Immobilismo e depressione
Buongiorno
Sono un ragazzo che soffre da tanti anni (16 per la precisione) di depressione, identificata da una psicologa che mi ha seguito per diversi anni come disturbo depressivo maggiore.
Per darle un quadro completo le racconterò il mio "percorso" : da bambino sono sempre stato molto espansivo, di carattere tipicamente energico e coinvolgente, ricordato da tutti come chiacchierone,sorridente e competitivo. Questo fino ai 12 anni, dove il mio carattere si è trovato completamente ribaltato: tra i 13 e i 17 anni ho sofferto di anoressia poi sfociata in bulimia nervosa con vomito, che mi ha portato diverse volte al ricovero (sono arrivato a pesare 45 kg su 1 metro e 83 di altezza), poi risoltasi spontaneamente, o meglio, senza aiuto psicologico, e già questo mi sembra un miracolo.
Ovviamente negli anni seguenti il problema del peso e del vomito era risolto, ma mi sono trovato con una personalità nuova, come se fossi diventato un'altro: silenzioso, cupo, pessimista, incredibilmente insicuro, terrorizzato dai rapporti con l'esterno. Ma soprattutto "svuotato", come se avessi perso delle forze e non ci fosse modo di recuperarle...tra i cambiamenti più grandi del mio modo di essere, ho riscontrato una totale perdita d'interesse nel volermi confrontare con gli altri, definibile quasi come terrore nel mettermi alla prova. Questo si è verificato sia nel campo degli studi sia in quello delle relazioni (ho avuto la mia prima ragazza a 23 anni, ma solo perchè è stata lei a farsi avanti). Mi son ritrovato spesso a passare intere giornate a casa in maniera abulica, passando repentinamente da momenti di euforia e positività a lunghe pause di nulla e di apatia, o momenti di pianto incontrollabile, ritrovandomi a fine giornata senza aver poi concluso niente. Il supporto della psicologa è stato fondamentale per migliorare un pochino la situazione.
Arrivato ai 28 anni, dopo brevi esperienze lavorative, ho iniziato un lavoro stabile, purtroppo conclusosi il mese scorso. Inizialmente mi sono attivato per trovarne uno nuovo, ma dopo pochi giorni è come subentrata una sensazione orribile, come se non fossi più capace di prendere decisioni. Mi sveglio la mattina con una terribile angoscia, dovrei sentirmi riposato e invece mi alzo sempre stanco, svuotato...ho la sensazione di avere migliaia di funi avvinghiate al mio corpo che mi tirano verso terra, rallentandomi in ogni cosa...la mente non sembra più lucida, mi ritrovo a passare ore e ore fermo, senza aver fatto nulla, nè di utile, nè di ludico. è come se tutto fosse nella nebbia, la mente si riempie di pensieri orribili, mi dice che è tardi, ho 30 anni e non ho un lavoro fisso, ma allo stesso tempo non ho nemmeno la forza di cercarlo...ho sempre la sensazione di essere sopraffatto dagli eventi,mi vengono pensieri brutti, l'idea che dopo 15 anni ancora non l'abbia superata, che l'aiuto di una psicologa non abbia sistemato le cose, che la mia vita sia ferma così è una tortura a cui non riesco a reagire...
Sono un ragazzo che soffre da tanti anni (16 per la precisione) di depressione, identificata da una psicologa che mi ha seguito per diversi anni come disturbo depressivo maggiore.
Per darle un quadro completo le racconterò il mio "percorso" : da bambino sono sempre stato molto espansivo, di carattere tipicamente energico e coinvolgente, ricordato da tutti come chiacchierone,sorridente e competitivo. Questo fino ai 12 anni, dove il mio carattere si è trovato completamente ribaltato: tra i 13 e i 17 anni ho sofferto di anoressia poi sfociata in bulimia nervosa con vomito, che mi ha portato diverse volte al ricovero (sono arrivato a pesare 45 kg su 1 metro e 83 di altezza), poi risoltasi spontaneamente, o meglio, senza aiuto psicologico, e già questo mi sembra un miracolo.
Ovviamente negli anni seguenti il problema del peso e del vomito era risolto, ma mi sono trovato con una personalità nuova, come se fossi diventato un'altro: silenzioso, cupo, pessimista, incredibilmente insicuro, terrorizzato dai rapporti con l'esterno. Ma soprattutto "svuotato", come se avessi perso delle forze e non ci fosse modo di recuperarle...tra i cambiamenti più grandi del mio modo di essere, ho riscontrato una totale perdita d'interesse nel volermi confrontare con gli altri, definibile quasi come terrore nel mettermi alla prova. Questo si è verificato sia nel campo degli studi sia in quello delle relazioni (ho avuto la mia prima ragazza a 23 anni, ma solo perchè è stata lei a farsi avanti). Mi son ritrovato spesso a passare intere giornate a casa in maniera abulica, passando repentinamente da momenti di euforia e positività a lunghe pause di nulla e di apatia, o momenti di pianto incontrollabile, ritrovandomi a fine giornata senza aver poi concluso niente. Il supporto della psicologa è stato fondamentale per migliorare un pochino la situazione.
