Esaurimento
Buongiorno,
Mi chiamo Francesca e ho 18 anni. Vivo ormai da tempo una situazione davvero difficile con mia mamma. Lei ha avuto una vita davvero difficile fatta di violenze, una famiglia che non la voleva e l’ha sempre ripudiata (ha chiuso qualche anno fa i rapporti dopo 50 anni di continue sofferenze). É caduta in depressione, ha subito violenza fisiche e psicologiche etc. Più psicologi le hanno detto che é un miracolo che non si sia suicidata in giovane età. Soffre inoltre di forti disturbi cervicali, almeno una volta alla settimana rimane bloccata a letto per due/tre giorni senza poter mangiare, bevendo poco e stando davvero malissimo. Io e mio padre le stiamo accanto il più possibile. Quando sta male fisicamente ci facciamo in quattro pier stare dietro alla scuola, al lavoro, alla casa e anche a lei che purtroppo sta male. Succedendo però una volta a settimana non possiamo fermare tutti i nostri compiti per starla accanto 24/24. É andata per un paio di anni da uno psicologo che l’ha aiutata molto. Purtroppo la sua vita non é mai stata bella, anzi, ha traumi che la seguiranno per sempre e non smetteranno mai di tormentarla. Ha poi deciso di smettere. Ormai da tre mesi a questa parte sembra aver subito un peggioramento non sottovalutabile. Dopo un fatto accaduto a capodanno (un problema mio personale) ha cambiato totalmente modo di fare. Ha imparato da sua mamma come annientare le persone, quando c’é un litigio tra di noi spara a zero (siete delle persone di m***a, voglio morire..), é scappata di casa già una volta, ci insulta per qualsisi cosa. Veniamo incolpati anche quando non abbiamo colpe, riesce a rigirare tutte le discussione per farci passere noi in torto. Proviamo ad approcciarci a lei in qualsisi modo ma comunque sbagliamo dicendo la parola sbagliata o usando il tono che non le piace. Mio papà é praticamente esaurito, non ce la fa più ma non chiede il divorzio per poco coraggio. Io l’anno prossimo vorrei trasferirmi per cercare di prendere un po’ d’aria, credo che andrò a studiare in un’altrs città. Si comporta come una bambina molto spesso (per esempio non mangia più per ripicca). Siamo davvero annientati fisicamente e mentalmente, é una continua violenza. Io torno a casa da scuola e ho l’ansia di dover passare un pomeriggio con lei in casa, sto spesso male per la tensione che si accumula, siamo dimagriti sia io che mio papà. Vorrei solo morire oppure scomparire dalla faccia della terra. É una situazione insopportabile, non sappiamo più cosa fare. Qualsisi argomento tocchiamo é sbagliato, qualsisi cosa viene interpretata male. Ci disteuggiamo per lei, la aiutiamo quando sta male, le stiamo accanto quando é triste, la sproniamo ad andare da psicologi/dottori anche per i problemi fisici, le facciamo regali, rinculiamo agli amici per stare con lei che di amiche non ne ha. Ascoltiamo tutti i suoi problemi e le lamentele per poi sentirci dire che siamo ingrati e non riconoscenti.
Cosa dovremmo fare? Come dobbiamo comportarci?
Mi chiamo Francesca e ho 18 anni. Vivo ormai da tempo una situazione davvero difficile con mia mamma. Lei ha avuto una vita davvero difficile fatta di violenze, una famiglia che non la voleva e l’ha sempre ripudiata (ha chiuso qualche anno fa i rapporti dopo 50 anni di continue sofferenze). É caduta in depressione, ha subito violenza fisiche e psicologiche etc. Più psicologi le hanno detto che é un miracolo che non si sia suicidata in giovane età. Soffre inoltre di forti disturbi cervicali, almeno una volta alla settimana rimane bloccata a letto per due/tre giorni senza poter mangiare, bevendo poco e stando davvero malissimo. Io e mio padre le stiamo accanto il più possibile. Quando sta male fisicamente ci facciamo in quattro pier stare dietro alla scuola, al lavoro, alla casa e anche a lei che purtroppo sta male. Succedendo però una volta a settimana non possiamo fermare tutti i nostri compiti per starla accanto 24/24. É andata per un paio di anni da uno psicologo che l’ha aiutata molto. Purtroppo la sua vita non é mai stata bella, anzi, ha traumi che la seguiranno per sempre e non smetteranno mai di tormentarla. Ha poi deciso di smettere. Ormai da tre mesi a questa parte sembra aver subito un peggioramento non sottovalutabile. Dopo un fatto accaduto a capodanno (un problema mio personale) ha cambiato totalmente modo di fare. Ha imparato da sua mamma come annientare le persone, quando c’é un litigio tra di noi spara a zero (siete delle persone di m***a, voglio morire..), é scappata di casa già una volta, ci insulta per qualsisi cosa. Veniamo incolpati anche quando non abbiamo colpe, riesce a rigirare tutte le discussione per farci passere noi in torto. Proviamo ad approcciarci a lei in qualsisi modo ma comunque sbagliamo dicendo la parola sbagliata o usando il tono che non le piace. Mio papà é praticamente esaurito, non ce la fa più ma non chiede il divorzio per poco coraggio. Io l’anno prossimo vorrei trasferirmi per cercare di prendere un po’ d’aria, credo che andrò a studiare in un’altrs città. Si comporta come una bambina molto spesso (per esempio non mangia più per ripicca). Siamo davvero annientati fisicamente e mentalmente, é una continua violenza. Io torno a casa da scuola e ho l’ansia di dover passare un pomeriggio con lei in casa, sto spesso male per la tensione che si accumula, siamo dimagriti sia io che mio papà. Vorrei solo morire oppure scomparire dalla faccia della terra. É una situazione insopportabile, non sappiamo più cosa fare. Qualsisi argomento tocchiamo é sbagliato, qualsisi cosa viene interpretata male. Ci disteuggiamo per lei, la aiutiamo quando sta male, le stiamo accanto quando é triste, la sproniamo ad andare da psicologi/dottori anche per i problemi fisici, le facciamo regali, rinculiamo agli amici per stare con lei che di amiche non ne ha. Ascoltiamo tutti i suoi problemi e le lamentele per poi sentirci dire che siamo ingrati e non riconoscenti.
