Ansia da esame
Salve dottori,
Sono una studentessa di Ingegneria fuori corso da alcuni anni. Ho ripreso gli studi da alcuni anni (avevo interrotto per problemi di salute)...ottengo buoni risultati ma con immensa fatica e con uno strascico di ansia enorme alcuni giorni prima dell'esame. La paura principale é quella di dimenticare tutto, di fare scena muta e di subire umiliazioni (alcuni prof. Sono campioni nel farti sentire una nullitá se sbagli qualcosa) e quindi di fare brutta figura davanti ai colleghi oltre che al docente. Molto spesso mi riduco all'ultimo nello studio, sembra che procrastini sempre, nonostante ben consapevole delle difficoltá. Preparo schemi e riassunti ma ho sempre la sensazione di non sapere nulla finché non ripeto 1000 volte la stessa pagina. A volte non ho il tempo e le forze di ripetere il programma, l'insicurezza aumenta, la paura di non riuscire a sostenere la prova anche. Cerco modi per rilassarmi, per motivarmi, cerco sostegno dalle persone care e me lo danno anche, ma finisco per rendermi conto che sono pesante, con le mie crisi di pianto per una motivazione tanto banale, come gli esami. La mattina mi sveglio con un peso al petto, inorridisco a pensare di dover studiare tutto il giorno, mi confondo se non raggiungo gli obiettivi che mi sono prefissata e non lo raggiungo appunto perché il panico si impossessa di me. Non so piú davvero cosa fare. Tra 3 giorni devo sostenere un eaame difficile e ho la netta impressione di non sapere nulla. Spero possiate aiutarmi in qualche modo perché ormai sono disperata e anche se sono consapevole di essere esagerata non riesco ad uscirne. Grazie.
Sono una studentessa di Ingegneria fuori corso da alcuni anni. Ho ripreso gli studi da alcuni anni (avevo interrotto per problemi di salute)...ottengo buoni risultati ma con immensa fatica e con uno strascico di ansia enorme alcuni giorni prima dell'esame. La paura principale é quella di dimenticare tutto, di fare scena muta e di subire umiliazioni (alcuni prof. Sono campioni nel farti sentire una nullitá se sbagli qualcosa) e quindi di fare brutta figura davanti ai colleghi oltre che al docente. Molto spesso mi riduco all'ultimo nello studio, sembra che procrastini sempre, nonostante ben consapevole delle difficoltá. Preparo schemi e riassunti ma ho sempre la sensazione di non sapere nulla finché non ripeto 1000 volte la stessa pagina. A volte non ho il tempo e le forze di ripetere il programma, l'insicurezza aumenta, la paura di non riuscire a sostenere la prova anche. Cerco modi per rilassarmi, per motivarmi, cerco sostegno dalle persone care e me lo danno anche, ma finisco per rendermi conto che sono pesante, con le mie crisi di pianto per una motivazione tanto banale, come gli esami. La mattina mi sveglio con un peso al petto, inorridisco a pensare di dover studiare tutto il giorno, mi confondo se non raggiungo gli obiettivi che mi sono prefissata e non lo raggiungo appunto perché il panico si impossessa di me. Non so piú davvero cosa fare. Tra 3 giorni devo sostenere un eaame difficile e ho la netta impressione di non sapere nulla. Spero possiate aiutarmi in qualche modo perché ormai sono disperata e anche se sono consapevole di essere esagerata non riesco ad uscirne. Grazie.
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Cara Utente,
la Psicologia le può venire sicuramente in aiuto, ma non a 3 giorni dal prossimo esame.
Per modificare lo stato ansioso che accompagna anche la sola idea di dover studiare è necessario intervenire per tempo, ad esempio dandole la possibilità di apprendere una tecnica di rilassamento come il Training Autogeno che abbatterebbe l'ansia quotidiana e anche quella che si presenta a ridosso e durante l'esame:
http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-da-esame-come-superarla/
Ha ripreso volontariamente a studiare o l'ha fatto per qualche motivazione a lei esterna?
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia.it
la Psicologia le può venire sicuramente in aiuto, ma non a 3 giorni dal prossimo esame.
Per modificare lo stato ansioso che accompagna anche la sola idea di dover studiare è necessario intervenire per tempo, ad esempio dandole la possibilità di apprendere una tecnica di rilassamento come il Training Autogeno che abbatterebbe l'ansia quotidiana e anche quella che si presenta a ridosso e durante l'esame:
http://www.serviziodipsicologia.it/ansia-da-esame-come-superarla/
Ha ripreso volontariamente a studiare o l'ha fatto per qualche motivazione a lei esterna?
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia.it
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per la sua tempestiva risposta.
