di perderlo mi fa pensare a volte che sarebbe meglio mollare tutto. Ovviamnete lo penso per rabbia.
Vorrei essere felice e tranquilla quando esce e vorrei non sentirmi nel panico appena sento nominare un suo amico. È una situazione logorante, mi sento senza via d'uscita. Egoisticamente e anche infantilmente vorrei che lui non avesse l'esigenza di vedere altre persone e ora che deve uscire dopp tanto tempo, lo interpreto come se si fosse stufato di me e avesse voglia di staccarsi dal rapporto visto che uscirà con amici single.
Provo rabbia,impotenza e frustrazione
Vorrei essere felice e tranquilla quando esce e vorrei non sentirmi nel panico appena sento nominare un suo amico. È una situazione logorante, mi sento senza via d'uscita. Egoisticamente e anche infantilmente vorrei che lui non avesse l'esigenza di vedere altre persone e ora che deve uscire dopp tanto tempo, lo interpreto come se si fosse stufato di me e avesse voglia di staccarsi dal rapporto visto che uscirà con amici single.
Provo rabbia,impotenza e frustrazione
[#3]
Gentile utente,
"..Ho fatto qualche seduta di terapia ma poi ho lasciato per motivi economici. .."
Validi Psicologi nonchè psicoterapeuti lavorano anche nell'Azienda Sanitaria:
al consultorio,
al servizio di psicologia,
al centro di salute mentale,
(pagamento di un modestissimo ticket).
Talvolta l'elemento economico rappresenta un alibi per non impegnarsi di persona
in un rapporto vis-à-vis.
I consulti on line sono molto utili per fornire orientamenti,
ma non riescono a risolvere alcuni problemi che abbisognano proprio della relazione terapeutica di persona.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 15/03/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?