Relazione altalenante
Sto col mio compagno da 20 anni, abbiamo un figlio, ma non lo amo più.Sono innamorata di un altro uomo, 14anni più grande di me sposato con figli.Ci frequentiamo da 2 oltre anni in maniera altalenante, perché quando l’intensità si faceva per lui forte, prendeva le distanze da me, evitava di vedermi anche se mi cercava via chat, si nascondeva dietro reali impegni e problemi e io finivo per attaccarlo perché non sopportavo mi prendesse in giro, volevo che mi dicesse esplicitamente che evitava di vedermi e non riuscivo ad accettare il fatto che da un’intesa meravigliosa all’improvviso non trovasse il tempo per vedermi. Un desiderio fisico reciproco che lui frenava, tanti approcci quasi sempre incompleti, frenati dalle sue paure.Tanti momenti dolci, baci, carezze, e tanti pensieri e auspici e io, cosa che non ho mai fatto con nessun altro, lo invitavo a stare insieme, cercavo di creare le situazioni per poter stare sereni e ridurre al minimo le cause delle sue ansie, ma generando l’effetto opposto:lui si sentiva pressato e io rifiutata, umiliata, mortificata.Tuttavia ho scelto di amarlo, ho sperato, ascoltando la sua esternazione di aver paura di farsi travolgere da un sentimento che lo destabilizzava, che potesse riuscire ad affrontare il problema.Io sono innamorata di lui, e credo anche lui mi ami, ma non vuole ammetterlo neanche a se stesso perché lo ritiene inaccettabile.La storia è andata avanti tra momenti di felicità e momenti di distacco e liti esasperate perché cerca di mantenere il rapporto in superficie ma di fatto non è superficiale in quanto proviamo dei sentimenti, e lui scappa e io impazzisco perché vorrei semplicemente vivere questo amore finchè dura, avendo accettato che possiamo farlo solo segretamente. L’ultimo suo allontanamento, appena gli ho proposto di programmare di passare qualche ora in un posto tranquillo: io ci sono stata male come sempre,poi mi sono rivolta a lui con acidità peggiorando le cose, ma gli ho chiesto di affrontare i pensieri che lo destabilizzano e che gli impediscono di lasciarsi andare con me.Non ne voleva neanche parlare, fino a che gli ho chiesto di non contattarmi più perché meritavo che almeno si impegnasse a capire perché mi allontanava.Per telefono mi ha ribadito che non regge l’intensità del nostro rapporto, perché si sente in colpa con se stesso, moglie e figli, ma che al contempo non vuole perdermi,e che riesce a “gestire” la cosa solo mantenendo il rapporto superficiale.Ho sempre apprezzato la sua sincerità,anche se dura da digerire, ma non ce la faccio più ad amarlo incondizionatamente e a continuare con questo tira e molla, perché finisco inevitabilmente per sentirmi rifiutata e umiliata,nonché una traditrice che insiste a voler stare col suo amante.Ho sperato che agisse per non perdermi, ma ci ha provato solo scrivendomi dei messaggi, nonostante sapesse che io sto male proprio perché mi manca la vicinanza fisica,allora gli ho imposto di interrompere ogni contatto.Tuttavia a me manca da morire.
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"finisco inevitabilmente per sentirmi rifiutata e umiliata,nonché una traditrice che insiste a voler stare col suo amante."
Gentile signora,
purtroppo questo è sempre il destino di chi come Lei si trova in situazioni del genere. Non esiste un buon epilogo e, se non ama più Suo marito, sarebbe il caso di capire che cosa sia successo tra voi due, che cosa ha generato una crisi e come mai non siete stati in grado di gestirla, ecc...
Le eventuali decisioni che prenderà a riguardo (sul Suo matrimonio) potranno non prendere in considerazione questo uomo che, a quanto scrive, non ha nessuna intenzione di lasciare la moglie.
Cordiali saluti,
Gentile signora,
purtroppo questo è sempre il destino di chi come Lei si trova in situazioni del genere. Non esiste un buon epilogo e, se non ama più Suo marito, sarebbe il caso di capire che cosa sia successo tra voi due, che cosa ha generato una crisi e come mai non siete stati in grado di gestirla, ecc...