Ho ripreso volontariamente perché sono testarda. Ho sempre avuto molta ansia nel campo degli studi, fin da quando ero bambina, ma nonostante le difficoltá ho sempre ricevuto complimenti nel tempo per le mie capacitá. Anche se dicevano che io sia piú portata per gli scritti che per gli orali, ed in effetti l'esame scritto mi genera molta meno ansia, forse perché non devo parlare davanti a nessuno e posso riflettere meglio sulle informazioni che so. Ho ripreso perché non sopportavo di dovermi arrendere, non so come sono arrivata fin qui, mi mancano veramente pochissimi esami alla laurea, anche se sono davvero difficili. Ma il fatto é che sono pochi, dovrei avere la carica e la grinta giusta per darci sotto e fare la tesi, ma passo le giornate con questi pensieri che demoliscono letteralmente ogni buon proposito e obiettivo che mi prefiggo. Solitamente arrivo all'obiettivo con uno stress addosso fuori dal normale. All'ultimo esame ho preso il massimo dei voti con complimenti della commissione. Ora sono di nuovo in uno stato di ansia e confusione totale.
Ho ripreso ben consapevole della difficoltá del corso e dei miei limiti.
Sono anche consapevole che in qualsiasi altro corso che avrei potuto scegliere le cose ora non starebbero diversamente, non credo infatti sia un problema di scelta, ma proprio di stanchezza e di paure mie.
Il training autogeno l'ho sentito nominare, stupidamente mi sono affidara a dei video online che ascolto con le cuffie prima di dormire, per trovare pace e relax, ma non portano a chissá quali risultati.
Forse ho bisogno di un percorso terapeutico, o di ricorrere a farmaci contro l'ansia, o forse devo proseguire in questo stato di ansia perenne fino alla laurea.
Ormai non lo so piú.
Ho ripreso volontariamente perché sono testarda. Ho sempre avuto molta ansia nel campo degli studi, fin da quando ero bambina, ma nonostante le difficoltá ho sempre ricevuto complimenti nel tempo per le mie capacitá. Anche se dicevano che io sia piú portata per gli scritti che per gli orali, ed in effetti l'esame scritto mi genera molta meno ansia, forse perché non devo parlare davanti a nessuno e posso riflettere meglio sulle informazioni che so. Ho ripreso perché non sopportavo di dovermi arrendere, non so come sono arrivata fin qui, mi mancano veramente pochissimi esami alla laurea, anche se sono davvero difficili. Ma il fatto é che sono pochi, dovrei avere la carica e la grinta giusta per darci sotto e fare la tesi, ma passo le giornate con questi pensieri che demoliscono letteralmente ogni buon proposito e obiettivo che mi prefiggo. Solitamente arrivo all'obiettivo con uno stress addosso fuori dal normale. All'ultimo esame ho preso il massimo dei voti con complimenti della commissione. Ora sono di nuovo in uno stato di ansia e confusione totale.
Ho ripreso ben consapevole della difficoltá del corso e dei miei limiti.
Sono anche consapevole che in qualsiasi altro corso che avrei potuto scegliere le cose ora non starebbero diversamente, non credo infatti sia un problema di scelta, ma proprio di stanchezza e di paure mie.
Il training autogeno l'ho sentito nominare, stupidamente mi sono affidara a dei video online che ascolto con le cuffie prima di dormire, per trovare pace e relax, ma non portano a chissá quali risultati.
Forse ho bisogno di un percorso terapeutico, o di ricorrere a farmaci contro l'ansia, o forse devo proseguire in questo stato di ansia perenne fino alla laurea.
Ormai non lo so piú.
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E' molto importante che la decisione sia dipesa dal suo desiderio di riuscire e non ad esempio dalla volontà di non deludere i suoi genitori.
E' sicuramente difficile riprendere gli studi interrotti da anni, ma ce la farà! : ))
Per quanto riguarda le soluzioni, può intraprendere un percorso più strutturato o iniziare con il Training Autogeno, che non ha a che fare con i video le cui tracce audio lei ascolta per rilassarsi e dormire meglio.
Si tratta di una tecnica di auto-distensione che dev'esserle insegnata da uno psicologo competente in materia, passo dopo passo, e lei dovrà ripetere quotidianamente l'esercizio a casa almeno 2 volte, meglio se 3, per pochi minuti alla volta.
Può leggere questo articolo che spiega i presupposti di questa tecnica: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/652-il-training-autogeno-nel-trattamento-dei-sintomi-psicologici-e-psicosomatici.html
E' sicuramente difficile riprendere gli studi interrotti da anni, ma ce la farà! : ))
Per quanto riguarda le soluzioni, può intraprendere un percorso più strutturato o iniziare con il Training Autogeno, che non ha a che fare con i video le cui tracce audio lei ascolta per rilassarsi e dormire meglio.
Si tratta di una tecnica di auto-distensione che dev'esserle insegnata da uno psicologo competente in materia, passo dopo passo, e lei dovrà ripetere quotidianamente l'esercizio a casa almeno 2 volte, meglio se 3, per pochi minuti alla volta.
