Non so più cosa mi succede
Salve, scusate se ultimamente vi scrivo in continuazione ma..
Ormai non mi riconosco più.
Provo paura, ansia, apatia, sbalzi d'umore, pensieri aggressivi o a volte suicidi.
Sono un ragazzo di 20 anni che fino al mese scorso viveva la vita come tutte le persone normali, ma, dall'ultimo attacco di panico avuto proprio il mese scorso non mi riprendo più e non so cosa mi stia succedendo.
Altre volte sto bene, altre volte sono apatico e molto irritabile, stanco, con la voglia di fare niente e la paura costante del futuro.
Sono all'ultimo anno di liceo, devo affrontare la maturità che da inizio anno non vedevo l'ora di diplomarmi, di andare a scuola, di vedere i miei compagni, i miei professori, ma ora niente.
Non vado a scuola da oltre due settimane perché proprio non me la sento, passo maggior parte del tempo o dovrei tutta la giornata a dormire tra divano e letto, stando costantemente su internet a confrontarmi con chi come me ha e vive di questi problemi.
A volte ho paura di fare del male agli altri o di farne a me stesso, nel senso che ho questi pensieri ossessivi che mi tormentano la testa e sono davvero angoscianti.
Poco fa sono tornato a casa da scuola insieme a mia mamma per parlare di questo mio problema con i professori, parlandone non so cosa mi sia preso ma provavo rabbia, volevo sfogarmi, piangere, un mix di emozioni ma che alla fine non ho fatto altro che tenermi tutto dentro.
E pure non capisco, non mi capacito come sia arrivato fino a questo punto.
Ho 20 anni, sono fidanzato da 4, ed ho paura anche a vedermi con la mia ragazza perché mi sento come un pericolo.
Ho paura, paura di avere qualche scatto di rabbia o che possa reagire a questi pensieri e che possa farle del male.
Io non voglio questo, io non ho chiesto questo dalla vita.
Vorrei vivere ogni giorno della mia vita come tutte le persone normali e non stando chiuso in casa con la voglia di fare niente.
Mi dicono esci, vedi che ti sentirai meglio, ma non è così.
Esco, ma non trovo entusiasmo, niente più ormai mi entusiasma.
Potrò anche riprovare a svolgere la mia normale attività di vita come un tempo, ma non è più come prima.
Vorrei cercare di piangere in questo momento ma non mi riesce, non ho più lacrime.
Altre volte arrivo al punto di farla finita, ma io continuo a vivere perché so che in fondo a questo lungo tunnel una luce verde di speranza c'è, e con la buona volontà spero possa uscirne.
Ora ho la scuola, ho la maturità, e pensandoci: in che modo possa affrontarla? Non mi riesce nemmeno più studiare, ho perso del tutto la voglia e non che prima ne abbia avuto tanta, ma mai come quest'anno stavo studiando appunto per gli esami perché non vedevo l'ora, ora invece il nulla.
Sempre stamane mi sono recato presso la ASL per prenotare la visita da uno psicologo specialista, ma purtroppo devo aspettare due lunghe settimane perché ho appuntamento il 28 di questo mese.
Ormai non mi riconosco più.
Provo paura, ansia, apatia, sbalzi d'umore, pensieri aggressivi o a volte suicidi.
Sono un ragazzo di 20 anni che fino al mese scorso viveva la vita come tutte le persone normali, ma, dall'ultimo attacco di panico avuto proprio il mese scorso non mi riprendo più e non so cosa mi stia succedendo.
Altre volte sto bene, altre volte sono apatico e molto irritabile, stanco, con la voglia di fare niente e la paura costante del futuro.
Sono all'ultimo anno di liceo, devo affrontare la maturità che da inizio anno non vedevo l'ora di diplomarmi, di andare a scuola, di vedere i miei compagni, i miei professori, ma ora niente.
Non vado a scuola da oltre due settimane perché proprio non me la sento, passo maggior parte del tempo o dovrei tutta la giornata a dormire tra divano e letto, stando costantemente su internet a confrontarmi con chi come me ha e vive di questi problemi.
A volte ho paura di fare del male agli altri o di farne a me stesso, nel senso che ho questi pensieri ossessivi che mi tormentano la testa e sono davvero angoscianti.
Poco fa sono tornato a casa da scuola insieme a mia mamma per parlare di questo mio problema con i professori, parlandone non so cosa mi sia preso ma provavo rabbia, volevo sfogarmi, piangere, un mix di emozioni ma che alla fine non ho fatto altro che tenermi tutto dentro.