Le eventuali decisioni che prenderà a riguardo (sul Suo matrimonio) potranno non prendere in considerazione questo uomo che, a quanto scrive, non ha nessuna intenzione di lasciare la moglie.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
La ringrazio dottoressa. So bene che il rapporto con il mio compagno ha seri problemi, ho provato tante volte a chiuderlo, ma siamo sempre tornati insieme, e io ho maturato la convinzione che il nostro rapporto non sarà mai più quello fatto di lealtà, sincerità e passione di quando eravamo due ragazzini, perchè col tempo siamo diventati delle persone sempre più diverse, gli voglio bene e condividiamo la gioia più grande ovvero nostro figlio, ma è come se avessi raggiunto un compromesso con me stessa che mi fa accettare di stare con lui per ciò che abbiamo condiviso e il gran bene che gli voglio, sopportando alcuni suoi comportamenti deleteri nei miei confronti, e al contempo non rinunicare ad essere me stessa e vivere intimamente i sentimenti che provo aimè per un altro uomo, ma li provo. Ci sarebbe tanto da dire a riguardo ma per il momento ho chiesto un consulto relativamente alla storia extraconiugale, per la quale non ho mai pensato potesse diventare una relazione alla luce del sole, accettando tutte le difficoltà che ciò comporta. Ho sempre saputo che lui non avrebbe mai lasciato la moglie nonostante non la ami, per me questo è sempre stato un vincolo fisso, e non ho desiderato niente di più di vivere intimamente questo sentimento così come abbiamo fatto seppur alternando momenti di forte intimità, a momenti di di lontananza fisica imposta da lui e conseguenti litigi, per paura che potesse perdere il controllo e rovinare la vita che si è costruito con tanto sacrificio. Sto resistendo a non contattarlo e lui dopo vari tentativi e le mie risposte ferme dure e convinte, ha ascoltato la mia richiesta e non mi sta contattanto, ma mi manca, e sto andando avanti in questa direzione perchè convinta che non vuole lavorare su questa sua paura di perdere il controllo. E' come se quando dopo un suo allontanamento e litigi, pian pianino ci riappacifichiamo, non appena ritroviamo la serenità, stiamo insieme sempre nei limiti del possibile per mantenere la cosa segreta, e stiamo meravigliosamente bene, io mi sento felice e un attimo dopo è come se lui mi imponesse di non essere troppo felice, di contenere i sentimenti e l'euforia, ma di fatto non faccio nulla se non dirgli che sono felice, che lo amo, o cercare di stare insieme fisicamente con più tranquillità come lui stesso dice di desiderare ma poi puntualmente non riesce a programmare di farlo.
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"ho chiesto un consulto relativamente alla storia extraconiugale, per la quale non ho mai pensato potesse diventare una relazione alla luce del sole, accettando tutte le difficoltà che ciò comporta."
La più grande difficoltà di una storia del genere è quella di non aver nessun tipo di impegno; quindi il problema sta qui.
E' ovvio che Lei non si sente trattata bene da quest'uomo: egli non ha nessun vincolo, non ha preso nessun impegno, e se anche sente delle emozioni per Lei e la storia extraconiugale spesso regala brio ed emozioni forti, non può avere delle aspettative.
Lei chiede un consulto sulla relazione extraconiugale, ma qual è esattamente il quesito?
La più grande difficoltà di una storia del genere è quella di non aver nessun tipo di impegno; quindi il problema sta qui.
E' ovvio che Lei non si sente trattata bene da quest'uomo: egli non ha nessun vincolo, non ha preso nessun impegno, e se anche sente delle emozioni per Lei e la storia extraconiugale spesso regala brio ed emozioni forti, non può avere delle aspettative.
Lei chiede un consulto sulla relazione extraconiugale, ma qual è esattamente il quesito?
