Ipocondria da consultazione web
Buongiorno,
spero di trovare qui un dottore che possa consigliarmi su cosa fare per quella che è una situazione che mi sta debilitando terribilmente, mentalmente e fisicamente.
Sono un uomo di 31 anni, soggetto ansioso e ipocondriaco. Ho fatto psicoterapia per diversi anni, con il supporto dello psichiatra e di Citalopram.
Ho continuato a prendere Citalopram fino a due mesi fa, ma ho dovuto interrompere (gradatamente) la terapia perché mi è stata diagnosticata steatosi epatica con valori di birilubina molto alti, anche se ammetto che è stata una mia decisione quella di smetterla con il farmaco per paura che potesse danneggiare ulteriormente il fegato.
Non ho avuto segni di astinenza al farmaco e sono stato bene fino ieri quando ho asportato tre nei con il laser perché erano sul mento e si tagliavano spesso con la lametta quando mi radevo.
E' scattato dentro di me un meccanismo di paura così forte che sono stato colto da forti attacchi di panico. Il problema è che questi attacchi mi sono venuti per colpa della mia abitudine di andare a cercare informazioni su internet perché ho letto che l'intervento laser è preferibile non farlo sui nei (purtroppo in ospedale hanno insistito con l'asportazione laser perché ritenevano che i nei fossero dermici e privi di qualsiasi dubbio sulla loro benignità). Con tutto che i medici mi hanno rassicurato di questa cosa (non solo un medico: ho effettuato prima due visite dermatologiche con dermatoscopio che affermavano la stessa cosa), continuo a immaginare scenari tragici sulla mia salute.
Sono vittima di questo meccanismo malsano che mi porta a dubitare anche di ciò che dicono i medici, facendo di internet "il mio medico di fiducia". Cosa posso fare per smettere di pensare e rilassarmi? Qualcuno potrebbe spiegarmi da cosa può dipendere questa mia continua ricerca sulle malattie e, soprattutto, perché la mia mente respinge ciò che dicono i medici, dando maggiore credito a ciò che è scritto in rete? Anche se cerco di tenermi lontano dalla consultazione web, dopo pochi minuti ci ricasco. E' come se fosse un atteggiamento morboso che mi spinge a convincermi che presto o tardi di qualcosa mi ammalerò. Grazie.
spero di trovare qui un dottore che possa consigliarmi su cosa fare per quella che è una situazione che mi sta debilitando terribilmente, mentalmente e fisicamente.
Sono un uomo di 31 anni, soggetto ansioso e ipocondriaco. Ho fatto psicoterapia per diversi anni, con il supporto dello psichiatra e di Citalopram.
Ho continuato a prendere Citalopram fino a due mesi fa, ma ho dovuto interrompere (gradatamente) la terapia perché mi è stata diagnosticata steatosi epatica con valori di birilubina molto alti, anche se ammetto che è stata una mia decisione quella di smetterla con il farmaco per paura che potesse danneggiare ulteriormente il fegato.
Non ho avuto segni di astinenza al farmaco e sono stato bene fino ieri quando ho asportato tre nei con il laser perché erano sul mento e si tagliavano spesso con la lametta quando mi radevo.
E' scattato dentro di me un meccanismo di paura così forte che sono stato colto da forti attacchi di panico. Il problema è che questi attacchi mi sono venuti per colpa della mia abitudine di andare a cercare informazioni su internet perché ho letto che l'intervento laser è preferibile non farlo sui nei (purtroppo in ospedale hanno insistito con l'asportazione laser perché ritenevano che i nei fossero dermici e privi di qualsiasi dubbio sulla loro benignità). Con tutto che i medici mi hanno rassicurato di questa cosa (non solo un medico: ho effettuato prima due visite dermatologiche con dermatoscopio che affermavano la stessa cosa), continuo a immaginare scenari tragici sulla mia salute.
Sono vittima di questo meccanismo malsano che mi porta a dubitare anche di ciò che dicono i medici, facendo di internet "il mio medico di fiducia". Cosa posso fare per smettere di pensare e rilassarmi? Qualcuno potrebbe spiegarmi da cosa può dipendere questa mia continua ricerca sulle malattie e, soprattutto, perché la mia mente respinge ciò che dicono i medici, dando maggiore credito a ciò che è scritto in rete? Anche se cerco di tenermi lontano dalla consultazione web, dopo pochi minuti ci ricasco. E' come se fosse un atteggiamento morboso che mi spinge a convincermi che presto o tardi di qualcosa mi ammalerò. Grazie.
[#1]
Gentile utente,
cercando in rete tra le miglia di risposte si trova anche quella che "ci piace". La risposta dei medici invece "è quella".
Gi "attacchi mi sono venuti per colpa della mia abitudine di andare a cercare informazioni su internet ";
o forse è proprio l'opposto:
le tendenza ipocondriaca, non più tamponata dal farmaco, ha rialzato la testa spinendola a cercare su Internet.
Ma d'altra parte non c'è causa-effetto. La causalità lineare non esiste.
Ha mai seguito anche una psicoterapia concomitante alla farmacoterapia?
cercando in rete tra le miglia di risposte si trova anche quella che "ci piace". La risposta dei medici invece "è quella".
Gi "attacchi mi sono venuti per colpa della mia abitudine di andare a cercare informazioni su internet ";
o forse è proprio l'opposto:
le tendenza ipocondriaca, non più tamponata dal farmaco, ha rialzato la testa spinendola a cercare su Internet.
Ma d'altra parte non c'è causa-effetto. La causalità lineare non esiste.
Ha mai seguito anche una psicoterapia concomitante alla farmacoterapia?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.5k visite dal 08/02/2018.
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