Arrivato ai 28 anni, dopo brevi esperienze lavorative, ho iniziato un lavoro stabile, purtroppo conclusosi il mese scorso. Inizialmente mi sono attivato per trovarne uno nuovo, ma dopo pochi giorni è come subentrata una sensazione orribile, come se non fossi più capace di prendere decisioni. Mi sveglio la mattina con una terribile angoscia, dovrei sentirmi riposato e invece mi alzo sempre stanco, svuotato...ho la sensazione di avere migliaia di funi avvinghiate al mio corpo che mi tirano verso terra, rallentandomi in ogni cosa...la mente non sembra più lucida, mi ritrovo a passare ore e ore fermo, senza aver fatto nulla, nè di utile, nè di ludico. è come se tutto fosse nella nebbia, la mente si riempie di pensieri orribili, mi dice che è tardi, ho 30 anni e non ho un lavoro fisso, ma allo stesso tempo non ho nemmeno la forza di cercarlo...ho sempre la sensazione di essere sopraffatto dagli eventi,mi vengono pensieri brutti, l'idea che dopo 15 anni ancora non l'abbia superata, che l'aiuto di una psicologa non abbia sistemato le cose, che la mia vita sia ferma così è una tortura a cui non riesco a reagire...
[#1]
Psicologo
Salve, anzitutto voglio che lei si renda consapevole del fatto che già aver avuto la forza di scrivere qui, è un primo piccolo passo necessario per cambiare le cose.
Mi sembra di capire che nel corso della sua vita episodi di questa natura non siano nuovi, starei attento ad applicare vecchie soluzioni a nuove problematiche, poiché ci possono essere delle differenze che li rendono inefficaci.
Da quanto tempo segue questo percorso terapeutico con la collega?
Saluti.
Mi sembra di capire che nel corso della sua vita episodi di questa natura non siano nuovi, starei attento ad applicare vecchie soluzioni a nuove problematiche, poiché ci possono essere delle differenze che li rendono inefficaci.
Da quanto tempo segue questo percorso terapeutico con la collega?
Saluti.
[#2]
Utente
Salve
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Sono in cura da circa 5 anni, con incontri settimanali o mensili in base al periodo. Sono spaventato dal non riuscire a cambiare me stesso, terrorizzato praticamente da qualsiasi cosa...so che sembra assurdo, ma per farle un esempio compiti semplici come rispondere ad una telefonata per me diventano imprese titaniche, tanto lo sforzo che mi richiede. Molto spesso faccio fatica anche a parlare, è come se richieda delle energie che non ho...non so quantificarle la fatica che ho impiegato per scrivere questi messaggi...
Da qualche anno soffro anche di una patologia alla tiroide, per cui prendo l'eutirox per regolare il funzionamento del tsh...è possibile che influisca anche questa cosa sul malessere psico-fisico?
Grazie
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
Sono in cura da circa 5 anni, con incontri settimanali o mensili in base al periodo. Sono spaventato dal non riuscire a cambiare me stesso, terrorizzato praticamente da qualsiasi cosa...so che sembra assurdo, ma per farle un esempio compiti semplici come rispondere ad una telefonata per me diventano imprese titaniche, tanto lo sforzo che mi richiede. Molto spesso faccio fatica anche a parlare, è come se richieda delle energie che non ho...non so quantificarle la fatica che ho impiegato per scrivere questi messaggi...
Da qualche anno soffro anche di una patologia alla tiroide, per cui prendo l'eutirox per regolare il funzionamento del tsh...è possibile che influisca anche questa cosa sul malessere psico-fisico?
Grazie
[#3]
Psicologo
Credo che io non possa capire sino in fondo lo sforzo che dice di provare, ma di certo non è assurdo quello che mi dice e credo che sia del tutto plausibile. Ne ha parlato con la sua Psicologa di queste difficoltà nel cominciare l'azione?
Per quanto riguarda il discorso medico purtroppo non posso esserle d'aiuto. Mi risulta però che in letteratura siano state evidenziate delle difficoltà psicosomatiche a causa della tiroide. Ne ha parlato con il suo medico di base?
Saluti
Per quanto riguarda il discorso medico purtroppo non posso esserle d'aiuto. Mi risulta però che in letteratura siano state evidenziate delle difficoltà psicosomatiche a causa della tiroide. Ne ha parlato con il suo medico di base?
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 21/02/2018.
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