Anni che da parecchio tempo vive l'ansia da prestazione" dall'altra parte"
Sono una donna di 35 anni che da parecchio tempo vive l'ansia da prestazione" dall'altra parte". Alcuni anni fa ho conosciuto un uomo, è nata un'amicizia in quanto entrambi eravamo impegnati. Dopo un pò di tempo (e dopo la fine della sua storia)lui ha iniziato a manifestare interesse nei miei confronti, a proporre di vederci ma mandava tutto all'aria all'ultimo momento. Infine ci siamo incontrati ma al momento dell'atto sessuale lui si è agitato...tachicardia...tremore...e l'erezione non c'è stata. Da allora si va avanti così...ci sono poche occasioni di vederci per problemi di distanza della distanza. Lui si tiene in contatto ma evita gli incontri che lui stesso propone...e quando invece ci incontriamo nessuna erezione. Sparisce per un pò...dice che non prova attrazione per me... poi dopo un pò rincomincia. So che ha sofferto per amore in passato,che aveva una vita sessuale regolare ma da quando lo conosco non ha avuto altre storie.Non gli mai fatto pesare nulla, ho provato a dialogare ma è molto chiuso..e sbagliando credo...ho provato a provocarlo anche...per vedere se potevo ottenere una reazione.
Vorrei un parere medico...o almeno dei consigli...su come poter gestire questa situazione e su come aiutarlo e rassicurarlo. Amo questa persona e vorrei poterla aiutare a superare questo problema.
Grazie in anticipo per la risposta.
Vorrei un parere medico...o almeno dei consigli...su come poter gestire questa situazione e su come aiutarlo e rassicurarlo. Amo questa persona e vorrei poterla aiutare a superare questo problema.
Grazie in anticipo per la risposta.
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Gentile utente
Da ciò che dice mi pare che lei sia stata sufficientemente attenta a non generare ulteriore ansia nel suo compagno e quindi è probabile che il problema sia soprattutto suo (di lui).
L'idea di usare la provocazione potrebbe essere utile, ma ritengo che sarebbe opportuno, vista la vostra situazione e la distanza reciproca, che lei si rivolgesse a un collega psicologo per un colloquio, per farsi suggerire esattamente che comportamento tenere nei confronti di questa persona.
Chiarisca subito con lo psicologo che la riceverà qual è il motivo per cui lo ha cercato, per evitare fraintesi.
Dato il genere d'aiuto di cui ha bisogno, ritengo che potrebbe ricercare un collega specializzato in consulenza breve strategica.
Cordiali saluti
Da ciò che dice mi pare che lei sia stata sufficientemente attenta a non generare ulteriore ansia nel suo compagno e quindi è probabile che il problema sia soprattutto suo (di lui).
L'idea di usare la provocazione potrebbe essere utile, ma ritengo che sarebbe opportuno, vista la vostra situazione e la distanza reciproca, che lei si rivolgesse a un collega psicologo per un colloquio, per farsi suggerire esattamente che comportamento tenere nei confronti di questa persona.
Chiarisca subito con lo psicologo che la riceverà qual è il motivo per cui lo ha cercato, per evitare fraintesi.
Dato il genere d'aiuto di cui ha bisogno, ritengo che potrebbe ricercare un collega specializzato in consulenza breve strategica.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 29/12/2008.
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