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Utente
Giustamente chiede qual'è il questito? E bhe, forse non so neanche io perchè sto scrivendo qui! Forse perchè non voglio rinunciare alla relazione con quest'uomo, e vorrei capire se sto sbagliando solo io (nel rapporto con lui), se è solo una mia illusione il fatto che lui abbia delle paure da superare, oppure se è davvero importante che lui riesca ad accettare i suoi sentimenti per me, considerato che sono 2 anni e mezzo che ci frequentiamo, e superi i sui conflitti interiori dai quali cerca di scappare evitando di affrontarli, o forse perchè vorrei conferma del fatto che ho fatto bene a chiudere il contatto con lui!
Per quanto riguarda la nostra relazione, ho avuto tutto il tempo di pensare ragionare ascoltare il mio cuore e penso di aver raggiunto un equilibrio interiore basato sul fatto che la realtà è questa, piena di problemi e contraddizioni, ma voglio viverla serenamente e ciò che mi rende più felice è poter esprimere quello che provo dentro me, e dentro me sento desiderio per lui. E' sbagliato, non dovrebbe essere così lo so, ma ho accettato come sono diventata, sento questo, e non posso ignorarlo. Non ho mai avuto aspettative nei suoi confronti se non quella di vivere intensamente nel presente il sentimento che proviamo, e non ho mai pensato ad un futuro insieme se non ad esempio di andare in un posto nei giorni successivi per stare insieme e fare l'amore, e ciò non mi sembra "un'aspettativa o progetto" assurdo tra due persone che si amano e che lo hanno già fatto, anche se mai in un posto "programmato" e quindi sempre "rischioso", e sempre con la sua ansia che potesse scoprirci qualcuno, che potessi rimanere incinta etc.....
Insomma, ho fatto fatica a superare le mie pregresse convizioni etiche e morali fino a che non mi sono sentita magicamente libera e felice di vivere le emozioni derivanti dal legame con quest'uomo intensamente, accettando tutti i vincoli e le contraddizioni reali che abbiamo, nonostante non sarebbe corretto farlo, e pertanto l'unica cosa che non riesco ad accettare è che lui limiti se stesso e quindi me ad esprimere i sentimenti, limitando le occasioni per stare insieme fisicamente e quindi la sessualità, per il vero principale motivo ovvero la paura di lasciarsi andare più del dovuto perchè appena lo fa si sente travolto dal sentimento e per paura di perdere la testa si concentra su lavoro e impegni e mi tiene a distanza seppur mi cerca tramite messaggi ma implicitamente imponendomi di reprimere il mio entusiasmo e soffocare la passione.
Grazie
Per quanto riguarda la nostra relazione, ho avuto tutto il tempo di pensare ragionare ascoltare il mio cuore e penso di aver raggiunto un equilibrio interiore basato sul fatto che la realtà è questa, piena di problemi e contraddizioni, ma voglio viverla serenamente e ciò che mi rende più felice è poter esprimere quello che provo dentro me, e dentro me sento desiderio per lui. E' sbagliato, non dovrebbe essere così lo so, ma ho accettato come sono diventata, sento questo, e non posso ignorarlo. Non ho mai avuto aspettative nei suoi confronti se non quella di vivere intensamente nel presente il sentimento che proviamo, e non ho mai pensato ad un futuro insieme se non ad esempio di andare in un posto nei giorni successivi per stare insieme e fare l'amore, e ciò non mi sembra "un'aspettativa o progetto" assurdo tra due persone che si amano e che lo hanno già fatto, anche se mai in un posto "programmato" e quindi sempre "rischioso", e sempre con la sua ansia che potesse scoprirci qualcuno, che potessi rimanere incinta etc.....
Insomma, ho fatto fatica a superare le mie pregresse convizioni etiche e morali fino a che non mi sono sentita magicamente libera e felice di vivere le emozioni derivanti dal legame con quest'uomo intensamente, accettando tutti i vincoli e le contraddizioni reali che abbiamo, nonostante non sarebbe corretto farlo, e pertanto l'unica cosa che non riesco ad accettare è che lui limiti se stesso e quindi me ad esprimere i sentimenti, limitando le occasioni per stare insieme fisicamente e quindi la sessualità, per il vero principale motivo ovvero la paura di lasciarsi andare più del dovuto perchè appena lo fa si sente travolto dal sentimento e per paura di perdere la testa si concentra su lavoro e impegni e mi tiene a distanza seppur mi cerca tramite messaggi ma implicitamente imponendomi di reprimere il mio entusiasmo e soffocare la passione.
