Una progressiva depressione

Gentile dottore,
A 43 anni mi trovo a non saper superare la fine di una relazione. Tristezza e pensieri recidivi dovuti alla perdita di una presupposta felicità (Univoca evidentemente) stanno portando ad una progressiva depressione. Fatico ad andare a lavorare, gli amici e le frequentazioni si contano su meno i una mano, e il fatto di essermi da poco trasferita fuori città aumenta la lontananza dal mondo. Quindi mi chiudo in casa è sostanzialmente rimugino e piango. E leggo articoli su depressione, affettività dipendenti e quant’altro.
Sono stata in cura da una psicologa per qualche mese ma poi l’imprrssione era di partecipare a questi incontri solo per ‘svuotarmi’ e poi ricominciare il loop, quindi ho interrotto.
Il medico mi ha consigliato il citalopram ma ancora non mi sono decisa. Mi chiedo se sia davvero necessario affidarsi ai farmaci.
Questa situazione va avanti da più di 3anni, ad intermittenza come la relazione di cui sopra. Relazione a distanza che un po’ sembrava andare, poi rotture, allontanamenti, ripresa. Sempre pronta ad accoglierlo.
Mi dico che questa volta è quella definitiva, che andrò avanti bene e che la vita riserva tantissimo ancora... e poi mi trovo di nuovo e ancora lì.
È vero che si crea un legame con il dolore, l’attesa della fine: sembra che anche così sia vita ma non può essere chiamata tale. In ultimo il senso di vergogna perché ‘con tante fortune’..
Grazie per l’ascolto e la lettura, un cordiale saluto,
.
Ps: anche il corpo inizia ad esserne coinvolto: intestino irritabile, inizio di gastrite, nausee, inappetenza.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

il Suo malessere si percepisce.

Ma altrettanto le resistenze ad affidarsi.
Affidarsi alla psicologa (purchè fosse anche psicoterapeuta),
affidarsi ai farmaci..

Perchè dico questo?
Pechè tre anni di vita accompagnata dalla sofferenza sono tanti
e non tornano indietro.

D'altra parte,
se la psiche con i suoi dolori non viene ascoltata e presa seriamente in considerazione,
inizia ad URLARE attraverso il corpo,
sperando così di ottenere migliore attenzione;
ed ecco i disturbi fisici che Lei elenca.

Noi non possiamo aiutare chi non decide di farsi aiutare,
e ci dispiace molto.
Però possiamo indicarLe la via che riteniamo la più efficace:
la psicoterapia abbinata ai farmaci.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html

Ma la decisione spetterà unicamente a Lei .

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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