Una certa depressione che provo

Salve, sono un ragazzo di 25anni. Fin da piccolo (età di 13/14 anni) sapevo delle mie tendenze omosessuali e mi sono sempre sentito attratto dai ragazzi. L'anno scorso ho avuto un periodo difficile della mia vita e specialmente con una relazione con un ragazzo finita male e che mi ha costretto a prendere Ansiolin per alcuni giorni per aiutarmi a sopportare l'ansia.
Il mio medico di famiglia pur non sapendo della mia condizione mi ha fatto visitare parlare con un neurologo per verificare se effettivamente avevo bisogno di continuare con questi farmaci.
Dopo aver preso appuntamento con il dottore ho iniziato delle sedute che mi faceva parlare (come dallo psicologo) e ho detto della mia omosessualità; lui è convinto che sia causa di una certa depressione che provo e quindi mi ha prescritto farmaci andidepressivi quasi Sereupin e ora dopo un lungo periodo senza mi ha prescritto Dapagut anche se non mi sento più depresso ma perchè secondo lui devo abassare il mio desiderio sessuale (presente in uno stato normale e senza patologie ma presente nella mia vita come in quella di tutti) perchè tanto non mi serve e dovrei infine seguire una terapia riparativa in abbinato con dei religiosi che mi aiuterebbero a capire che sto dalla parte 'del male'.
Ma è vero che l'omosessualità può essere curata? è vero che così sto dalla parte del male e se mi innamoro di un uomo rovino me stesso? devo infine prendere Dapagut anche se non sono depresso ma solo per non farmi sentire la mia sessualità?
Spero in una vostra risposta, in questa situazione sono troppo confuso e non so che fare.
Buon anno nuovo a tutti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Si può eventualmente curare solo ciò che definiamo "malattia".

Secondo lei, l'omosessualità è più una malattia da curare, oppure una caratteristica da accettare?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
La ringrazio della gentile risposta dottor Santonocito.
Per me l'omosessualità è una caratteristica che fa parte di noi.
Però data la mia scarsa informazione sulla questione chiedevo se il neurologo con cui ho parlo ha ragione o se sbaglia.
Grazie nuovamente.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente
Il punto non è se il suo neurologo abbia o meno ragione, ma che, a quanto mi par di capire, egli stia tentando di imporre su di lei il suo personalissimo sistema di valori. Se questo è il caso, sappia che un professionista non dovrebbe mai farlo, ma semmai dovrebbe aiutare la persona a scoprire e valorizzare il suo.

Quindi, se lei si è rivolto al neurologo chiedendogli chiaramente di aiutarla di cambiare perché non vuole più essere omosessuale, questo è un conto. Molto diverso sarebbe se l'idea di "guarire dall'omosessualità" non fosse stata sua ma del neurologo.

Sappia che l'omosessualità ha cessato da tempo di essere classificata fra le malattie, quindi in primo luogo è inappropriato il termine "guarire".

Ad ogni modo, è vero che ci sono casi documentati in letteratura dove in seguito a un percorso psicoterapeutico alcune persone hanno cambiato orientamento sessuale. È raro, ma può succedere.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2014
Ex utente
La ringrazio di nuovo dottore per la pronta risposta, si in effetti è quello che mi sta succedendo, in qualche modo il dottore da cui vado riesce a non farmi scappare e mancare dalle sedute chiamandomi pure al cellulare e il suo intento sarebbe quello di portarmi a essere eterosessuale anche se non è quello che voglio io.
Devo solo riuscire ad allontanarmi da questa persona che mi mette in crisi.
Cordiali saluti e grazie.