Depressione ?
Buonasera,
Nel novembre del 2017 alle 24:30 mi sveglio per via di un forte rumore, esco dalla porta della camera e ritrovo il mio compagno svenuto per terra. Essendo lui un chirurgo cerca di rassicurarmi dicendo che gli era già successo altre volte, ho insistito e portato al PS per far una tac.
Il risultato purtroppo è arrivato, tumore al cervello, una massa grande che è cresciuta lentamente. Chiamo i familiari, il tempo del viaggio (2 ore) ed erano lì. I primi due giorni sua madre mi ringraziava dato che gli era già capitato e lei non era mai riuscita a farlo fare un controllo. Ma da lì a breve è iniziato il mio incubo, lei non mi voleva nelle visite (diceva che non facevo parte della famiglia) perché ero insieme a lui solo da 6 mesi.
Lui prima dell’intervento ovviamente aveva talmente paura, che mi ha chiesto di sposarlo.
( non sono stupida, sapevo che era solo uno stimolo per lui, ovvio che non ci saremo sposati domani), lei ha iniziato a dire che lui non era in sè, che era il tumore a parlare, che quello non era il suo figlio... io cosa ne potevo sapere visto che ero con lui da solo sei mesi.
Lo ha aggredito dicendo che era pazzo, che doveva interdirlo. Arriva il giorno dell’intervento lui mi lascia cellulare, pc, per rispondere agli amici e gestire due scadenze. Nel giorno stesso lei ha preso tutto e nascosto. Intervento andato alla perfezione, faccio le notti, gli sto vicino sempre, cerco di rassicurarlo, esce dall’ospedale e lo porta a casa sua “lontano da me” controlla ogni suo movimento, l’ora che deve alzarsi, che deve mangiare, che deve dormire, che deve farsi la doccia, che può parlare con me al telefono.
Un giorno lo vedo online e lo chiamo, lui non risponde, invio un messaggino dicendogli; amore sei online e non mi rispondi ?
Mi richiama lei con il telefono di lui dicendomi che avrebbe cancellato quel messaggio perché lui stava riposando. ( lei stava controllando il suo telefono ).
Poi diceva che quando andavo io a trovarlo nel week lui era strano, li mi fa la domanda se abbiamo dei rapporti intimi... perché lui non può emozionarsi, forse io lo emoziono troppo.
Lo tratta come un bambino di 12 anni, lui ne ha 40 di anni... sta benissimo, il tumore è benigno non deve prendere farmaci, i medici han detto che può ritornare alla sua vita di prima. Ho saputo di questa meravigliosa notizia il giorno dopo. Lui è apatico, si lascia trattare come un bimbo e non dice nulla, sta bene GRAZIE AL CIELO. Dio mio, fai i salti di gioia... invece lui ha paura di tutto, di camminare da solo, di prendere la macchina da solo. Lei non lo lascia tornare a casa “nostra” . Lei è appena andata in pensione per lei lui è una compagnia. Ma io non lo vedo bene, pensa solo a se stesso, sta tutto il tempo a sentire dove ha male e dove no.
Io ??? Beh, io piango tutto il giorno, Sono dimagrita un sacco, non ho più forze, non ho voglia di vivere, mi sento frustata e molto stanca, non ho più un compagno. Che devo fare per aiutarlo e per aiutare me stessa ?
Nel novembre del 2017 alle 24:30 mi sveglio per via di un forte rumore, esco dalla porta della camera e ritrovo il mio compagno svenuto per terra. Essendo lui un chirurgo cerca di rassicurarmi dicendo che gli era già successo altre volte, ho insistito e portato al PS per far una tac.
Il risultato purtroppo è arrivato, tumore al cervello, una massa grande che è cresciuta lentamente. Chiamo i familiari, il tempo del viaggio (2 ore) ed erano lì. I primi due giorni sua madre mi ringraziava dato che gli era già capitato e lei non era mai riuscita a farlo fare un controllo. Ma da lì a breve è iniziato il mio incubo, lei non mi voleva nelle visite (diceva che non facevo parte della famiglia) perché ero insieme a lui solo da 6 mesi.
Lui prima dell’intervento ovviamente aveva talmente paura, che mi ha chiesto di sposarlo.
( non sono stupida, sapevo che era solo uno stimolo per lui, ovvio che non ci saremo sposati domani), lei ha iniziato a dire che lui non era in sè, che era il tumore a parlare, che quello non era il suo figlio... io cosa ne potevo sapere visto che ero con lui da solo sei mesi.
