Calo della libido legato ad un lutto
Salve,
E' la prima volta che mi rivolgo a questo forum e ringrazio già per la disponibilità.
Mi rivolgo non per un mio problema personale ma per capire come affrontare un problema legato al mio compagno.
Mio marito ha subito un lutto, quasi 5 mesi fa, di un parente importantissimo che lo ha cresciuto, che ha sempre preso come modello, come fosse un padre . Inizialmente mi ha stupito la sua forza d'animo. Non si è disperato, è sempre stato forte e saldo. Ma ho capito solo ora che quella era una maschera dietro la quale si nascondeva un dolore immenso. La nostra vita sessuale è sempre stata ricca e soddisfacente, ma si è interrotto tutto da una settimana all'altra, mesi prima del lutto in sè.
Lui è una persona estremamente riservata e chiusa che non parla molto dei suoi problemi. Le prime volte mi sentivo respinta e rifiutata non riuscendo a capire bene la situazione visto come lui la minimizzava col suo "non esprimerla". Dopo il lutto il suo comportamento è stato, all'apparenza, di estrema forza e dignità. non si è perso d'animo un attimo e ha continuato più forte di prima a seguire il lavoro in maniera quasi "ossessiva". Ma ora a distanza di mesi la risoluzione di un progetto sul lavoro sembra la sua unica problematica e ossessione. Finchè non sarà finito quel progetto lavorativo lui non si darà pace. Io ne parlo, gli faccio presente il problema, ma appunto so che questa è una elaborazione di un lutto che si sta esprimendo.
Quindi qui cade la mia domanda: come sarebbe meglio comportarsi? Lui mi dice che proverà a risolverla questa situazione anche incominciando a comunicare di più con me e questo mi fa ben sperare. Ma non so se dovrei comportarmi normalmente, esprimendo magari il mio desiderio nei suoi confronti con il rischio di essere respinta e quindi innescare imbarazzi etc, oppure bloccarmi e aspettare un suo segnale che ,forse, se non "scosso" da questa situazione si rischia di mandare tutto allo sfacelo.
Vorrei precisare che fuori dalla sfera sessuale va tutto bene,stiamo bene insieme, ma quando questo problema fa capolino si rovina tutto.
Grazie per la Vostra risposta ed interessamento.
E' la prima volta che mi rivolgo a questo forum e ringrazio già per la disponibilità.
Mi rivolgo non per un mio problema personale ma per capire come affrontare un problema legato al mio compagno.
Mio marito ha subito un lutto, quasi 5 mesi fa, di un parente importantissimo che lo ha cresciuto, che ha sempre preso come modello, come fosse un padre . Inizialmente mi ha stupito la sua forza d'animo. Non si è disperato, è sempre stato forte e saldo. Ma ho capito solo ora che quella era una maschera dietro la quale si nascondeva un dolore immenso. La nostra vita sessuale è sempre stata ricca e soddisfacente, ma si è interrotto tutto da una settimana all'altra, mesi prima del lutto in sè.
Lui è una persona estremamente riservata e chiusa che non parla molto dei suoi problemi. Le prime volte mi sentivo respinta e rifiutata non riuscendo a capire bene la situazione visto come lui la minimizzava col suo "non esprimerla". Dopo il lutto il suo comportamento è stato, all'apparenza, di estrema forza e dignità. non si è perso d'animo un attimo e ha continuato più forte di prima a seguire il lavoro in maniera quasi "ossessiva". Ma ora a distanza di mesi la risoluzione di un progetto sul lavoro sembra la sua unica problematica e ossessione. Finchè non sarà finito quel progetto lavorativo lui non si darà pace. Io ne parlo, gli faccio presente il problema, ma appunto so che questa è una elaborazione di un lutto che si sta esprimendo.
Quindi qui cade la mia domanda: come sarebbe meglio comportarsi? Lui mi dice che proverà a risolverla questa situazione anche incominciando a comunicare di più con me e questo mi fa ben sperare. Ma non so se dovrei comportarmi normalmente, esprimendo magari il mio desiderio nei suoi confronti con il rischio di essere respinta e quindi innescare imbarazzi etc, oppure bloccarmi e aspettare un suo segnale che ,forse, se non "scosso" da questa situazione si rischia di mandare tutto allo sfacelo.
Vorrei precisare che fuori dalla sfera sessuale va tutto bene,stiamo bene insieme, ma quando questo problema fa capolino si rovina tutto.
Grazie per la Vostra risposta ed interessamento.
