Mio figlio 13 anni non ha amici
Mio figlio e’ un ragazzo serio, di bell’aspetto, volenteroso e molto bravo a scuola. Già dalle elementari ho notato che i suoi coetanei lo evitano, sia a scuola che nella squadra con cui gioca. Devo dire che lui non sembra molto interessato a coltivare le amicizie (e a questa età mi sembra strano) e spesso sono io a invogliarlo ad invitare amici a casa nostra o ad andare a trovare qualche amico. In gruppo talvolta preferisce stare con noi adulti ( a chiacchierare) piuttosto che con i ragazzi della sua età. Invitiamo spesso compagni di classe perché gli fa piacere quando vengono a casa nostra, lui viene invece invitato poche volte.
Non sembra soffrirne, dice che sta bene anche da solo o in famiglia. Ogni tanto però reagisce con scatti di rabbia eccessivi ( anche per piccoli litigi ) si innervosisce, urla e piange... poi si calma e viene a chiederci subito scusa.
Vorrei sapere cosa fare, avere gentilmente un consiglio.
Non sembra soffrirne, dice che sta bene anche da solo o in famiglia. Ogni tanto però reagisce con scatti di rabbia eccessivi ( anche per piccoli litigi ) si innervosisce, urla e piange... poi si calma e viene a chiederci subito scusa.
Vorrei sapere cosa fare, avere gentilmente un consiglio.
[#1]
Gentile signora,
certamente è sensato spronarlo a stare con gli altri ed è molto tenero quel passo in più che però fa Lei, cioè di invitare gli amici a casa, ma il "problema" è il comportamento di Suo figlio che, con buona probabilità, non appare così simpatico agli occhi dei compagni di classe o di squadra.
Questo spiega perchè gli altri appaiono poco propensi a stare con lui.
Ora, organizzare con gli amici è un inizio, ma non è sufficiente, perchè deve essere Suo figlio a cambiare atteggiamento, per non ritrovarsi solo.
Quindi va bene trascorrere più tempo con gli altri (anche se già tra impegni scolastici e sportivi ne trascorre molto), ma è importante anche modificare quegli aspetti che impediscono a Suo figlio di stare a proprio agio e che io ovviamente non conosco.
Cordiali saluti,
certamente è sensato spronarlo a stare con gli altri ed è molto tenero quel passo in più che però fa Lei, cioè di invitare gli amici a casa, ma il "problema" è il comportamento di Suo figlio che, con buona probabilità, non appare così simpatico agli occhi dei compagni di classe o di squadra.
Questo spiega perchè gli altri appaiono poco propensi a stare con lui.
Ora, organizzare con gli amici è un inizio, ma non è sufficiente, perchè deve essere Suo figlio a cambiare atteggiamento, per non ritrovarsi solo.
Quindi va bene trascorrere più tempo con gli altri (anche se già tra impegni scolastici e sportivi ne trascorre molto), ma è importante anche modificare quegli aspetti che impediscono a Suo figlio di stare a proprio agio e che io ovviamente non conosco.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile signora, forse questo ragazzo è più a suo agio con gli adulti, meno con i coetanei, perchè dei coetanei e del " gruppo dei pari"( legga , se crede il mio articolo sul blog), non conosce le regole non scritte.. Regole non scritte, sembra strano a noi , magari, sono alcuni tipi di felpe, di jeans, i capelli, taglio, lunghezza, musica da ascoltare, squadre di calcio..il ragazzo fa sport ? quello può essere il luogo di aggregazione, di amicizia.. Bisogna insomma che il ragazzo esca un pò dalla . .zona comfort, che per lui è costituita dal mondo della famiglia e degli adulti.. Potrebbe essere utile anche che individuasse , tra gli altri, un altro ragazzo, o ragazza , un pò simile a lui per interessi, con cui diventare .. migliore amico.. in due si sta già meglio.. e si può avere il coraggio di parlare della propria solitudine..
potrebbe anche parlare di questo sottile problema con l'insegnante che le pare più sensibile.. perchè magari, con la scusa di una ricerca e simili aiuti la socializzazione di suo figlio , ma anche degli altri, uscire dagli schemi fa bene..a tutti..
Mi congratulo per l'attenzione e la sensibilità con cui segue il suo ragazzo e le faccio molti auguri per tutto..
Restiamo in ascolto..
potrebbe anche parlare di questo sottile problema con l'insegnante che le pare più sensibile.. perchè magari, con la scusa di una ricerca e simili aiuti la socializzazione di suo figlio , ma anche degli altri, uscire dagli schemi fa bene..a tutti..
Mi congratulo per l'attenzione e la sensibilità con cui segue il suo ragazzo e le faccio molti auguri per tutto..
Restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 14.1k visite dal 13/03/2018.
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