Lo ha aggredito dicendo che era pazzo, che doveva interdirlo. Arriva il giorno dell’intervento lui mi lascia cellulare, pc, per rispondere agli amici e gestire due scadenze. Nel giorno stesso lei ha preso tutto e nascosto. Intervento andato alla perfezione, faccio le notti, gli sto vicino sempre, cerco di rassicurarlo, esce dall’ospedale e lo porta a casa sua “lontano da me” controlla ogni suo movimento, l’ora che deve alzarsi, che deve mangiare, che deve dormire, che deve farsi la doccia, che può parlare con me al telefono.
Un giorno lo vedo online e lo chiamo, lui non risponde, invio un messaggino dicendogli; amore sei online e non mi rispondi ?
Mi richiama lei con il telefono di lui dicendomi che avrebbe cancellato quel messaggio perché lui stava riposando. ( lei stava controllando il suo telefono ).
Poi diceva che quando andavo io a trovarlo nel week lui era strano, li mi fa la domanda se abbiamo dei rapporti intimi... perché lui non può emozionarsi, forse io lo emoziono troppo.
Lo tratta come un bambino di 12 anni, lui ne ha 40 di anni... sta benissimo, il tumore è benigno non deve prendere farmaci, i medici han detto che può ritornare alla sua vita di prima. Ho saputo di questa meravigliosa notizia il giorno dopo. Lui è apatico, si lascia trattare come un bimbo e non dice nulla, sta bene GRAZIE AL CIELO. Dio mio, fai i salti di gioia... invece lui ha paura di tutto, di camminare da solo, di prendere la macchina da solo. Lei non lo lascia tornare a casa “nostra” . Lei è appena andata in pensione per lei lui è una compagnia. Ma io non lo vedo bene, pensa solo a se stesso, sta tutto il tempo a sentire dove ha male e dove no.
Io ??? Beh, io piango tutto il giorno, Sono dimagrita un sacco, non ho più forze, non ho voglia di vivere, mi sento frustata e molto stanca, non ho più un compagno. Che devo fare per aiutarlo e per aiutare me stessa ?
[#1]
Gentile utente,
il Suo è uno di quei casi in cui,
non essendoci legame ufficializzato con la propria compagna,
la malattia riporta il "malato" nel'ambito regolare:
che sia famiglia d'origine, moglie, ecc., non fa differenza.
Il Suo compagno è ormai un convalescente,
ma la paura lo rende .. ammalato di paura,
un ipocondriaco.
Del resto il trauma causato dalla malattia e dall'intervento chirurgico al cervello lo giustifica.
Non è possibile sapere come evolverà la Vostra relazione.
Se Lei può prendere contatto con i curanti, segnali la situazione di ipocondria: a loro la diagnosi però;
chieda anche se la psicoterapia al Suo compagno gioverebbe.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
il Suo è uno di quei casi in cui,
non essendoci legame ufficializzato con la propria compagna,
la malattia riporta il "malato" nel'ambito regolare:
che sia famiglia d'origine, moglie, ecc., non fa differenza.
Il Suo compagno è ormai un convalescente,
ma la paura lo rende .. ammalato di paura,
un ipocondriaco.
Del resto il trauma causato dalla malattia e dall'intervento chirurgico al cervello lo giustifica.
Non è possibile sapere come evolverà la Vostra relazione.
Se Lei può prendere contatto con i curanti, segnali la situazione di ipocondria: a loro la diagnosi però;
chieda anche se la psicoterapia al Suo compagno gioverebbe.
Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie Dott.ssa,
Purtroppo per la famiglia io non ho voce in capitolo, nemmeno potrei aver contatto con il suo medico curante, provvero a parlare con la madre ( come già fatto in precedenza), credo sia fondamentale un aiuto da un psicoterapeuta. Sarebbe stato utile sia prima che dopo l’intervento (secondo anche un neurochirurgo della mia città, che conosco).
Lui mi dice di sentirsi in trappola, rinchiuso.
Ha paura di far le cose da solo “perché se succede qualcosa” dopo sentirebbe; Te lo avevo detto.... In più mi ha riferito che gli è stato detto che se esce da quella casa senza un consenso e succede qualcosa, non può più tornare lì.
Anche a me lo ha detto la madre; mi ha chiesto, vuoi fare la Badante a vita ?