[#1]
Gentile signora,
con i limiti della valutazione a distanza, potrei dire che, mentre Suo marito elaborava il lutto, magari per non pensare troppo a qualcosa che è sempre doloroso per chiunque, si è buttato a capofitto nel progetto lavorativo, accumulando stress allo stress del lutto.
In queste circostanze, di solito non è facile dosare bene le energie e districarsi tra i vari impegni.
Se poi Suo marito è anche piuttosto chiuso ed introverso, allora mi pare che il quadro sia un po' più complicato...
Lei chiede come fare... direi senza drammi, senza neppure troppe parole, proprio per non creare nessun tipo di problema o di imbarazzo inutile, magari partendo da ciò che vi unisce anche fuori dal letto e poi le occasioni non mancheranno.
Cordiali saluti,
con i limiti della valutazione a distanza, potrei dire che, mentre Suo marito elaborava il lutto, magari per non pensare troppo a qualcosa che è sempre doloroso per chiunque, si è buttato a capofitto nel progetto lavorativo, accumulando stress allo stress del lutto.
In queste circostanze, di solito non è facile dosare bene le energie e districarsi tra i vari impegni.
Se poi Suo marito è anche piuttosto chiuso ed introverso, allora mi pare che il quadro sia un po' più complicato...
Lei chiede come fare... direi senza drammi, senza neppure troppe parole, proprio per non creare nessun tipo di problema o di imbarazzo inutile, magari partendo da ciò che vi unisce anche fuori dal letto e poi le occasioni non mancheranno.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
“ma si è interrotto tutto da una settimana all'altra, mesi prima del lutto in sè.”
Buongiorno,
forse non è il lutto ad essere responsabile della vostra problematica.
Dal suo racconto sembra esserci qualcosa di antecedente al lutto.
Suo marito dovrebbe, appena ne ha voglia, effettuare una diagnosi andrologica per valutare che non ci siano spine irritative organiche, ed insieme mettervi in cammino verso il recupero dell’intimita/sessualità smarrita.
Senza fretta e senza pressioni.
Nel mio sito personale, canale you tube e blog troverà tantissimo materiale a problematica da Lei richiesta.
Buongiorno,
forse non è il lutto ad essere responsabile della vostra problematica.
Dal suo racconto sembra esserci qualcosa di antecedente al lutto.
Suo marito dovrebbe, appena ne ha voglia, effettuare una diagnosi andrologica per valutare che non ci siano spine irritative organiche, ed insieme mettervi in cammino verso il recupero dell’intimita/sessualità smarrita.
Senza fretta e senza pressioni.
Nel mio sito personale, canale you tube e blog troverà tantissimo materiale a problematica da Lei richiesta.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile utente,
"..ma si è interrotto tutto da una settimana all'altra, mesi prima del lutto in sè..."
C'è stata una fase di aggravamento e di malattia
prima del decesso?
Suo marito ha assistito il vice-padre malato?
Oppure è successo qualcosa tra Voi, un disaccordo per Lei magari poco significativo?
Sul desiderio maschile assente o scarso veda se La può aiutare questo:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4909-desiderio-sessuale-maschile-assente-o-scarso-perche.html
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Salve,
Vi ringrazio per la Vostra sollecitudine a rispondere.
Si non ho perfettamente specificato. La frase "si è interrotto tutto da una settimana all'altra mesi prima del lutto" fa riferimento, che quando la nostra vita sessuale si è interrotta io non ero ben consapevole della situazione del parente, non mi era chiara la "gravità". Sotto specifica ammissione di mio marito "la vita" gli è cambiata da settembre, quando appunto, il parente è stato ricoverato in condizioni più gravi, portandolo alla morte circa due mesi dopo.
Per maggior chiarezza vorrei specificare che in un raro sfogo di mio marito ha espresso una rabbia quasi atroce nei confronti di "quel progetto lavorativo" che vuol portare a termine e che non gli ha permesso di poter essere con maggior frequenza presente gli ultimi mesi prima e durante il peggioramento della situazione del parente.
Prima di questa situazione, devo dire mascherata nei sentimenti, molto bene, da mio marito non c'erano screzi, felici e sereni come sempre.
Ora purtroppo devo capire anche io come agire. Personalmente la vivo come una situazione di mia assoluta impotenza dove non è la mancanza della attività sessuale in sé che mi preoccupa, ma quello che sta a significare, ovvero che mi marito non è sereno. So che non dipende da me l'interruzione del "circolo vizioso" dove lui si accanisce sul lavoro, trascura visibilmente la sfera sessuale come a "non meritarsi piacere o svago" perché troppo assorbito dal lavoro e lui nervoso riversa questo malessere sulla coppia e si finisce a litigare inevitabilmente anche di quello.