Cosa dovremmo fare? Come dobbiamo comportarci?
[#1]
Gentile utente,
Vi state distruggendo per Lei
e in realtà non la aiutate,
non riuscite ad esserLe di supporto.
Non sto dicendo una cattiveria,
è che non si può aiutare che non lo vuole,
non lo desidera,
non ci riesce a farsi aiutare (o forse semplicemente amare).
Peccato abbia smesso la psicoterapia.
Assume una terapia farmacologica?
La condizione della mamma sarà probabilmente di profonda sofferenza.
Ma questo non le permette di mettere a repentaglio la vita, la salute, la progettualità, la serenità altrui,
soprattutto di chi vive più in prossimità.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Vi state distruggendo per Lei
e in realtà non la aiutate,
non riuscite ad esserLe di supporto.
Non sto dicendo una cattiveria,
è che non si può aiutare che non lo vuole,
non lo desidera,
non ci riesce a farsi aiutare (o forse semplicemente amare).
Peccato abbia smesso la psicoterapia.
Assume una terapia farmacologica?
La condizione della mamma sarà probabilmente di profonda sofferenza.
Ma questo non le permette di mettere a repentaglio la vita, la salute, la progettualità, la serenità altrui,
soprattutto di chi vive più in prossimità.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Per prima cosa la ringrazio immensamente per la sua risposta.
Sta facendo una terapia farmacologica già da tempo (Xanax, Rivotril etc. Non so però dirle esattamente in che dosaggio) ma sembra che il loro effetto stia svanendo.
Tra meno di un mese dovrebbe iniziare una nuova terapia da una equipe che cura sia la parte psicologica che la parte fisica (in questo caso la cervicale). Ci sono stati spesso alti e bassi ma sempre risolto emai durati così tanto. Io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto di amicizia, di confidenza sotto qualsisi punto di vista. Pur dicendole tutto della mia vita mi sono sentita dire un’infinità di volte che non le dico abbastanza, che le nascondo le cose.
Vorrei provare ad andare dal suo ex psicologo per consultarmi, per farmi aiutare e per sapere come dovrei comportarmi.
È una situazione estenuante
Sta facendo una terapia farmacologica già da tempo (Xanax, Rivotril etc. Non so però dirle esattamente in che dosaggio) ma sembra che il loro effetto stia svanendo.
Tra meno di un mese dovrebbe iniziare una nuova terapia da una equipe che cura sia la parte psicologica che la parte fisica (in questo caso la cervicale). Ci sono stati spesso alti e bassi ma sempre risolto emai durati così tanto. Io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto di amicizia, di confidenza sotto qualsisi punto di vista. Pur dicendole tutto della mia vita mi sono sentita dire un’infinità di volte che non le dico abbastanza, che le nascondo le cose.
Vorrei provare ad andare dal suo ex psicologo per consultarmi, per farmi aiutare e per sapere come dovrei comportarmi.
È una situazione estenuante
[#3]
Cara ragazza, mi pare che sia opportuno che la mamma venga seguita dal Centro di Salute Mentale, perchè molti aspetti del suo comportamento sembrano sull'orlo della psicosi, per la quale ci sono terapie più efficaci.. Spiace dirlo , ma mi sembra che questa mamma stia cogliendo i .. vantaggi secondari.. del suo star male e che tutto il vostro amore, comprensione, dedizione si traducano in un eccesso di potere che le permette di dominarvi.. Forse le sembro dura, ma bisogna anche guardare in faccia la realtà. Cerchi di studiare e di andare appunto a studiare in un'altra città, per cambiare aria e non sacrificare la sua giovinezza ed il suo futuro. Ci riscriva se crede, anche suo padre avrebbe bisogno di aiuto, temo, cosa dice e cosa fa il vostro medico di famiglia?
Le faccio molti auguri di coraggio e lucidità , restiamo in ascolto..
Le faccio molti auguri di coraggio e lucidità , restiamo in ascolto..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Gentile utente,
"..tra meno di un mese dovrebbe iniziare una nuova terapia da una equipe che cura sia la parte psicologica che la parte fisica (in questo caso la cervicale).."
Bene.
E' la parte della "amicizia" tra voi che mi lascia perplessa:
"..Pur dicendole tutto della mia vita mi sono sentita dire un’infinità di volte che non le dico abbastanza.."
E dunque non "amicizia",
bensì "controllo" da parte di Sua madre su di Lei.
E' una situazione complessa,
ma non so proprio se "..andare dal suo ex psicologo per consultarmi, per farmi aiutare e per sapere come dovrei comportarmi..." sia una buona idea.
Cambiare città, come suggerito dalla Collega, potrebbe essere meglio.
Però solo di persona Lei potrebbe essere aiutata "su misura".
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 11/03/2018.
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