E pure non capisco, non mi capacito come sia arrivato fino a questo punto.
Ho 20 anni, sono fidanzato da 4, ed ho paura anche a vedermi con la mia ragazza perché mi sento come un pericolo.
Ho paura, paura di avere qualche scatto di rabbia o che possa reagire a questi pensieri e che possa farle del male.
Io non voglio questo, io non ho chiesto questo dalla vita.
Vorrei vivere ogni giorno della mia vita come tutte le persone normali e non stando chiuso in casa con la voglia di fare niente.
Mi dicono esci, vedi che ti sentirai meglio, ma non è così.
Esco, ma non trovo entusiasmo, niente più ormai mi entusiasma.
Potrò anche riprovare a svolgere la mia normale attività di vita come un tempo, ma non è più come prima.
Vorrei cercare di piangere in questo momento ma non mi riesce, non ho più lacrime.
Altre volte arrivo al punto di farla finita, ma io continuo a vivere perché so che in fondo a questo lungo tunnel una luce verde di speranza c'è, e con la buona volontà spero possa uscirne.
Ora ho la scuola, ho la maturità, e pensandoci: in che modo possa affrontarla? Non mi riesce nemmeno più studiare, ho perso del tutto la voglia e non che prima ne abbia avuto tanta, ma mai come quest'anno stavo studiando appunto per gli esami perché non vedevo l'ora, ora invece il nulla.
Sempre stamane mi sono recato presso la ASL per prenotare la visita da uno psicologo specialista, ma purtroppo devo aspettare due lunghe settimane perché ho appuntamento il 28 di questo mese.
[#1]
Gentile utente,
Cosa è stato diagnosticato nella visita psichiatrica di cui si parla nel Consulto precedente del 5/3?
Le sono stati prescritti farmaci?
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Non ho eseguito una visita psichiatrica, ma per il mio disturbo d'ansia mi sono rivolto in primis dal mio medico curante che mi ha prescritto Paroxetina e Alprazolam.
Entrambe le dosi sono ridotte, metà compressa di Paroxetina al giorno dopo pranzo stessa cosa vale per l'Alprozolam.
Premetto che questi ultimi disturbi in tal caso i pensieri strani, ossessivi di poter far del male a qualcuno si sono presentati dopo la visita fatta dal mio medico curante.
Vivo nella paura e nell'ansia di poter far del male davvero a qualcuno, e ciò non fa altro che portarmi angoscia.
Mi domando spesso se è davvero quello che voglio, se per smettere di fare certi pensieri devo compiere tale azioni, ma io non voglio.
Sono sempre stato un tipo timido, tranquillo, non ho mai fatto del male a nessuno, semmai sono gli altri che hanno fatto del male a me.
In passato alle medie sono spesso stato vittima di bullismo..
Entrambe le dosi sono ridotte, metà compressa di Paroxetina al giorno dopo pranzo stessa cosa vale per l'Alprozolam.
Premetto che questi ultimi disturbi in tal caso i pensieri strani, ossessivi di poter far del male a qualcuno si sono presentati dopo la visita fatta dal mio medico curante.
Vivo nella paura e nell'ansia di poter far del male davvero a qualcuno, e ciò non fa altro che portarmi angoscia.
Mi domando spesso se è davvero quello che voglio, se per smettere di fare certi pensieri devo compiere tale azioni, ma io non voglio.
Sono sempre stato un tipo timido, tranquillo, non ho mai fatto del male a nessuno, semmai sono gli altri che hanno fatto del male a me.
In passato alle medie sono spesso stato vittima di bullismo..
[#3]
Gentile utente,
assuma con costanza i farmaci (un controllo dallo Psichiatra è previsto?)
ed attenda fiduciosamente la valutazione psicologica.
Il fatto che Lei abbia pensieri aggressivi non significa che essi rappresentino desideri reali,
ma unicamente segnalano una modalità "errata" del funzionamento della Sua mente.
Farmaco- e psico-terapia abbinate rappresentano il meglio:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Abbia fiducia; potrà uscirne.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
assuma con costanza i farmaci (un controllo dallo Psichiatra è previsto?)
ed attenda fiduciosamente la valutazione psicologica.
Il fatto che Lei abbia pensieri aggressivi non significa che essi rappresentino desideri reali,
ma unicamente segnalano una modalità "errata" del funzionamento della Sua mente.
Farmaco- e psico-terapia abbinate rappresentano il meglio:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Abbia fiducia; potrà uscirne.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.1k visite dal 12/03/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.