Paura futura di lasciare la famiglia e visione di un futuro negativo
Buonasera,
sono un ragazzo di 29 anni che gode di buona salute. Vi scrivo perchè da circa 1 mese soffro di un continuo stato di tristezza che mi porta nausea al mattino e sonnolenza durante il giorno. Ho analizzato attentamente tutto quello che mi è successo in questo mese e la descrivo qui di seguito. Fino ad 1 mese fa praticavo intesta attività fisica che mi ha portato ad uno stato di malessere generale con stati di bassa pressione (credo si chiami sovrallenamento). Da quel momento in poi possiamo dire che è iniziato questo periodo di tristezza assoluta caratterizzato da attacchi d'ansia. L'unica cosa che mi fa star tranquillo è stare a casa dove riesco a rilassarmi se non penso al lavoro o ad altro. Nonostante non ci siano stati episodi negativi, sono certo che tra queste "paure senza senso" c'è quella di dover lasciare in futuro i miei genitori e la mia casa )(con i queli ho un rapporto strettissimo e mi danno tanta sicurezza), che mi provoca tantissima ansia. Non so come mai sono caduto in questo limbo, non è successo niente di che, ma adesso ho paura a conoscere anche eventuali ragazze per evitare di dover lasciare "in futuro" la mia casa. So che questo non è normale, ho sempre avuto rapporti con ragazze dalla durata di 4 anni ma questa volta è come se avessi il terrore. Ormai la mia giornata è fatta cosi': mi alzo con l'ansia, vado a lavoro e durante la giornata l'ansia migliora, ma è come se l'unica ragione di vita fosse l'aspettare l'arrivo a casa alla sera. In altri termini tutti gli obiettivi futuri, le cose che davano un obiettivo alla vita siano crollate o sono nascoste da questi pensieri. Chiarisco che ho fatto anche un controllo alla tiroide ed è tutto ok, come le analisi del sangue. Cosa ne pensate?
Grazie
sono un ragazzo di 29 anni che gode di buona salute. Vi scrivo perchè da circa 1 mese soffro di un continuo stato di tristezza che mi porta nausea al mattino e sonnolenza durante il giorno. Ho analizzato attentamente tutto quello che mi è successo in questo mese e la descrivo qui di seguito. Fino ad 1 mese fa praticavo intesta attività fisica che mi ha portato ad uno stato di malessere generale con stati di bassa pressione (credo si chiami sovrallenamento). Da quel momento in poi possiamo dire che è iniziato questo periodo di tristezza assoluta caratterizzato da attacchi d'ansia. L'unica cosa che mi fa star tranquillo è stare a casa dove riesco a rilassarmi se non penso al lavoro o ad altro. Nonostante non ci siano stati episodi negativi, sono certo che tra queste "paure senza senso" c'è quella di dover lasciare in futuro i miei genitori e la mia casa )(con i queli ho un rapporto strettissimo e mi danno tanta sicurezza), che mi provoca tantissima ansia. Non so come mai sono caduto in questo limbo, non è successo niente di che, ma adesso ho paura a conoscere anche eventuali ragazze per evitare di dover lasciare "in futuro" la mia casa. So che questo non è normale, ho sempre avuto rapporti con ragazze dalla durata di 4 anni ma questa volta è come se avessi il terrore. Ormai la mia giornata è fatta cosi': mi alzo con l'ansia, vado a lavoro e durante la giornata l'ansia migliora, ma è come se l'unica ragione di vita fosse l'aspettare l'arrivo a casa alla sera. In altri termini tutti gli obiettivi futuri, le cose che davano un obiettivo alla vita siano crollate o sono nascoste da questi pensieri. Chiarisco che ho fatto anche un controllo alla tiroide ed è tutto ok, come le analisi del sangue. Cosa ne pensate?
Grazie
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Gentile Utente,
spesso quando si presentano situazioni del genere con una sintomatologia ansiosa, non sempre le persone sono in grado di collegare eventuali cause con il proprio stato mentale.
Non è infatti necessario che si verifichi un episodio o più episodi, ma talvolta può derivare dall'attribuzione di significato che la persona fa. Ad esempio, l'idea di dover lasciare il proprio nido, la comfort zone, può -in determinati soggetti già predisposti all'ansia- da una parte essere fonte di gioia, ma dall'altra anche fonte di preoccupazione.
Per sciogliere ogni dubbio, il mio suggerimento è quello di sentire direttamente uno psicologo psicoterapeuta, finalizzato soprattutto alle soluzioni.
Cordiali saluti,
spesso quando si presentano situazioni del genere con una sintomatologia ansiosa, non sempre le persone sono in grado di collegare eventuali cause con il proprio stato mentale.
Non è infatti necessario che si verifichi un episodio o più episodi, ma talvolta può derivare dall'attribuzione di significato che la persona fa. Ad esempio, l'idea di dover lasciare il proprio nido, la comfort zone, può -in determinati soggetti già predisposti all'ansia- da una parte essere fonte di gioia, ma dall'altra anche fonte di preoccupazione.
Per sciogliere ogni dubbio, il mio suggerimento è quello di sentire direttamente uno psicologo psicoterapeuta, finalizzato soprattutto alle soluzioni.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.5k visite dal 13/03/2018.
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