Sessualità dopo aborto

Buonasera a tutti, io e mia moglie abbiamo subito nell'ottobre scorso un'aborto interno alla decima settimana, dopo circa 6 mesi di ricerca della gravidanza. Dopo un paio di mesi di recupero psicofisico, siamo ritornati ad avere rapporti liberi e da un mese circa finalizzati a cercare una nuova gravidanza.

Ho notato però in me che qualcosa è cambiato nel mio modo di approcciare la nostra vita intima e sessuale. Mi sento molto bene a livello di eccitazione fisica e di piacere sessuale, anzi forse dopo l'aborto ho ancora più desiderio, ma psicologicamente non mi sento sereno. Ho la percezione che lo stress del lavoro, che svolgiamo insieme, ci impedisca di trovare spazi di intimità per noi, e conseguentemente questo possa rallentare il concepimento. Posso sembrare egoista, ma a volte penso che forse sia meglio rinunciare all'idea di avere un figlio perchè il livello di stress nella nostra vita è troppo alta. Ma non ho il coraggio di parlarne a mia moglie, anche perchè la vedo serena e pronta per riprovarci.

Cosa mi consigliate di fare ? Lavorare su me stesso?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
da quando l'evento è accaduto le sue posizioni si sono modificate: se inizialmente era preoccupato che sua moglie potesse non essere più così motivata a ricercare una nuova gravidanza (venendo così meno ad un vostro progetto di coppia), oggi ci scrive per esprimere invece i suoi dubbi in merito.
Parallelamente ci racconta, al contrario, che sua moglie si è rasserenata ed è ora pronta a riprovarci.

Credo che sarebbe proprio importante per entrambi parlarvi sinceramente, confrontarvi rispetto a quell'iniziale progetto comune e comprendere verso quali aspettative e desideri vi sta spingendo la vita.
Uno dei rischi dei "non detti" è che ciascuno di voi due cerchi di compiacere l'altro, o meglio, cerchi di soddisfare quella che ritiene essere la volontà dell'altro...per poi magari scoprire troppo tardi che le cose non stavano in questi termini.

Se è troppo difficile farlo da soli, potreste rivolgervi ad un nostro collega della vostra zona che vi aiuti a far chiarezza dentro di voi e a capire quale sia la direzione che entrambi desiderate seguire.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
Io vorrei fortemente avere una famiglia e un figlio, ho solo paura che le influenze esterne, il lavoro, ciò che ci circonda ci possa danneggiare e rendere questa ricerca, che dovrebbe essere serena, naturale, un problema.

Pensa che dovrei quindi dire a mia moglie queste mie paure?
Dovrei dirle che vorrei fare l'amore più spesso con lei ma il lavoro e lo stress fisico ci tolgono vitalità?

Mi sembra folle rinunciare ad una nuova gravidanza solo per un mio pensiero egoistico di non voler affrontare la vita fuori dalla coppia, con le sue difficoltà che ogni coppia ha.

Sarebbe da persone stupide. Cosa ne pensa lei?
[#3]
Utente
Utente
Buonasera, dopo un aborto spontaneo subito ad ottobre, io e mia moglie stiamo riprovando a cercare nuovamente una gravidanza. Ho in me la sensazione, a volte, di non diventare mai padre, mi prendo un senso di rassegnazione e malinconia, come se ci fosse già un destino segnato che non mi consentirà di realizzare il nostro sogno. Mi vergogno quasi a dirlo, ma capita che mi passino per la mente pensieri negativi, quasi a dire rinuncio ad avere figli perchè sono stanco e stressato, perchè l'ambiente lavorativo ci logora. Però poi lucidamente mi chiedo, ma quale uomo e marito che ama sua moglie e vuole una famiglia, può mai chiedere a sua moglie di rinunciare ad avere la possibilità di concepire solo perchè lui è mentalmente esausto? Adesso, sono settimane che questo pensiero oscilla nella mia testa e non trovo un filo logico nè riesco a chiarire questa situazione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

anche in questo consulto Lei è portato a girare sempre attorno allo stesso nucleo di pensieri espressi con le stesse parole ("aborto", "stress", "lavoro" figlio" rinuncio",..)
con una certa impermeabilità rispetto agli stimoli che la dott. Scalco Le ha fornito.

Forse per interrompere questo circolo vizioso non c'è altro che il confronto di persona con un nostro/a Collega,
per affrontare direttamente "..questo pensiero oscilla nella mia testa e non trovo un filo logico nè riesco a chiarire questa situazione...".

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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