Può leggere questo articolo che spiega i presupposti di questa tecnica: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/652-il-training-autogeno-nel-trattamento-dei-sintomi-psicologici-e-psicosomatici.html
[#4]
Gentile Utente,
stando a quanto scrive, mettendo a fuoco la problematica, mi pare di capire che senz'altro c'è un problema legato all'ansia (ad esempio, quando scrive: "La paura principale é quella di dimenticare tutto, di fare scena muta "), ma anche un elemento che farebbe venir l'ansia a chiunque, cioè la disorganizzazione!!
Lei scrive infatti: "...Molto spesso mi riduco all'ultimo nello studio, sembra che procrastini sempre, nonostante ben consapevole delle difficoltá..."
Ridursi all'ultimo e avere poco tempo a disposizione certamente fa venire l'ansia! Avere una tabella di marcia e RISPETTARLA, programmando il tempo dedicato allo studio, allo svago, ad eventuali contrattempi, a concetti che non riesce a capire, ecc... è di grandissimo aiuto, perchè permette di avere un piano di lavoro che, se rispettato, La porta a superare l'esame e ad abbassare il livello di ansia che, per essere precisi, deve esserci entro certi limiti poco prima di un esame.
Ancora Lei aggiunge un altro elemento caratteristico della dinamica ansiosa/ossessiva e cioè:".... Preparo schemi e riassunti ma ho sempre la sensazione di non sapere nulla finché non ripeto 1000 volte la stessa pagina. A volte non ho il tempo e le forze di ripetere il programma, l'insicurezza aumenta, la paura di non riuscire a sostenere la prova anche..."
Questo è il metodo migliore per mettersi la zappa sui piedi!
Infatti, se ripete e ripete e ripete, diminuisce la salienza del ricordo ed è del tutto normale non solo non ricordare più ma anche andare in tilt.
Questa è una tipica dinamica ossessiva che vediamo ogni giorno nei nostri studi nelle persone che soffrono d'ansia e che fanno controlli e ricontrolli all'infinito.
Se facesse un esperimento di controllare tante volte di aver chiuso il gas o la porta di casa, sperimenterebbe infatti questa diminuzione della salienza del ricordo.
Invece, deve imparare a studiare con un metodo diverso, evitando di fare mille schemi (comportamento ansioso), perchè ne basta uno di schema, ripeterlo una volta, comprenderlo e ANDARE OLTRE.
Solo in questo modo riuscirà a spezzare questa dinamica!
Lei non ha mai provato a studiare con altre persone?
stando a quanto scrive, mettendo a fuoco la problematica, mi pare di capire che senz'altro c'è un problema legato all'ansia (ad esempio, quando scrive: "La paura principale é quella di dimenticare tutto, di fare scena muta "), ma anche un elemento che farebbe venir l'ansia a chiunque, cioè la disorganizzazione!!
Lei scrive infatti: "...Molto spesso mi riduco all'ultimo nello studio, sembra che procrastini sempre, nonostante ben consapevole delle difficoltá..."
Ridursi all'ultimo e avere poco tempo a disposizione certamente fa venire l'ansia! Avere una tabella di marcia e RISPETTARLA, programmando il tempo dedicato allo studio, allo svago, ad eventuali contrattempi, a concetti che non riesce a capire, ecc... è di grandissimo aiuto, perchè permette di avere un piano di lavoro che, se rispettato, La porta a superare l'esame e ad abbassare il livello di ansia che, per essere precisi, deve esserci entro certi limiti poco prima di un esame.
Ancora Lei aggiunge un altro elemento caratteristico della dinamica ansiosa/ossessiva e cioè:".... Preparo schemi e riassunti ma ho sempre la sensazione di non sapere nulla finché non ripeto 1000 volte la stessa pagina. A volte non ho il tempo e le forze di ripetere il programma, l'insicurezza aumenta, la paura di non riuscire a sostenere la prova anche..."
Questo è il metodo migliore per mettersi la zappa sui piedi!
Infatti, se ripete e ripete e ripete, diminuisce la salienza del ricordo ed è del tutto normale non solo non ricordare più ma anche andare in tilt.
Questa è una tipica dinamica ossessiva che vediamo ogni giorno nei nostri studi nelle persone che soffrono d'ansia e che fanno controlli e ricontrolli all'infinito.
Se facesse un esperimento di controllare tante volte di aver chiuso il gas o la porta di casa, sperimenterebbe infatti questa diminuzione della salienza del ricordo.
Invece, deve imparare a studiare con un metodo diverso, evitando di fare mille schemi (comportamento ansioso), perchè ne basta uno di schema, ripeterlo una volta, comprenderlo e ANDARE OLTRE.
Solo in questo modo riuscirà a spezzare questa dinamica!
Lei non ha mai provato a studiare con altre persone?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.8k visite dal 25/02/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.