Un anno, poi ho dovuto interrompere
Soffro di ansia da tutta una vita, come ne soffrono tutte le donne della mia famiglia (mamma, zia, nonna e così via). Vivo all’estero da diversi anni nonostante io sia soltanto ventitreenne, la mia vita è divertente e appagante, ho una laurea e un master, sono molto felice nel posto in cui vivo. Il problema è che a seguito di un periodo turbolento in casa, della rottura di ogni tipo di rapporto con mio padre e del divorzio dei miei, non mi sento mai tranquilla. Temo per l’incolumita di mia madre in modo ossessivo, non ci dormo la notte, faccio incubi tremendi, mi sento male quando non risponde al telefono o se so che sta facendo un viaggio in macchina. Abbiamo subito violenze, i miei fratelli e io psicologiche e lei anche fisiche, da parte di mio padre, e al tempo ero tornata a stare con lei per proteggerla al punto da passare intere giornate nel suo letto a sorvegliarla. Soffrivo di attacchi di panico e avevo il numero della polizia sempre pronto sul cellulare. Ora, sono una persona molto razionale e coi piedi per terra e mi rendo conto che le mie paure sono certo fondate ma anche parecchio ingigantite dal mio cervello. Vorrei sapere cosa fare per vivere più serena. Sono stata in terapia per un anno, poi ho dovuto interrompere per trasferirmi e ora non ho la possibilità di ricominciare un percorso terapeutico.
Grazie a chi risponderà.
Grazie a chi risponderà.
[#1]
Gentile Utente,
Lei scrive: " Vorrei sapere cosa fare per vivere più serena. Sono stata in terapia per un anno, poi ho dovuto interrompere per trasferirmi e ora non ho la possibilità di ricominciare un percorso terapeutico. "
Gentile ragazza,
date le premesse, è chiaro che vivere sereni quando ci scontriamo con episodi di violenza domestica è difficilissimo.
Posso chiederLe se in passato è stata in terapia per la stessa problematica o per altro?
Che cosa si aspetta da un consulto on line?
Noi da qui non possiamo dare delle indicazioni per aiutarla a vivere più serena, anche perchè quello di voler vivere più serenamente non può essere un obiettivo concreto (tutti vorrebbero vivere più sereni, ma non si va in terapia per questo), ma deve essere declinato e messo a fuoco più lucidamente.
Ecco perchè è importante che Lei chieda aiuto direttamente allo psicoterapeuta; come mai non ha la possibilità di farlo? Parla correttamente la lingua dello stato in cui si trova? E' un problema economico o ci sono altri impedimenti?
Lei scrive: " Vorrei sapere cosa fare per vivere più serena. Sono stata in terapia per un anno, poi ho dovuto interrompere per trasferirmi e ora non ho la possibilità di ricominciare un percorso terapeutico. "
Gentile ragazza,
date le premesse, è chiaro che vivere sereni quando ci scontriamo con episodi di violenza domestica è difficilissimo.
Posso chiederLe se in passato è stata in terapia per la stessa problematica o per altro?
Che cosa si aspetta da un consulto on line?
Noi da qui non possiamo dare delle indicazioni per aiutarla a vivere più serena, anche perchè quello di voler vivere più serenamente non può essere un obiettivo concreto (tutti vorrebbero vivere più sereni, ma non si va in terapia per questo), ma deve essere declinato e messo a fuoco più lucidamente.
Ecco perchè è importante che Lei chieda aiuto direttamente allo psicoterapeuta; come mai non ha la possibilità di farlo? Parla correttamente la lingua dello stato in cui si trova? E' un problema economico o ci sono altri impedimenti?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa per la risposta veloce.
Sono stata in terapia proprio a seguito dei primi episodi di violenza, quattro anni fa circa. La terapia mi ha aiutata a scavare e a rendermi conto che la vita che consideravo normale come fa ogni bambino senza altri termini di paragone oltre alla propria famiglia non lo era per niente, e che c’erano stati diversi episodi particolari che mi avevano segnata.
Ho interrotto la terapia dopo un anno per andare a fare un Erasmus. Da allora, in Italia non sono più tornata se non per le vacanze. Da tutta la vita sognavo di scappare via, e anche adesso quando passo più di una settimana lì mi rendo conto di quanto mi renda infelice quel posto. Parlo perfettamente tre lingue quindi avrei potuto iniziare la terapia sia nei Paesi in cui sono stata in questi tre anni sia in Inghilterra dove sono adesso, purtroppo non ho ancora uno stipendio fisso, sono ancora studentessa, e non posso permettermi un percorso terapeutico. Mi rendo conto che la mia richiesta d’aiuto è molto vaga e che la mia necessità di vivere più serena non può essere appagata tramite un semplice consulto, ciò a cui miravo in realtà è ottenere un consiglio sul da farsi mettendo in conto che al momento pagare per una terapia non mi è possibile.
Sono stata in terapia proprio a seguito dei primi episodi di violenza, quattro anni fa circa. La terapia mi ha aiutata a scavare e a rendermi conto che la vita che consideravo normale come fa ogni bambino senza altri termini di paragone oltre alla propria famiglia non lo era per niente, e che c’erano stati diversi episodi particolari che mi avevano segnata.
Ho interrotto la terapia dopo un anno per andare a fare un Erasmus. Da allora, in Italia non sono più tornata se non per le vacanze. Da tutta la vita sognavo di scappare via, e anche adesso quando passo più di una settimana lì mi rendo conto di quanto mi renda infelice quel posto. Parlo perfettamente tre lingue quindi avrei potuto iniziare la terapia sia nei Paesi in cui sono stata in questi tre anni sia in Inghilterra dove sono adesso, purtroppo non ho ancora uno stipendio fisso, sono ancora studentessa, e non posso permettermi un percorso terapeutico. Mi rendo conto che la mia richiesta d’aiuto è molto vaga e che la mia necessità di vivere più serena non può essere appagata tramite un semplice consulto, ciò a cui miravo in realtà è ottenere un consiglio sul da farsi mettendo in conto che al momento pagare per una terapia non mi è possibile.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 857 visite dal 23/02/2018.
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