Credo che tutto ciò sia esagerato, uno schiaffo a chi a subito cose peggiori!
Ovviamente che lo giustifico per quello che ha vissuto e passato, è stato tremendo!
Ma lui ne è uscito vincente, è perfetto, nessun deficit, è stato un grande :) ora i medici gli hanno dato la via libera per riprendere in mano la sua vita, ma perché non riesce ??? Perché non reagisce ??? Lui ha paura della madre, se è al telefono con me e la sente arrivare mi butta giù il telefono e lo nasconde, è un UOMO di 40 anni, sono passato mesi dell’intervento, perché si comporta ancora così ???
Accetta tutto, subisce tutto, poi però si lamenta con me che la situazione è insostenibile che la madre è un po’ impazzita.... ma non ha il coraggio di farsi rispettare come UOMO, sembra un bambino quando c’è lei.
Io gli voglio bene, ma questa situazione mi sta distruggendo, sono stata umiliata ( la madre, gli ha detto che sarei scappata con i suoi soldi, il giorno prima dell’intervento )
Ma come si fa a dire una cosa del genere ad un figlio 1 giorno prima che lui crede di morire ??? Lui ha fatto tutto ciò che ha fatto perché era convinto di morire o rimanere paraplegico, un vegetale. Era solo paura... lascialo fare... queste cose sarebbero potute capitare. Diceva che io lo accontentavo troppo, prima dell’intervento. SI lo facevo, andava al supermercato e comprava un sacco di cavolate, io lo lasciavo... se avesse voluto la LUNA, avrei fatto di tutto per dargli la LUNA.
Ho cercato di far di tutto per non farlo pensare troppo all’intervento, cercavo di distrarlo e non sono stata troppo a compatirlo perché lui non voleva questo.
Perché lui ha così paura di parlare dei suoi sentimenti ??? Lui mi parla solo delle cose che fa durante il giorno, la spesa, le piante, le calze che sono andati a prendere al nonno, della casa della vicina...
è un chirurgo, non voglio che si riduca così, lo dico per lui, perché non credo che esista più un NOI.
È triste Dottoressa, fa male... ho avuto per una settimana di fila la tachicardia, sensazione di pressione al petto, la gola mi si chiudeva mentre mangiavo, a volte faccio fatica a respirare, mi è uscita fuori la gastrite, sono troppo sensibile quando si parla di vita, di rispetto per l’essere umano,
Non concepisco alcune cose e ci soffro, sto male fisicamente.
Mi sento sola e con un vuoto dentro.
Comunque grazie della sua risposta!
Purtroppo per la famiglia io non ho voce in capitolo, nemmeno potrei aver contatto con il suo medico curante, provvero a parlare con la madre ( come già fatto in precedenza), credo sia fondamentale un aiuto da un psicoterapeuta. Sarebbe stato utile sia prima che dopo l’intervento (secondo anche un neurochirurgo della mia città, che conosco).
Lui mi dice di sentirsi in trappola, rinchiuso.
Ha paura di far le cose da solo “perché se succede qualcosa” dopo sentirebbe; Te lo avevo detto.... In più mi ha riferito che gli è stato detto che se esce da quella casa senza un consenso e succede qualcosa, non può più tornare lì.
Anche a me lo ha detto la madre; mi ha chiesto, vuoi fare la Badante a vita ?
Credo che tutto ciò sia esagerato, uno schiaffo a chi a subito cose peggiori!
Ovviamente che lo giustifico per quello che ha vissuto e passato, è stato tremendo!
Ma lui ne è uscito vincente, è perfetto, nessun deficit, è stato un grande :) ora i medici gli hanno dato la via libera per riprendere in mano la sua vita, ma perché non riesce ??? Perché non reagisce ??? Lui ha paura della madre, se è al telefono con me e la sente arrivare mi butta giù il telefono e lo nasconde, è un UOMO di 40 anni, sono passato mesi dell’intervento, perché si comporta ancora così ???
Accetta tutto, subisce tutto, poi però si lamenta con me che la situazione è insostenibile che la madre è un po’ impazzita.... ma non ha il coraggio di farsi rispettare come UOMO, sembra un bambino quando c’è lei.
