Ipocondria cura
Salve vorrei un parere da uno psicologo.
Ho 28 anni sposata con un uomo che amo e due spledite bimbe.
Ho avuto un infanzia difficile dovuta a mio padre detenuto e cosi via.sono sempre stata una persona ansiosa ma da quando ero sposata non ho più sofferto d ansia.da quasi un anno sono diventata ipocondriaca Quindi come tutti ipocondria e ho fatto tante tante analisi non mai contenta l'ansia avevo sempre la paura costante di nel mio corpo sotto controllo facendo un ecografia al seno uscivo dallo studio molto contenta dopo 10 minuti avevo un altro tipo di tumore Quindi tutti i sintomi di un ipocondriaco ce l'avevo io dopo tanta disperazione il mio medico di base anche psichiatra Decidi te almeno antidepressivo il Citalopram che ho preso contro mia volontà ma la disperazione della Taranta contemporaneamente ho fatto una psicoterapia che sto ancora facendo una psicoterapia analitica alla quale non ho trovato nessun tipo di beneficio in questo percorso di psicoterapia Il mio psicologo mi ha fatto capire che il problema all'inizio da mio padre poi inizia la mia madre adesso il mio marito e io penso che nessuno dei tre perché poi leggendo degli articoli di Rizza quindi il professor Morelli su internet ho letto che ipocondriaca è una malattia dove la persona ha soltanto necessità di capire se stesso e quindi terze persone non c'entrano niente questa cosa volevo sapere se era vera ho capito che la persona ipocondriaca una persona che deve lavorare se stessa dove terze persone non c'entrano niente . La mia domanda era questa è vero che il soggetto ipocondriaco deve lavorare su se stesso e quindi le persone non è né di mia madre di mio padre e di mio marito e poi volevo sapere se questa psicoterapia analitica era per me se faceva il mio caso perché ho parlato con vari psicologi mi hanno detto che per il mio tipo di disturbo Nei farmaci né una psicoterapia analitica mi potrebbe aiutare ma mi hanno consigliato più una psicoterapia cognitivo-comportamentale Volevo sapere se era vero e se era vero che quella che la forma di ipocondria che il soggetto deve lavorare molto su se stesso
Ho 28 anni sposata con un uomo che amo e due spledite bimbe.
Ho avuto un infanzia difficile dovuta a mio padre detenuto e cosi via.sono sempre stata una persona ansiosa ma da quando ero sposata non ho più sofferto d ansia.da quasi un anno sono diventata ipocondriaca Quindi come tutti ipocondria e ho fatto tante tante analisi non mai contenta l'ansia avevo sempre la paura costante di nel mio corpo sotto controllo facendo un ecografia al seno uscivo dallo studio molto contenta dopo 10 minuti avevo un altro tipo di tumore Quindi tutti i sintomi di un ipocondriaco ce l'avevo io dopo tanta disperazione il mio medico di base anche psichiatra Decidi te almeno antidepressivo il Citalopram che ho preso contro mia volontà ma la disperazione della Taranta contemporaneamente ho fatto una psicoterapia che sto ancora facendo una psicoterapia analitica alla quale non ho trovato nessun tipo di beneficio in questo percorso di psicoterapia Il mio psicologo mi ha fatto capire che il problema all'inizio da mio padre poi inizia la mia madre adesso il mio marito e io penso che nessuno dei tre perché poi leggendo degli articoli di Rizza quindi il professor Morelli su internet ho letto che ipocondriaca è una malattia dove la persona ha soltanto necessità di capire se stesso e quindi terze persone non c'entrano niente questa cosa volevo sapere se era vera ho capito che la persona ipocondriaca una persona che deve lavorare se stessa dove terze persone non c'entrano niente . La mia domanda era questa è vero che il soggetto ipocondriaco deve lavorare su se stesso e quindi le persone non è né di mia madre di mio padre e di mio marito e poi volevo sapere se questa psicoterapia analitica era per me se faceva il mio caso perché ho parlato con vari psicologi mi hanno detto che per il mio tipo di disturbo Nei farmaci né una psicoterapia analitica mi potrebbe aiutare ma mi hanno consigliato più una psicoterapia cognitivo-comportamentale Volevo sapere se era vero e se era vero che quella che la forma di ipocondria che il soggetto deve lavorare molto su se stesso
[#1]
Gentile utente,
se è già più di un anno che lavora con l'analista
e risultati non Le sembra ce ne siano,
innanzi tutto è essenziale parlarne con lui.
La relazione terapeutica è autentica e trasparente,
e quindi cambiare terapeuta senza esplicitare il disagio
e dunque chiudere in modo unilaterale
può trascinare i suoi frutti avvelenati anche sulla relazione successiva.
L'abbinamento con i farmaci, quando la situazione è pesante, rappresenta ad oggi la decisione più accreditata:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html , qui potrà trovare qualche risposta anche a proposito della terapia cognitivo-comportamentale.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Forse è opportuno innanzi tutto leggere l'articolo linkato in precedenza in #1.
Non è nè possibile nè professionalmente serio rispondere in due parole alle domande complesse che Lei pone in #3.
Sull'ipocondria e la sua cura troverà qui alcune risposte, leggendo con calma
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 13/02/2018.
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