Disturbo evitante

Buonasera,
sono un ragazzo di 27 anni con un disturbo evitante di personalità abbastanza presente, dovuto principalmente ad un'infanzia e un'adolescenza poco felici.
Da 6 anni sto affrontando un percorso di psicoterapia ma ad oggi non mi ha risolto il disturbo che ancora è molto presente.
La psicoterapeuta dice di accettarmi così perchè ad un certo punto bisogna rendersi conto dei propri limiti, accettarli e vivere felici.
Io mi domando: ma dovevo aspettare sei anni e spendere tutti quei soldi per arrivare a sentirmi dire che non cambierò mai e che mi devo accettare così?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro Utente,

mi spiace molto per il suo problema e per il mesaggio che ha recepito.
Il parere di un singolo professionista non rappresenta però automaticamente l'unica verità esistente e può sicuramente chiedere almeno un altro parere di persona riguardo alla sua situazione.

Le possibilità di cambiamento dipendono sia dal lavoro psicologico svolto, sia dalla gravità del disturbo in questione, ma senza conoscerla non possiamo sapere quale sia precisamente la sua situazione sul piano clinico e quindi darle un responso chiaro: per questo la invito a consultare dal vivo un altro psicologo.

Che tipo di psicoterapia ha effettuato in questi anni?
Con che cadenza hanno avuto luogo le sedute?
Ha assunto anche dei farmaci?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Buonasera dottoressa,
grazie per la risposta...
Il percorso è di tipo dinamico e la frequenza è una volta la settimana.
Io sono rimasto sconcertato da quello che mi ha detto dopo sei anni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Non tutti i casi hanno lo stesso margine di miglioramento e i Disturbi di Personalità possono essere piuttosto resistenti, trattandosi di patologie strutturali, ma comprendo che sentirsi dire che deve "accettarsi così" le provochi rabbia e delusione.

E' più probabile che il percorso attuale le abbia dato tutto quello che aveva da darle e che sia ora di cambiare terapia.

Le suggerisco di chiedere un secondo parere di persona ad un altro psicologo, dal momento che da qui non possiamo esaminare la situazione con un livello di approfondimento sufficiente a darle un responso sulla sua situazione e su quanto possa migliorare, nè possiamo porre alcuna diagnosi.

In ogni caso le segnalo che il suo desiderio di cambiare è molto importante e significativo perchè i Disturbi di Personalità sono per definizione "egosintonici" (non creano cioè problemi al soggetto, che non ritiene di dover cambiare): se lei è scontento e vuole diventare una persona diversa forse non è nemmeno possibile dire che soffra (o che soffra più) di un tale Disturbo, che di per sè non la porterebbe a intraprendere una terapia proprio perchè egosintonico.

E' quindi possibile che in questi anni sia intervenuto in lei un cambiamento, ma che con chi la sta seguendo non riesca ad andare oltre al punto nel quale siete.
Questo può succedere e non deve spaventarla, ma solo farle pensare che ci sono altre direzioni da prendere di fronte a lei.