Crisi esistenziale e angoscia continua
Cari Dottori,
vi scrivo perché da qualche mese sono piombata in una profonda crisi personale. Premetto che ho preso in considerazione l'idea di rivolgermi ad uno psicoterapeuta, ma vorrei lo stesso qualche parere iniziale.
A seguito di una forte delusione con un ragazzo (che ho vissuto come vero e proprio trauma, con tutta una sequela di sintomi anche fisici) e al compimento dei 30 anni sono entrata in una forte crisi personale accompagnata da attacchi di angoscia, crisi di pianto improvviso, serie difficoltà nel sonno.
Non ho una situazione familiare facile, durante l'adolescenza mi sono sempre circondata di amicizie sbagliate e di (pochi) rapporti sentimentali confusi e deludenti che mi hanno traumatizzata. Negli ultimi tempi non riesco più a capire chi sono, cosa voglio, su cosa voglio concentrarmi anche per trovare un lavoro (che al momento non ho), sono perennemente insicura e indecisa. Agli altri appaio rigida e agitata e la cosa mi fa star male, perché dentro di me sento un tumulto di emozioni che non riesco ad esprimere, di una intensità tale da esprimersi in angoscia, pianto improvviso, agitazione durante la notte con multipli risvegli, nausea, perdita di appetito...inoltre non ho più voglia di curarmi esteticamente, non so cosa mi succede.
Mi sento inferiore a tutti, incapace di decidere cosa voglio per me, non riesco a parlare a nessuno di questa mia situazione per non suscitare preoccupazioni e mi tengo tutto dentro. Nonostante lo studio e la laurea mi sento perennemente non all'altezza del mondo lavorativo, prima di fare qualcosa devo sentirmi assolutamente preparata e ciò mi blocca anche nell'accettare proposte di lavoro perché temo di fare figuracce. Sono terrorizzata dal futuro; nel mio futuro non vedo nulla, vedo solo nero, mi vedo in una continua situazione di precarietà esistenziale e non vedo, al momento, vie d'uscita. Sento il bisogno di capire, sento la necessità che qualcuno si prenda cura di me perché all'esterno non dò a vedere nulla, ho timore di esprimere le mie preoccupazioni, nella speranza che questo periodo si risolva da solo.
Mi rendo conto che di aver dato informazioni sommarie e sicuramente non approfondite, ma vi chiedo, alla luce di ciò che sto sperimentando in questo periodo, quale tipo di approccio psicoterapeutico potrebbe essere più adatto a me.
Vi ringrazio per l'attenzione.
vi scrivo perché da qualche mese sono piombata in una profonda crisi personale. Premetto che ho preso in considerazione l'idea di rivolgermi ad uno psicoterapeuta, ma vorrei lo stesso qualche parere iniziale.
A seguito di una forte delusione con un ragazzo (che ho vissuto come vero e proprio trauma, con tutta una sequela di sintomi anche fisici) e al compimento dei 30 anni sono entrata in una forte crisi personale accompagnata da attacchi di angoscia, crisi di pianto improvviso, serie difficoltà nel sonno.
Non ho una situazione familiare facile, durante l'adolescenza mi sono sempre circondata di amicizie sbagliate e di (pochi) rapporti sentimentali confusi e deludenti che mi hanno traumatizzata. Negli ultimi tempi non riesco più a capire chi sono, cosa voglio, su cosa voglio concentrarmi anche per trovare un lavoro (che al momento non ho), sono perennemente insicura e indecisa. Agli altri appaio rigida e agitata e la cosa mi fa star male, perché dentro di me sento un tumulto di emozioni che non riesco ad esprimere, di una intensità tale da esprimersi in angoscia, pianto improvviso, agitazione durante la notte con multipli risvegli, nausea, perdita di appetito...inoltre non ho più voglia di curarmi esteticamente, non so cosa mi succede.
Mi sento inferiore a tutti, incapace di decidere cosa voglio per me, non riesco a parlare a nessuno di questa mia situazione per non suscitare preoccupazioni e mi tengo tutto dentro. Nonostante lo studio e la laurea mi sento perennemente non all'altezza del mondo lavorativo, prima di fare qualcosa devo sentirmi assolutamente preparata e ciò mi blocca anche nell'accettare proposte di lavoro perché temo di fare figuracce. Sono terrorizzata dal futuro; nel mio futuro non vedo nulla, vedo solo nero, mi vedo in una continua situazione di precarietà esistenziale e non vedo, al momento, vie d'uscita. Sento il bisogno di capire, sento la necessità che qualcuno si prenda cura di me perché all'esterno non dò a vedere nulla, ho timore di esprimere le mie preoccupazioni, nella speranza che questo periodo si risolva da solo.
Mi rendo conto che di aver dato informazioni sommarie e sicuramente non approfondite, ma vi chiedo, alla luce di ciò che sto sperimentando in questo periodo, quale tipo di approccio psicoterapeutico potrebbe essere più adatto a me.
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Cara Utente,
da quanto riferisce è possibile che soffra di un disturbo dell'umore, forse presente anche in precedenza con minore gravità, esacerbato dalla delusione amorosa e dal bilancio di vita effettuato al compimento dei 30 anni.
E' sicuramente opportuno che intraprenda una terapia psicologica e personalmente le consiglio un terapia psicodinamica/psicoanalitica, che le consenta di approfondire adeguatamente la causa del suo malessere.
Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia.it
da quanto riferisce è possibile che soffra di un disturbo dell'umore, forse presente anche in precedenza con minore gravità, esacerbato dalla delusione amorosa e dal bilancio di vita effettuato al compimento dei 30 anni.
E' sicuramente opportuno che intraprenda una terapia psicologica e personalmente le consiglio un terapia psicodinamica/psicoanalitica, che le consenta di approfondire adeguatamente la causa del suo malessere.
Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia.it
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.3k visite dal 02/03/2018.
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