Grazie
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Utente
In attesa di gentile riscontro, aggiungo ulteriori informazioni al fine di illustrare meglio il mio rapporto con quest’uomo. Con la delicatezza che lo contraddistingue mi ha detto che forse la mia è un’ossessione nei sui confronti, e che comunque ho esagerato la cosa, gli do troppo significato. Che dovrei “moderare la mia euforia”, lo dice perché credo che in cuor suo vorrebbe che io non soffrissi per ciò che… “lui non può darmi” anche se credo che “contenere un sentimento” sia una grossa stupidaggine! Mi sono comportata in maniera pessima anche io con lui, ma non ho dubbi sul fatto che questo sia accaduto sempre dopo il suo evitarmi. Cosa ho fatto? Gli ho scritto fiumi di parole. Per me è semplice scrivere perché riesco a scrivere quasi con la stessa velocità con cui penso, così come sto facendo in questo momento, e riesco al farlo nel mentre sto facendo tutt’altro senza perdere la concentrazione in ciò che sto facendo, quindi capita che le sensazioni negative che provo quando mi sento PRESA IN GIRO da lui, quando percepisco che EVITA DI STARE CON ME SCUSANDOSI CON IMPEGNI E PROBLEMI, quando è evidente che IGNORA O RIMANDA le mie dolci proposte, pervadono la mia mente 24/24 e tra le migliaia di cose che faccio appena mi fermo un attimo, i pensieri che affiorano alla mia mente a riguardo sono troppi e soprattutto negativi (in particolare umiliazione) e si trasformano in una marea di messaggi pesanti nei suoi confronti. Faccio l’opposto di ciò che vorrei, ovvero comincio ad analizzare, ad ipotizzare a scrivergli con parole diverse le stesse cose per assicurarmi che il messaggio sia arrivato e che mi controbatta, perché non voglio far finta di nulla e parlare di altro o fare i fidanzatini di 12 anni appena conosciuti, ma insisto fino a che non si impegna ad affrontare con me il problema che esiste tra noi. Poi dopo milioni di parole, appena ci vediamo basta poco per capire che abbiamo perso solo tempo perché in fondo ci vogliamo un gran bene e non vogliamo perderci, quindi …… buoni propositi da parte di entrambi e …… continua il circolo vizioso. Ogni volta ho scelto di lasciarmi andare perchè la relazione con lui mi rendeva più felice e volevo viverla finchè durava, ma l'unica cosa che gli ho chiesto era: quando senti di dover allontanarmi da me, dimmelo perpiacere, non prendermi in giro!
Mi rendo conto di essere una stupida ad attaccarlo, ma è l’unico modo che mi viene, considerato che in quei giorni, non mi permette di incontrarlo, per provare a fargli ammettere che il suo comportamento non solo rappresenta mancanza di amore nei miei confronti (e a riguardo nulla posso fare o dire), ma mancanza di rispetto e menefreghismo, cosa che non merito e che lui si ostina a non ammettere convinto che sia rispetto nei miei confronti! Spesso mi ha parlato dell’amore, che non ci si deve aspettare nulla, amare è donare senza ricevere…. parole meravigliose che condivido: ma se non mi porti rispetto 1,2,3,4, 5,6,7,8,9,10,11,…. sarei io quella che pretende troppo? E poi le mie pretese o aspettative quali sarebbero? Riempirlo di baci? E allora divento odiosa nei suoi confronti perché percepiamo la cosa in modo profondamente diverso, tranne quando riusciamo, IMPEGNANDOCI ENTRAMBI, a riappacificarci e allora raggiungiamo un’intesa meravigliosa, ci sentiamo entrambi sollevati, sereni. Lui che fondamentalmente è una persona, meravigliosa, intelligente, sensibile, leale, buona e premurosa, con me passa da momenti in cui mi dimostra affetto, premura e rispetto, a momenti in cui ai miei occhi appare bugiardo e menefreghista, e in questo non ci sono altre donne e io sono sicura di piacergli, ma sempre menzogne nei miei confronti con l’obiettivo di tenermi distante da lui e tenere se stesso distante da me. E non l'ho idealizzato, i