Paura, stanchezza, nervosismo, svogliatezza, paura di impazzire

Salve a tutti dottori,
Sono un ragazzo di 22 anni con una vita abbastanza frenetica fin da quando ero piccolo.
Fino ad un anno e mezzo fa la mia vita proseguiva alla grande, senza assolutamente alcun tipo di problema. Dopo circa 1 mese da un lavoro lungo e più che stressante all'estero è cominciato questo inferno: ho cominciato ad avvertire dei dolori allo stomaco ed un forte mal di testa. Ho cominciato poco più avanti ad avvertire sbandamenti, visione offuscata, difficoltà a stare in piedi, tremore a tutto il corpo e tutta una serie di sintomi che hanno reso la mia vita pian piano sempre più difficile da sopportare. Da lì è cominciata la mia ricerca alla malattia che mi stava "uccidendo" facendo analisi su analisi: Analisi del sangue varie, elettrocardiogrammi, neurologo, RM al cervello, gastroenterologo, Colonscopia, anoscopia, urologo etc....
Insomma, non è uscita una sola cosa che non fosse a posto!!
Ho sopportato i sintomi per tanto tempo con periodi lunghi in cui quasi non avvertivo nulla (quelli pieni di cose da fare) e periodi lunghi in cui ero a letto dalla mattina alla sera (periodi in cui non c'erano grossi impegni). Nel frattempo ho sempre continato a fare ciò che dovevo fare!
Vista questa irregolarità dei sintomi ho pensato che si trattasse di una problematica psicologica, anche se credevo di poter affrontare la cosa da solo e che sarebbe andata via autonomamente e definitivamente dopo un po', ma così non è stato.
Nel tempo ho cominciato a capire che probabilmente questi sintomi potevano essere collegati a qualcosa di inconscio, somatizzato a livello psichico.
Decido un mese fa di rivolgermi ad una psicologa psicoterapeutica sistemico-relazionale, anche perchè avevo affrontato in quest'ultimo anno e mezzo, ma anche prima, una serie di cambiamenti di grande importanza e di traumi che mi avevano portato a soffrire di forte ansia, pensieri non belli e quasi una paura di impazzire e fare del male a qualcuno, anche se non ho mai toccato una mosca!
Così ho comiciato il mio percorso psicoterapico con una dottoressa della mia città e abbiamo fatto 4 incontri. Lei non mi ha saputo ancora bene dire che cosa ho ed inizialmente mi sono trovato abbastanza bene. Se non che un giorno mi parla di psicofarmaci ed io rimango abbastanza allibito. Un giorno la chiamo al telefono in preda ad un po' di panico e parlando della paura dei miei brutti pensieri e lei mi dice che se sento il bisogno chiamo lo psichiatra per prendere gli psicofarmaci oppure resisto. Io qui ho cominciato a perdere un po' di fiducia in lei e nella sua professionalità. Non dovrebbe essere la dottoressa a dire se ho o se non ho bisogno di prendere psicofarmaci? Non credo che possa essere una valutazione che faccio io, nè tanto meno vorrei prenderli perchè nonostante questo brutto periodo io sono forte e voglio lottare fino alla fine per risolverle la cosa.
Voi esperti che ne pensate di tutta questa storia?
Vi ringrazio per l'attenzione e vi mando i miei più cordiali saluti.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

i problemi psichici vengono curati sostanzialmente attraverso due "strade":
- la psicoterapia, che va fatta con uno/a Psicologo/a anche psicoterapeuta;
- la terapia farmacologica, che viene prescritta dallo Psichiatra dato che gli psicologi non si occupano di farmaci.
I due percorsi talvolta sono effettuati contemporaneamente, talvolta o l'uno o l'altro.
I dettagli li potrà leggere qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html .

La Sua psicologa ha ritenuto opportuno (credo di capire..) chiedere a Lei se "ce la fa" a sopportare i sintomi fintanto che la psicoterapia darà i primi esiti.
Oppure se la situazione sia talmente pesante per Lei
da appellarsi (Lei) ad un aiuto farmacologico; in quel caso La invia dallo Psichiatra.

Tenga conto che ho interpretato la situazione alla luce della prassi consueta,
le vere ragioni vanno però chieste direttamente alla Sua Psy.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa, grazie per la risposta.

Io sono sempre stato abituato a lottare nella mia vita, quindi sono in grado di resistere anche senza aiuto farmacologico. Ho inoltre paura di arrivare ad una forma di dipendenza da farmaci qualora ci fosse qualche problema nel percorso.

Secondo lei i miei sintomi potrebbero essere collegati completamente a fattori psichici?

La paura che mi sorge è sostanzialmente che dopo 4 incontri io non so ancora di che cosa si tratta e non avverto alcun minimo miglioramento della mia condizione.

Il dubbio è se da voi esperti viene ritenuto un comportamento corretto e professionale dire al paziente che qualora senta il bisogno può contattare lo psichiatra, senza essere più decisi su ciò che è da fare e ciò che non lo è.

Grazie!
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Le ho già risposto al proprosito..
Anche il link è da leggere..

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
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