Doc, inettitudine, dig, bipolarismo
Salve, lo so che non è possibile formulare diagnosi online (e non sono quì per richiederne una) e che mi conviene consultare un professionista 'concreto', ma prima di farlo, vorrei che mi deste delle 'dritte', una linea guida che chiarisca la situazione. Ho 21 anni e premetto di essere gay (anche se ho avuto esperienze etero in passato e non nego che, in un futuro, ciò possa riaccadere) e di non aver mai avuto problemi con la mia sessualità. Di base sono sempre stato un carattere particolare, sensibile ma al tempo stesso con una grande forza. E' da giugno del 2017 che vivo in una condizione di inettitudine. Frequento il 3 anno di università e i primi due anni non ho mai avuto problemi con lo studio (alle elementari, medie e liceo ho avuto un rendimento brillante), però negli ultimi tempi non ho più voglia, arretro lo studio e mi riduco a dover recuperare gli ultimi giorni prima degli esami. Così mi ritrovo a ripetere gli esami più e più volte e ogni volta prometto a me stesso di impegnarmi stilando programmi di studio, calendari di esami, convincendomi che sia davvero la volta buona per recuperare e immagino come le cose potrebbero andare bene in base ai miei desideri. Tuttavia ricado negli stessi sbagli, dormo le mattinate intere posticipando le sveglie, conto ossessivamente i giorni che mancano agli esami e mi ritrovo, prima di dormire, a convincermi che il giorno dopo sia quello giusto per ricominciare. Trascorro le intere giornate in casa senza concludere nulla e non riesco a combattere questo senso di inettitudine che mi impedisce di svolgere le cose più semplici della vita. Per questo motivo ho cercato di dare una spiegazione a questa insoddisfazione e all'improvviso mi suona nella mente che il motivo per cui vivo in questo stato è che inconsciamente non accetto la mia vera natura, cioè di essere una donna intrappolata nel corpo di un uomo. Allora cominciano le rimuginazioni e i dialoghi interiori, cercando di trovare delle certezze che smentissero le paranoie che mi sono fatto. Dopo settimane di 'depressione' (passatemi il termine che non è appropriato) mi informo sull'esistenza del DOC e me lo autodiagnostico (lo so che farlo è nocivo), perché non provando alcun disagio con il mio corpo scarto l'idea di soffrire di DIG. Facendo mente locale penso di soffrire di DOC sin da quando sono ragazzino, perché sono anni che la mia mente formula dei rituali che devono necessariamente essere eseguiti (ad es. fare determinate azioni, gesti, affinché non accada niente di grave).
Inoltre, ho un blocco psicologico che mi impedisce di avere rapporti sessuali con i ragazzi. Mi sono sempre ridotto ai preliminari, ma non riesco a capire perché c'è un rifiuto da parte mia nell'affrontare una situazione del genere. Alcune volte penso che dovrei provare per 'tastare', ma se lo facessi mi sentirei costretto nel farlo e ciò non mi va. Per questo motivo le conoscenze si sono ridotte allo zero.
Scacciare via i pensieri mi fa bene, ma le paure riaffiorano.
Inoltre, ho un blocco psicologico che mi impedisce di avere rapporti sessuali con i ragazzi. Mi sono sempre ridotto ai preliminari, ma non riesco a capire perché c'è un rifiuto da parte mia nell'affrontare una situazione del genere. Alcune volte penso che dovrei provare per 'tastare', ma se lo facessi mi sentirei costretto nel farlo e ciò non mi va. Per questo motivo le conoscenze si sono ridotte allo zero.
Scacciare via i pensieri mi fa bene, ma le paure riaffiorano.
[#1]
Gentile utente,
immagino quanto sia frustrante non riuscire a riprendere le fila di quella energia ed attenzione che aveva fino a sei mesi fa.
Non starò a ripetere le sagge indicazioni che i miei Colleghi Le hanno fornito solo pochi giorni fa nei precedenti consulti, che cito per chi ci legge. Le loro esautive risposte valgono anche per questo.
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/607040-si-tratta-di-un-doc-o-di-una-disforia-di-genere.html
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/607244-e-un-doc-oppure-una-dig.html
Da parte mia una unica domanda:
quali sono i freni che Le impediscono di chiedere aiuto psicologico "di persona"
e non solo moltiplicando i consulti on line, che non portano beneficio nel Suo caso?
Saluti cordiali.
immagino quanto sia frustrante non riuscire a riprendere le fila di quella energia ed attenzione che aveva fino a sei mesi fa.
Non starò a ripetere le sagge indicazioni che i miei Colleghi Le hanno fornito solo pochi giorni fa nei precedenti consulti, che cito per chi ci legge. Le loro esautive risposte valgono anche per questo.
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/607040-si-tratta-di-un-doc-o-di-una-disforia-di-genere.html
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/607244-e-un-doc-oppure-una-dig.html
Da parte mia una unica domanda:
quali sono i freni che Le impediscono di chiedere aiuto psicologico "di persona"
e non solo moltiplicando i consulti on line, che non portano beneficio nel Suo caso?