difetti non contano fino a che esiste un desiderio e quando la relazione riesce a trasmettermi energia e a rendermi più felice, nonostante tutte le contraddizioni e i vincoli che abbiamo, il problema nasce solo quando la relazione diventa una tortura mentale per cause interne! Ciò premesso immagino che chiunque direbbe: sei una stupida avresti dovuto mandarlo a quel paese prima! E bhe, me lo sono detta un sacco di volte, ma se sto scrivendo ancora qui, all’epilogo della relazione quindi dopo aver maturato e portato avanti la decisione di chiudere ogni rapporto, è perché ancora sono fortemente legata a lui, e pertanto chiedo gentilmente a lei dottoressa o altro dottore che abbia la possibilità e cortesia di rispondermi se la mia è veramente un’ossessione, se è amore oppure semplicemente desiderio non consumato avvolto da un amore platonico ingabbiato dalla mia sensibilità nei confronti dei sui problemi, e cosa consiglia di fare per superare il malessere. Altra alternativa potrebbe essere che sono semplicemente pazza e sto facendo impazzire anche quest'uomo! :-)
Mi rendo conto di essere una stupida ad attaccarlo, ma è l’unico modo che mi viene, considerato che in quei giorni, non mi permette di incontrarlo, per provare a fargli ammettere che il suo comportamento non solo rappresenta mancanza di amore nei miei confronti (e a riguardo nulla posso fare o dire), ma mancanza di rispetto e menefreghismo, cosa che non merito e che lui si ostina a non ammettere convinto che sia rispetto nei miei confronti! Spesso mi ha parlato dell’amore, che non ci si deve aspettare nulla, amare è donare senza ricevere…. parole meravigliose che condivido: ma se non mi porti rispetto 1,2,3,4, 5,6,7,8,9,10,11,…. sarei io quella che pretende troppo? E poi le mie pretese o aspettative quali sarebbero? Riempirlo di baci? E allora divento odiosa nei suoi confronti perché percepiamo la cosa in modo profondamente diverso, tranne quando riusciamo, IMPEGNANDOCI ENTRAMBI, a riappacificarci e allora raggiungiamo un’intesa meravigliosa, ci sentiamo entrambi sollevati, sereni. Lui che fondamentalmente è una persona, meravigliosa, intelligente, sensibile, leale, buona e premurosa, con me passa da momenti in cui mi dimostra affetto, premura e rispetto, a momenti in cui ai miei occhi appare bugiardo e menefreghista, e in questo non ci sono altre donne e io sono sicura di piacergli, ma sempre menzogne nei miei confronti con l’obiettivo di tenermi distante da lui e tenere se stesso distante da me. E non l'ho idealizzato, i difetti non contano fino a che esiste un desiderio e quando la relazione riesce a trasmettermi energia e a rendermi più felice, nonostante tutte le contraddizioni e i vincoli che abbiamo, il problema nasce solo quando la relazione diventa una tortura mentale per cause interne! Ciò premesso immagino che chiunque direbbe: sei una stupida avresti dovuto mandarlo a quel paese prima! E bhe, me lo sono detta un sacco di volte, ma se sto scrivendo ancora qui, all’epilogo della relazione quindi dopo aver maturato e portato avanti la decisione di chiudere ogni rapporto, è perché ancora sono fortemente legata a lui, e pertanto chiedo gentilmente a lei dottoressa o altro dottore che abbia la possibilità e cortesia di rispondermi se la mia è veramente un’ossessione, se è amore oppure semplicemente desiderio non consumato avvolto da un amore platonico ingabbiato dalla mia sensibilità nei confronti dei sui problemi, e cosa consiglia di fare per superare il malessere. Altra alternativa potrebbe essere che sono semplicemente pazza e sto facendo impazzire anche quest'uomo! :-)
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Gentile signora,
da qui noi non possiamo porre diagnosi e quindi dirLe se si tratat di un'ossessione o di altro, ma moltissime sono le domande che mi vengono in mente leggendo le Sue parole.