Io gli voglio bene, ma questa situazione mi sta distruggendo, sono stata umiliata ( la madre, gli ha detto che sarei scappata con i suoi soldi, il giorno prima dell’intervento )
Ma come si fa a dire una cosa del genere ad un figlio 1 giorno prima che lui crede di morire ??? Lui ha fatto tutto ciò che ha fatto perché era convinto di morire o rimanere paraplegico, un vegetale. Era solo paura... lascialo fare... queste cose sarebbero potute capitare. Diceva che io lo accontentavo troppo, prima dell’intervento. SI lo facevo, andava al supermercato e comprava un sacco di cavolate, io lo lasciavo... se avesse voluto la LUNA, avrei fatto di tutto per dargli la LUNA.
Ho cercato di far di tutto per non farlo pensare troppo all’intervento, cercavo di distrarlo e non sono stata troppo a compatirlo perché lui non voleva questo.
Perché lui ha così paura di parlare dei suoi sentimenti ??? Lui mi parla solo delle cose che fa durante il giorno, la spesa, le piante, le calze che sono andati a prendere al nonno, della casa della vicina...
è un chirurgo, non voglio che si riduca così, lo dico per lui, perché non credo che esista più un NOI.
È triste Dottoressa, fa male... ho avuto per una settimana di fila la tachicardia, sensazione di pressione al petto, la gola mi si chiudeva mentre mangiavo, a volte faccio fatica a respirare, mi è uscita fuori la gastrite, sono troppo sensibile quando si parla di vita, di rispetto per l’essere umano,
Non concepisco alcune cose e ci soffro, sto male fisicamente.
Mi sento sola e con un vuoto dentro.
Comunque grazie della sua risposta!
[#3]
Gentile Compagna,
si rende conto che è una guerra tra due donne?
Al momento la MADRE ha ripreso il controllo della situazione ed ha vinto la battaglia. Forse felice di avere nuovamente un figlio per sè.
Lei era troppo "recente" nella vita del Dr., non aveva crediti acquisiti.
E ha perso la battaglia.
Ma la guerra, come andrà?
Ora dipenderà solo da lui;
se riprendendo forza e lucidità riprenderà anche i fili aggrovigliati del Vostro rapporto,
oppure tornerà ad essere figlio.
Nessuno conosce il futuro.
Ma a lui una psicoterapia sicuramente aiuterebbe la lucidità.
[#4]
Utente
Me ne sono resa conto, questo mi fa soffrire perché in un momento del genere non ci dovrebbero essere gelosie,possessivita, o sensi di colpa perché io l’ho portato in ospedale e lei per anni non è riuscita a convincerlo. Avremo dovuto essere una squadra per il benessere del “malato”, avremo dovuto essere sintonizzate e pensare solo a lui.
Io non ho lottato, per quello ho “perso” la guerra... ero talmente ferita ma soprattutto SPAVENTATA dal suo modo di fare, che ho mollato in partenza. Non perché non ci tengo, ma come dice lei non avevo crediti acquisiti.
I miei valori e principi sono diversi, a me sembrava che anche lui all’inizio ne avesse gli stessi valori.
Farò il possibile per fargli avere un consulto da un psicoterapeuta...
non per NOI, perché non credo ci sia ancora.
Ma per LUI, mi piacerebbe ritornasse in se.
Grazie di cuore Dott.ssa
Ammiro il suo lavoro.
Io non ho lottato, per quello ho “perso” la guerra... ero talmente ferita ma soprattutto SPAVENTATA dal suo modo di fare, che ho mollato in partenza. Non perché non ci tengo, ma come dice lei non avevo crediti acquisiti.
I miei valori e principi sono diversi, a me sembrava che anche lui all’inizio ne avesse gli stessi valori.
Farò il possibile per fargli avere un consulto da un psicoterapeuta...
non per NOI, perché non credo ci sia ancora.
Ma per LUI, mi piacerebbe ritornasse in se.
Grazie di cuore Dott.ssa
Ammiro il suo lavoro.
[#5]
Capisco la Sua sofferenza e la Sua rabbia.
Ma per esperienza professionale posso dirLe che assai frequentemente la malattia,
anziche compattare "la squadra",
svela impietosamente i giochi che anche prima erano in atto, ma sotterraneamente.
Mi riferisco al comportamento della madre.
A questo punto non si può proprio prevedere come la Vostra situazione si evolverà,
molto dipende come/se lui riuscirà ad emergere dalla paura.
Lei faccia il meglio che ritiene a tutela di lui e di sè,
e poi... chissà (ha perso la battaglia, ma non ancora la guerra).
Grazie dell'apprezzamento.
Un caro saluto!
Carlamaria Brunialti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1k visite dal 08/02/2018.
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