Disturbo borderline, bulimia, farmaci
Gentili dottori, ripropongo la domanda dato che forse, avendola inserita in un contesto sbagliato (psichiatria) non mi è stata data risposta. Sono una ragazza di 21 anni cui, dopo 6 anni di disturbi alimentari (1 anoressia+4BED+1bulimia) è stato diagnosticato (a settembre 2017) un disturbo di personalità misto (borderline-narcisistico) con prescrizione di lamictal (150mg) al fine di stabilizzare l’umore affiancato a psicoterapia (sistemica). Il disturbo mi è stato diagnosticato grazie ad una parziale regolarizzazione alimentare -aiutata dal mio ragazzo- che ha fatto emergere i tratti borderline. Ora, siccome la bulimia, e le abbuffate più in generale, sono il sintomo preponderante, la mia intenzione era di concentrarmi sulla riduzione di esse prima ancora di correggerne la causa, questo perché per me sono estremamente invalidanti, e non mi permettono di focalizzare l’attenzione sul vero problema! La psichiatra mi ha suggerito, in abbinamento al lamictal che rimarrebbe comunque il farmaco principale, le fluoxetine. Mi ha detto di pensarci, ma io dopo mesi mi sono decisa a prenderle poiché appunto sono anni che convivo con queste abbuffate di cui non riesco minimamente a liberarmi. Devo iniziare domani (10 mg i primi 5 gg e poi 20). Ho però molti dubbi:
1. Può essere che non mi stia “impegnando abbastanza” per evitare le abbuffate? Perché a me sembra di impegnarmi, ma non ne sono sicura! Cioè alcune volte potrei anche riuscire ad evitarle, ma mi sento così depressa e a terra che qualsiasi altra cosa non colma il vuoto e finisco col farle! È normale o sono io che non mi impegno?
2. Le fluoxetine hanno una efficacia certa per la bulimia o c’è una possibilità di non rispondere al farmaco? Come mai solo 20 mg quando per la bulimia la posologia è di 60?
3. La Fluoxetina produce modificazioni temporanee e limitate al periodo di somministrazione, o anche alla sua sospensione posso giovare dei suoi benefici?
4. Ho letto che questi disturbi sono curati attraverso la terapia cognitivo comportamentale che dovrebbe dare maggiori benefici. Non è che questa terapia sistemica è poco efficace?
Sono seguita in un centro DCA in via ambulatoriale presso l’ospedale. Ho provato 4 psicoterapie diverse (questa è la quarta, nonché l’unica in cui ho anche la diagnosi del disturbo di personalità ) senza il minimo risultato. Sono disperata, vi ringrazio molto anticipatamente. Se servono altre info, chiedete pure.
1. Può essere che non mi stia “impegnando abbastanza” per evitare le abbuffate? Perché a me sembra di impegnarmi, ma non ne sono sicura! Cioè alcune volte potrei anche riuscire ad evitarle, ma mi sento così depressa e a terra che qualsiasi altra cosa non colma il vuoto e finisco col farle! È normale o sono io che non mi impegno?
2. Le fluoxetine hanno una efficacia certa per la bulimia o c’è una possibilità di non rispondere al farmaco? Come mai solo 20 mg quando per la bulimia la posologia è di 60?
3. La Fluoxetina produce modificazioni temporanee e limitate al periodo di somministrazione, o anche alla sua sospensione posso giovare dei suoi benefici?
4. Ho letto che questi disturbi sono curati attraverso la terapia cognitivo comportamentale che dovrebbe dare maggiori benefici. Non è che questa terapia sistemica è poco efficace?
Sono seguita in un centro DCA in via ambulatoriale presso l’ospedale. Ho provato 4 psicoterapie diverse (questa è la quarta, nonché l’unica in cui ho anche la diagnosi del disturbo di personalità ) senza il minimo risultato. Sono disperata, vi ringrazio molto anticipatamente. Se servono altre info, chiedete pure.
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Gentile utente,
abbiamo individuato la risposta che Lei forse non ha visto:
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/611983-bulimia-bpd-farmaci-e-psicoterapia-un-vero-disastro.html
Lei ora è "..seguita in un centro DCA in via ambulatoriale presso l’ospedale. " e questa è la via più consigliata:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
Perchè afferma che - pur seguita da 4 psicoterapeute - non c'è stato "..il minimo risultato"?
Quali gli obiettivi concordati?
E Lei come si è impegnata per raggiungerli?
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.7k visite dal 20/02/2018.
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