Come si può aiutare chi non riesce a superare il passato?
Buongiorno, come da titolo sono qui per chiedere un consulto non per me, ma per la persona che amo, ovvero, la mia fidanzata.
Mi sembra doveroso fare una premessa, per far comprendere meglio la situazione.
lei dopo un anno di relazione non mi ha mai detto di amarmi, dice che non sa come fare a capirlo, io le ho detto che mi sono innamorato di lei, e che ognuno può avere un suo modo e i suoi tempi per comprenderlo. anche se più passa il tempo e più mi risulta difficile andare avanti, non voglio quelle due parole, ma voglio che almeno in altri modi mi dimostri che ci tiene a me.
cerco sempre di spingerla, a parlare e finalmente, l'altro giorno siamo capitati in un argomento "spinoso", il suo passato. premetto che io sapevo ciò che abbia subito, ma non immaginavo che questi suoi traumi si ripercuotessero ancora su di lei.
la prima cosa è stata la separazione dei suoi genitori, anche se i suoi genitori si sono separati in casa(ora la situazione non è assolutamente come prima, ed essendo universitarì non viviamo a casa coi nostri genitori) e comunque siano entrambi molto amorevoli verso la figlia, lei non riesce a dimenticare i litigi e dice che ogni tanto senza alcun motivo rivede quelle scene e si ricorda perfino le espressioni del viso.
per quanto riguarda la seconda, è stata la sua esperienza col suo ex di quando aveva 16 anni, qui mi ha cominciato a dire piangendo, che aveva un comportamento manipolatorio, aveva una visione distorta del mondo(che ha influenzato anche lei), era violento, la perseguitava, anche quando l'ha lasciato per due anni a continuato a minacciarla.. e tante altre cose che non riusciva ancora a dirmi. il punto è che lei ne era innamorata, ed anche se sa razionalmente di non essere questo l'amore, un qualcosa di ossessivo che fa stare male, che fa dipendere dall'altro. lei dice che non ha altro metro di paragone per questo non riesce a sbloccarsi. ora lei da quel che ho capito, ha fatto passi da gigante da quando sta con me, ma la strada è ancora lunga, le ho detto che dovrebbe parlare con uno psicologo, ma dice che ancora non si sente pronta ad affrontare queste cose (molte delle quali rimosse perchè non vuole ricordare). dice che non ha soldi per lo psicologo, che si vergogna di chiedere questo genere di aiuto, e solite scuse. ora la domanda è cosa posso fare per aiutarla? perchè io non c'è la faccio più a stare in questa situazione, e non so se tenere duro oppure pensare a me stesso. perchè non vuole neppure farsi aiutare, ed io comincio a sentirmi molto frustrato, gliene ho parlato e lei dice di sapere di questa mia frustrazione, di essersi accorta di quello che provo ma ancora non riesce ad andare avanti. nonostante siano passati 6-7 anni da quegli eventi. se devo pensare a me dovrei lasciarla e vivere la mia vita, ma vorrei fare un ultimo tentativo prima di prendere la mia strada. ma come?
Mi sembra doveroso fare una premessa, per far comprendere meglio la situazione.
lei dopo un anno di relazione non mi ha mai detto di amarmi, dice che non sa come fare a capirlo, io le ho detto che mi sono innamorato di lei, e che ognuno può avere un suo modo e i suoi tempi per comprenderlo. anche se più passa il tempo e più mi risulta difficile andare avanti, non voglio quelle due parole, ma voglio che almeno in altri modi mi dimostri che ci tiene a me.
cerco sempre di spingerla, a parlare e finalmente, l'altro giorno siamo capitati in un argomento "spinoso", il suo passato. premetto che io sapevo ciò che abbia subito, ma non immaginavo che questi suoi traumi si ripercuotessero ancora su di lei.
la prima cosa è stata la separazione dei suoi genitori, anche se i suoi genitori si sono separati in casa(ora la situazione non è assolutamente come prima, ed essendo universitarì non viviamo a casa coi nostri genitori) e comunque siano entrambi molto amorevoli verso la figlia, lei non riesce a dimenticare i litigi e dice che ogni tanto senza alcun motivo rivede quelle scene e si ricorda perfino le espressioni del viso.
per quanto riguarda la seconda, è stata la sua esperienza col suo ex di quando aveva 16 anni, qui mi ha cominciato a dire piangendo, che aveva un comportamento manipolatorio, aveva una visione distorta del mondo(che ha influenzato anche lei), era violento, la perseguitava, anche quando l'ha lasciato per due anni a continuato a minacciarla.. e tante altre cose che non riusciva ancora a dirmi. il punto è che lei ne era innamorata, ed anche se sa razionalmente di non essere questo l'amore, un qualcosa di ossessivo che fa stare male, che fa dipendere dall'altro. lei dice che non ha altro metro di paragone per questo non riesce a sbloccarsi. ora lei da quel che ho capito, ha fatto passi da gigante da quando sta con me, ma la strada è ancora lunga, le ho detto che dovrebbe parlare con uno psicologo, ma dice che ancora non si sente pronta ad affrontare queste cose (molte delle quali rimosse perchè non vuole ricordare). dice che non ha soldi per lo psicologo, che si vergogna di chiedere questo genere di aiuto, e solite scuse. ora la domanda è cosa posso fare per aiutarla? perchè io non c'è la faccio più a stare in questa situazione, e non so se tenere duro oppure pensare a me stesso. perchè non vuole neppure farsi aiutare, ed io comincio a sentirmi molto frustrato, gliene ho parlato e lei dice di sapere di questa mia frustrazione, di essersi accorta di quello che provo ma ancora non riesce ad andare avanti. nonostante siano passati 6-7 anni da quegli eventi. se devo pensare a me dovrei lasciarla e vivere la mia vita, ma vorrei fare un ultimo tentativo prima di prendere la mia strada. ma come?
[#1]
Gentile utente,
purtroppo non si può aiutare chi non vuole / non può farsi aiutare.
Lei ci ha già provato in molti modi.
Si potrebbe pensare che l'amore (della ragazza verso di Lei) fornisca la forza necessaria per affrontare il passato.
Ma se così non è... può darsi che ad un certo punto Lei decida di riprendere il Suo cammino da solo.
Può parlare nuovamente di tutto ciò con la ragazza,
se ancora non lo ha fatto "a fondo".
Anche della propria stanchezza e frustrazione.
Più di questo non vedo.
La lettura di questi due articoli La potrà aiutare a capire ancora meglio:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/328-aiuto-a-tutti-i-costi-come-posso-convincere-mio-marito-moglie-amico-fidanzato-a-farsi-visitare.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3768-come-aiutare-chi-non-vuole-essere-aiutato.html
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Gentilissima Dottoressa,
la ringrazio per la tempestiva e chiara risposta, immaginavo di non poter fare molto per la mia situazione.
però dalla lettura degli articoli da lei allegati, noto la frase "fino a quando non si tocca il fondo", non vorrei interpretare male ma io credo di essere (vista la situazione: sono molto comprensivo e paziente su questo suo problema) quell'elemento che non le fa toccare il fondo.
si può dire che più di essere un aiuto, io sia un ostacolo?
la ringrazio per la tempestiva e chiara risposta, immaginavo di non poter fare molto per la mia situazione.
però dalla lettura degli articoli da lei allegati, noto la frase "fino a quando non si tocca il fondo", non vorrei interpretare male ma io credo di essere (vista la situazione: sono molto comprensivo e paziente su questo suo problema) quell'elemento che non le fa toccare il fondo.
si può dire che più di essere un aiuto, io sia un ostacolo?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.2k visite dal 02/02/2018.
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