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Grazie dr.ssa per la risposta. Il freno principale che mi blocca a consultare uno specialista di persona riguarda il rapporto con i miei genitori. Loro non sanno che sono gay e non sanno delle problematiche che vi ho esposto (pensino che sia solo una crisi universitaria). Vivo con loro, non ho un lavoro e si rifiutano di finanziarmi le spese per uno psicologo prendendo sottogamba il mio disagio.
[#3]
Gentile utente,
andare dalla psicologo è una scelta strettamente individuale e personale,
per cui non è necessario comunicarlo loro quando si è maggiorenni come nel caso Suo.
La privacy è garantita,
sia per quanto riguarda l'accesso,
sia i contenuti dei colloqui.
Nel caso dello Psicologo/a del Consultorio (uno dei vari Consultori della Sua città),
la spesa è unicamente un modestissimo ticket;
si accede senza impegnativa del medico di base,
solo prendendo telefonicamente l'appuntamento.
In questo caso, ad esempio, la spesa sarebbe un alibi,
una difesa che la psiche si crea per non prendere tale decisione.
Perchè?
Paura? Imbarazzo? Vergogna nel "mettersi a nudo"?
E' un vero peccato "vederLa" immobile
mentre tutto il resto intorno a Lei va avanti.
[#4]
Ex utente
Non penso che si tratti di paura o imbarazzo, perché avessi un'indipendenza economica non ci penserei 2 volte di rivolgermi ad uno psicologo privato. Il mio desiderio è curarmi e di ritornare il ragazzo che ero fino a 7-8 mesi fa. Inoltre pensavo che per rivolgersi allo psicologo del consultorio fosse necessaria l'impegnativa del medico di base (i cui recapiti li hanno solo i miei genitori).
[#5]
Ex utente
Detto questo, mi informerò al più presto per rivolgermi al consultorio più vicino.
Tuttavia non riesco a capire quali sono le cause che hanno comportato questo mio cambiamento (in peggio) alimentando timori, ossessioni, paranoie, paura di essere *, inettitudine ecc.
Purtroppo mi sto chiudendo a riccio e mi sento immobile, inerme, mentre la mia mente viaggia, immagina, pensa.
Tuttavia non riesco a capire quali sono le cause che hanno comportato questo mio cambiamento (in peggio) alimentando timori, ossessioni, paranoie, paura di essere *, inettitudine ecc.
Purtroppo mi sto chiudendo a riccio e mi sento immobile, inerme, mentre la mia mente viaggia, immagina, pensa.
[#6]
Il problema non è trovare le cause (delle volte ci si riesce, talvolta no)
quanto piuttosto individuare le SOLUZIONI,
i possibili cambiamenti che permettano di riprendere il filo della vita
attualmente così ingarbugliato.
Glielo auguro di cuore. Però Lei ci deve "mettere del Suo". Ce la può fare.
[#7]
Ex utente
Grazie mille per il conforto e per i consigli. Un'ultima cosa: è possibile trovare le soluzioni col tempo, senza fretta, e soprattutto da soli? Lo chiedo perché ci sono periodi in cui sto bene, per cui mi chiedo se non sono stesso io a fomentare questo malessere senza motivo. Tuttavia ricado nella trappola durante i momenti di sconforto, ma d'altronde la vita è fatta di alti e bassi. O sbaglio?
[#8]
Sbaglia quando ritiene possibile farcela da solo, dato che Lei fa parte della trappola che si auto-costruisce:
"mi chiedo se non sono stesso io a fomentare questo malessere senza motivo. Tuttavia ricado nella trappola" .
Come ciò avviene può leggerlo qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/895-la-trappola-delle-ossessioni.html
E poi: perchè "..trovare le soluzioni col tempo, senza fretta.."?
Perchè, quando si sta vivendo male? se riguardasse me, preferirei invece trovare vie d'uscita il più rapidamente possibile, considerato che la vita scorre.
Ma sta a Lei decidere.
[#11]
Ex utente
Dr.ssa Brunialti per "senza fretta" intendo dire che vorrei seguire un percorso psicologico che sia il più chiaro e conciso possibile (senza affrettare le cose con il rischio di terminare le sedute con la mente più confusa di prima) in modo che questo periodo resti solo un brutto ricordo senza ritorno.
Ma la 'paura di un possibile ritorno' la affronterò con il mio specialista.
Ma la 'paura di un possibile ritorno' la affronterò con il mio specialista.
[#12]
Ex utente
Quindi in realtà la penso esattamente come lei, cioè troverei vie d'uscite il più rapidamente possibile, perché, a prescindere dal fatto che la vita scorre (come giustamente ha scritto), il mio desiderio più grande è quello di ritornare come un tempo subito, senza attese.
Ho risposto solo adesso perché ho notato l'aggiunta alla risposta [#8].
Ho risposto solo adesso perché ho notato l'aggiunta alla risposta [#8].
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 1.8k visite dal 04/02/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.