22 anni di sofferenza

Salve, sono una ragazza di 22 anni. Purtroppo nella vita ho sempre avuto delle difficoltà e degli ostacoli da superare, a volte anche irreversibili.Già all'età di 9 anni ho avuto problemi di salute non indifferenti, problemi che sono riuscita a risolvere soltanto dopo 11 anni..purtroppo la mia non è stata un'infanzia felice e spensierata come lo era per le mie coetanee, al contrario, ho soltanto ricordi di ospedali. Infanzia che mi ha segnato la vita. Risolto il mio problema di salute, quando tutto sembrava più bello, vengo a sapere che mia madre era malata purtroppo di neoplasia polmonare e metastasi cerebrali, in 5 mesi è venuta a mancare. Da quel momento il mondo mi è crollato addosso, ero caduta in depressione, a 18 anni mi ero assunta responsabilità che nella media dovrebbe avere una donna di 30. Sono l'unica donna a casa, e mi creda mandare avanti un famiglia a quest'età non è facile..ma mi sono fatta forza, ho cercato di guardare oltre e di andare avanti.L'unico pensiero per rassegnarmi era pensare che con la morte mia madre fosse guarita. Ho sempre desiderato lavorare nel mondo militare, a settembre mi sono arruolata, entrare nelle forze armate per me è stato come ridare per l'ennesima volta un senso alla mia vita, ridarmi un'altra possibilità, fino a quando, il 13 dicembre sono stata ricoverata urgentemente in ospedale, causa: trombosi venosa profonda. Mi creda , non ho neanche le parole per esprimerle quanto sto soffrendo, è gravissima la diagnosi che mi hanno riscontrato, anche se transitoria, si tratta di una predisposizione genetica. Sto malissimo, non sò quello che mi spetta..perchè nella vita bisogna soffrire così tanto?Perchè non me ne va una giusta?Temo che quando tornerò a lavoro, verrò sottoposta di nuovo a una visita d'idoneità, quindi, automaticamente riformata.Mi creda, per me questo lavoro vale come la vita..forse sarebbe stata l'unica motivazione per guardare avanti e per dare un significato alla vita e per darmi un'altra opportunità...Ora lei può immaginare il mi stato d'animo, il mio quadro clinico è pessimo, la mia carriera militare è distrutta, mi dia lei l'unico motivo per sorridere..non esiste..Mi scuso se forse mi sono sbilanciata un pò troppo, ma forse scrivendo questa piccola lettera sono riuscita a liberare alcune lacrime che, ho sempre preferito non esternare..le confesso che dopo questo piccolo sfogo ora sto meglio.
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Dr. Luca Mazzucchelli Psicologo, Psicoterapeuta 39
Gentile utente,
grazie per avere condiviso con noi questo suo momento di tristezza.
Credo che rivolgersi a uno psicologo per affrontare insieme questo suo sconforto possa esserle solo di aiuto: le malattie fisiche che descrive sono invalidanti e influenzano anche il suo umore.
Insieme a uno psicologo, almeno questo lato, può essere migliorato.

Cordialmente,

Dr. Luca  Mazzucchelli
www.psicologo-milano.it

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buonasera,
la ringrazio per avermi risposto. Purtroppo non posso rivolgermi ad uno psicologo, anche se vorrei tantissimo. Sto malissimo, proprio oggi ho saputo di avere una malattia congenita, rischio di avere una trombosi da un momento all'altro, per tutta la vita. Mi spiega come faccio a vivere tranquilla? Ho paura di morire, non riesco più a vedere un futuro. Non vedo l'ora che arrivi la mia vecchiaia per poter ringraziare Dio di esserci arrivata. Ho paura, sto male, mi sento triste e sola. Come faccio ad accettare il rischio di poter riscontrare questa patologia a vita?Ho difficoltà a respirare, può essere il nervoso?E se non dovessi accorgermene in tempo può diventare anche mortale..la prego mi aiuti lei..lei che farebbe al mio posto?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
io al suo posto farei una visita psichiatrica, poichè in questo caso la situazione di malattia e la sindrome di tipo ansioso-depressivo sono strettamente intrecciate. Affrontare una situazione difficile come quella che ci ha descritto presuppone un umore almeno a livelli accettabili, unito ad una buona motivazione.

Per cui non ci pensi due volte, prenoti subito una visita psichiatrica. Può chiamare il CPS più vicino alla sua residenza, e la visita sarà pressochè gratuita.

Ok, lei non è stata particolarmente fortunata fino ad ora, ma io se fossi in lei cercherei di non disperarmi. Anzi, tenga presente che il quadro depressivo che lei ci racconta presuppone come sintomo principale proprio una enorme sfiducia nei confronti del futuro

In questo momento la cosa più importante (più della carriera) credo sia la sua salute. Per cui Lei ora ha bisogno di un supporto psicologico, per affrontare tutte queste paure

Se ne sente il bisogno ci scriva nuovamente, ma ASSOLUTAMENTE prenoti questa visita psichiatrica.

E se le viene da piangere, non si trattenga.

Con i migliori auguri