Ipocondria, paura di tumore e morte
Salve, sono un ragazzo di 27 anni.
Soffro da qualche anno di reflusso gastroesofageo, associato ad ernia iatale.
Quando tutto è iniziato, circa 4 anni fa, ho fatto il giro degli ospedali per mesi, perché prima pensavo a problemi cardiaci, fino a che in seguito a gastroscopia mi fu diagnosticata la diagnosi di cui sopra.
Così il pensiero dall'infarto si spostò a tumori gastrici, questo per circa un anno, fino a che ho iniziato a stare un po' meglio, così anche i brutti pensieri sono andati via.
Devo specificare, che prima dell'inizio di questi miei problemi, non mi ero mai preoccupato più di tanto di salute e malattie, fino a quando un mese prima dell'inizio di questi miei problemi, morì improvvisamente per infarto una mia cara zia, per me fu uno shock tremendo anche perché successe proprio davanti a me.
Comunque fatto sta che da allora niente è stato più lo stesso. Ogni piccolo segnale che il mio corpo mi dà (come dolori o fastidi) subito inizio a pensare al peggio.
In particolare penso sempre a tumori o malattie gravi del genere. L'ultima volta era successo a Giugno scorso. Un piccolo dolore al fianco destro mi ha gettato per giorni nello sconforto più totale, già immaginavo le scene.
Fino a che anche quel dolore è scomparso, e con lui anche i brutti pensieri.
Fino ad un paio di settimane fa.
Si sono ripresentati alcuni dei sintomi del reflusso, insieme ad alcuni dolori al fianco sinistro, e gonfiore addominale, che mi è stato detto, potrebbe trattarsi di colon irritabile.
Fatto sta che ormai mi sento di impazzire, vivo quasi tutto il giorno con questi fastidi che non si attenuano nemmeno con la terapia prescrittami, e io non faccio altro che deprimermi pensando a qualche tipo di tumore a stomaco o colon.
La cosa più assurda è che io ne sono proprio convinto di essere malato gravemente. Addirittura azzarderei nel dire che già sto vivendo come se fossi un malato terminale. Il solo pensiero della morte mi getta nel panico.
E sono sicuro che questo mio stato d'animo non può fare altro che aggravare le mie condizioni di salute. So che i problemi gastrointestinali sono spesso anche derivanti da problemi di ansia.
Non so proprio come uscirne...
Grazie a chiunque mi risponderà.
Soffro da qualche anno di reflusso gastroesofageo, associato ad ernia iatale.
Quando tutto è iniziato, circa 4 anni fa, ho fatto il giro degli ospedali per mesi, perché prima pensavo a problemi cardiaci, fino a che in seguito a gastroscopia mi fu diagnosticata la diagnosi di cui sopra.
Così il pensiero dall'infarto si spostò a tumori gastrici, questo per circa un anno, fino a che ho iniziato a stare un po' meglio, così anche i brutti pensieri sono andati via.
Devo specificare, che prima dell'inizio di questi miei problemi, non mi ero mai preoccupato più di tanto di salute e malattie, fino a quando un mese prima dell'inizio di questi miei problemi, morì improvvisamente per infarto una mia cara zia, per me fu uno shock tremendo anche perché successe proprio davanti a me.
Comunque fatto sta che da allora niente è stato più lo stesso. Ogni piccolo segnale che il mio corpo mi dà (come dolori o fastidi) subito inizio a pensare al peggio.
In particolare penso sempre a tumori o malattie gravi del genere. L'ultima volta era successo a Giugno scorso. Un piccolo dolore al fianco destro mi ha gettato per giorni nello sconforto più totale, già immaginavo le scene.
Fino a che anche quel dolore è scomparso, e con lui anche i brutti pensieri.
Fino ad un paio di settimane fa.
Si sono ripresentati alcuni dei sintomi del reflusso, insieme ad alcuni dolori al fianco sinistro, e gonfiore addominale, che mi è stato detto, potrebbe trattarsi di colon irritabile.
Fatto sta che ormai mi sento di impazzire, vivo quasi tutto il giorno con questi fastidi che non si attenuano nemmeno con la terapia prescrittami, e io non faccio altro che deprimermi pensando a qualche tipo di tumore a stomaco o colon.
La cosa più assurda è che io ne sono proprio convinto di essere malato gravemente. Addirittura azzarderei nel dire che già sto vivendo come se fossi un malato terminale. Il solo pensiero della morte mi getta nel panico.
E sono sicuro che questo mio stato d'animo non può fare altro che aggravare le mie condizioni di salute. So che i problemi gastrointestinali sono spesso anche derivanti da problemi di ansia.
Non so proprio come uscirne...
Grazie a chiunque mi risponderà.
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Gentile utente,
"..Grazie a chiunque mi risponderà.."
ma non vedo domande..
Immagino che sia tutta una domanda, il Suo consulto, relativa all'ipocondria.
"Ipocondria": si tratta di un'autodiagnosi?
In realtà tale problematica psichica può essere scatenata o aggravata da situazioni concrete di morte di parenti, oppure di malattia dei famigliari o propria, o da disturbi d'ansia.
I pensieri si prolungano per mesi e possono minare drasticamete la qualità della vita.
Come ciò possa avvenire, lo troverà qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
A questo punto occorre una valutazione psicologica di persona,
e una diagnosi che indirizzi verso una cura efficace.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.9k visite dal 03/02/2018.
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