Ma vorrei un consiglio : sarebbe meglio lasciarlo fare senza disturbarlo oppure cercare modi tranquilli di parlargliene?
Vi ringrazio per la Vostra sollecitudine a rispondere.
Si non ho perfettamente specificato. La frase "si è interrotto tutto da una settimana all'altra mesi prima del lutto" fa riferimento, che quando la nostra vita sessuale si è interrotta io non ero ben consapevole della situazione del parente, non mi era chiara la "gravità". Sotto specifica ammissione di mio marito "la vita" gli è cambiata da settembre, quando appunto, il parente è stato ricoverato in condizioni più gravi, portandolo alla morte circa due mesi dopo.
Per maggior chiarezza vorrei specificare che in un raro sfogo di mio marito ha espresso una rabbia quasi atroce nei confronti di "quel progetto lavorativo" che vuol portare a termine e che non gli ha permesso di poter essere con maggior frequenza presente gli ultimi mesi prima e durante il peggioramento della situazione del parente.
Prima di questa situazione, devo dire mascherata nei sentimenti, molto bene, da mio marito non c'erano screzi, felici e sereni come sempre.
Ora purtroppo devo capire anche io come agire. Personalmente la vivo come una situazione di mia assoluta impotenza dove non è la mancanza della attività sessuale in sé che mi preoccupa, ma quello che sta a significare, ovvero che mi marito non è sereno. So che non dipende da me l'interruzione del "circolo vizioso" dove lui si accanisce sul lavoro, trascura visibilmente la sfera sessuale come a "non meritarsi piacere o svago" perché troppo assorbito dal lavoro e lui nervoso riversa questo malessere sulla coppia e si finisce a litigare inevitabilmente anche di quello.
Ma vorrei un consiglio : sarebbe meglio lasciarlo fare senza disturbarlo oppure cercare modi tranquilli di parlargliene?
[#5]
Gentile utente,
"..So che non dipende da me l'interruzione del "circolo vizioso" dove lui si accanisce sul lavoro,.."
questa è una auto-dignosi nella quale Lei si auto-assolve.
Chissà se è proprio così,
chissà perchè far pagare a Lei una "rabbia quasi atroce" nei confronti del lavoro.. .
Un consulenza/valutazione di coppia potrebbe portare esiti più oggettivi e più produttivi.
Senza una diagnosi infatti
la domanda sul come comportarsi
difficilmente potrà ricevere una risposta centrata
e che Vi aiuti.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
"..So che non dipende da me l'interruzione del "circolo vizioso" dove lui si accanisce sul lavoro,.."
questa è una auto-dignosi nella quale Lei si auto-assolve.
Chissà se è proprio così,
chissà perchè far pagare a Lei una "rabbia quasi atroce" nei confronti del lavoro.. .
Un consulenza/valutazione di coppia potrebbe portare esiti più oggettivi e più produttivi.
Senza una diagnosi infatti
la domanda sul come comportarsi
difficilmente potrà ricevere una risposta centrata
e che Vi aiuti.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
[#6]
Utente
Gentilissima Dr.ssa Brunialti,
la mia impossibilità nell'interrompere questo circolo vizioso l'ho, magari, erroneamente dedotta da un mio provare in molti modi a descrivere e a parlare la situazione a mio marito. Sia modi calmi e accondiscendenti, sia con parole più decise e marcate per dare un nome al problema. Ma la sua risposta è stata "Non ci puoi far nulla devo risolvermela da me".Quando io in realtà vorrei fare qualcosa per lui ovviamente.
Io ho lavorato per parte del progetto con lui, allo stesso lavoro.
Comunque La Ringrazio nuovamente e le porgo i miei cordiali saluti.
la mia impossibilità nell'interrompere questo circolo vizioso l'ho, magari, erroneamente dedotta da un mio provare in molti modi a descrivere e a parlare la situazione a mio marito. Sia modi calmi e accondiscendenti, sia con parole più decise e marcate per dare un nome al problema. Ma la sua risposta è stata "Non ci puoi far nulla devo risolvermela da me".Quando io in realtà vorrei fare qualcosa per lui ovviamente.
Io ho lavorato per parte del progetto con lui, allo stesso lavoro.
Comunque La Ringrazio nuovamente e le porgo i miei cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.8k visite dal 04/03/2018.
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