A che cosa Le serve tutto ciò?
Va bene che Lei considera il Suo matrimonio finito, ma questa storia, che non Le dà molto o nulla, dalla quale non ha ciò che desidera, che senso ha?
Perchè vivere nell'illusione che qualcosa possa cambiare se fino ad ora non è accaduto?
da qui noi non possiamo porre diagnosi e quindi dirLe se si tratat di un'ossessione o di altro, ma moltissime sono le domande che mi vengono in mente leggendo le Sue parole.
A che cosa Le serve tutto ciò?
Va bene che Lei considera il Suo matrimonio finito, ma questa storia, che non Le dà molto o nulla, dalla quale non ha ciò che desidera, che senso ha?
Perchè vivere nell'illusione che qualcosa possa cambiare se fino ad ora non è accaduto?
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Utente
La ringrazio dottoressa. In verità queste domande me le ripeto di continuo, e tante volte ho detto a lui di voler chiudere ogni contatto proprio per questo motivo, anche perchè lui in ogni caso soffre pure sia per se stesso quando l'intensità è forte, sia per me, quando sto male per il suo allontanarsi. Non riesco tuttavia neanche ad essergli amica, ci ho già provato a mantenere vivo solo un rapporto di amicizia ma provo ben altro quindi non è possibile, almeno in questo momento. Benchè io non prova odio per questa persona (l'ho provato, forse più rabbia che odio), per come ha evidenziato lei stessa non abbiamo nessun impegno se non .....rispetto reciproco, ma ho perdonato ogni sua mancanza di rispetto perchè sono fatta così, e abbiamo costruito un forte legame seppur così complicato, fatto di confidenze e attenzioni reciproche cosa che entrambi non abbiamo con nessun altro.
Sono sempre tornata indietro, un pò per compassione verso questa persona, la quale ha veramente dovuto affrontare tanti problemi e tutt'oggi è realmente impegnata e alle prese con problemi familiari, e la quale ha mostrato sofferenza nei confronti di un mio addio, un pò perchè mi ha sempre dimostrato che io sono l'unica per lui, così come lui per me, e sicuramente il desiderio di lui è sempre rimasto vivo in me, e riaffiora sempre insieme all'affetto.
Quello che mi dice conferma che la decisione di interrompere ogni rapporto è la cosa migliore per me. Ho deciso che sia meglio chiudere ogni contatto perchè anche ricevendo dei suoi messaggi di vicinanza e affetto virtuale, per quanto sia consapevole che mi allontanerebbe ancora dopo un breve periodo di vicinanza, sicuramente come è già accaduto, finirei per illudermi che voglia fare uno sforzo in più per venire incontro a me, e allora non saprei apprezzare un rapporto di amicizia e ci starei ancora male. Altro motivo è che vorrei riuscire a capire meglio lui.
Sono sempre tornata indietro, un pò per compassione verso questa persona, la quale ha veramente dovuto affrontare tanti problemi e tutt'oggi è realmente impegnata e alle prese con problemi familiari, e la quale ha mostrato sofferenza nei confronti di un mio addio, un pò perchè mi ha sempre dimostrato che io sono l'unica per lui, così come lui per me, e sicuramente il desiderio di lui è sempre rimasto vivo in me, e riaffiora sempre insieme all'affetto.
Quello che mi dice conferma che la decisione di interrompere ogni rapporto è la cosa migliore per me. Ho deciso che sia meglio chiudere ogni contatto perchè anche ricevendo dei suoi messaggi di vicinanza e affetto virtuale, per quanto sia consapevole che mi allontanerebbe ancora dopo un breve periodo di vicinanza, sicuramente come è già accaduto, finirei per illudermi che voglia fare uno sforzo in più per venire incontro a me, e allora non saprei apprezzare un rapporto di amicizia e ci starei ancora male. Altro motivo è che vorrei riuscire a capire meglio lui.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 6.7k visite dal 22/02/2018.
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