Trauma sessuale nell'infanzia e deficit erettile.
Salve gentili dottori,vorrei chiedere un Vs.parere riguardo a ciò che mi è successo per sapere se ha influenzato il mio vissuto facendomi diventare come sono ora,cioè completamente asociale e senza una vita sessuale,in parte perchè incapace di relazionarmi a causa della mia bassissima autostima,in parte per il deficit erettile con conseguente paura di deludere la partner nello s-fortunato caso che riesca a portarla a letto e in parte per un fatto proprio di carattere(sono sempre stato introverso).All'età di circa 8 anni ho subito in un paio di occasioni degli abusi sessuali non violenti,ma neanche desiderati,ottenuti con l'inganno da parte di un cugino di 3 anni più grande di me e credo che grazie a questo mi sento profondamente ingenuo,stupido e sporco,ho la libido a zero,mi sento come asessuato,se vedo una bella donna mi piace,immagino di volerci andare a letto ma tutto ciò rimane nella mia mente,nella realtà abbasso lo sguardo e vado via sentendomi inferiore.
Ho una relazione con una ragazza conosciuta su internet,ma non riusciamo ad avere rapporti completi,perchè anche se durante i preliminari raggiungo un'erezione discreta anche se non completa,poco dopo la penetrazione la perdo perchè sento poco e non mi rendo conto se il pene è in erezione o meno così vado a controllare con la mano e noto che si è affievolito,dopodichè non c'è verso di riprendere un erezione sufficiente neanche tornando ai preliminari.Questo accade anche con viagra e simili.Ad oggi l'unico modo per provare piacere è la masturbazione con l'ausilio di filmati pornografici di cui credo di essere dipendente,anche se 10 giorni fa ho deciso di smettere e finora non rilevo problemi di sorta nel resistere al farne uso.
Tra un mese ho un ecocolordoppler penieno da fare per vedere se c'è una fuga venosa,ma gli andrologi che mi hanno visto escludono problemi di natura organica.
Ora chiedo è possibile che quel paio di eventi subiti a quell'età possa avermi portato alle problematiche di cui sopra?
So che devo andare da uno psicoterapeuta e infatti ci sono andato ma non riesco a fidarmi li vedo tutti molto più interessati al guadagno che ad aiutarmi e mi sono convinto che non ho speranze di tornare il ragazzino allegro e sorridente che ero fino ai 17 anni.
Vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.Saluti.
Ho una relazione con una ragazza conosciuta su internet,ma non riusciamo ad avere rapporti completi,perchè anche se durante i preliminari raggiungo un'erezione discreta anche se non completa,poco dopo la penetrazione la perdo perchè sento poco e non mi rendo conto se il pene è in erezione o meno così vado a controllare con la mano e noto che si è affievolito,dopodichè non c'è verso di riprendere un erezione sufficiente neanche tornando ai preliminari.Questo accade anche con viagra e simili.Ad oggi l'unico modo per provare piacere è la masturbazione con l'ausilio di filmati pornografici di cui credo di essere dipendente,anche se 10 giorni fa ho deciso di smettere e finora non rilevo problemi di sorta nel resistere al farne uso.
Tra un mese ho un ecocolordoppler penieno da fare per vedere se c'è una fuga venosa,ma gli andrologi che mi hanno visto escludono problemi di natura organica.
Ora chiedo è possibile che quel paio di eventi subiti a quell'età possa avermi portato alle problematiche di cui sopra?
So che devo andare da uno psicoterapeuta e infatti ci sono andato ma non riesco a fidarmi li vedo tutti molto più interessati al guadagno che ad aiutarmi e mi sono convinto che non ho speranze di tornare il ragazzino allegro e sorridente che ero fino ai 17 anni.
Vi ringrazio in anticipo per le eventuali risposte.Saluti.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Buona sera è stato molto preciso nel descrivere il suo problema e comprendo la sua sofferenza. Lei sembra cosciente di quali siano le sue difficoltà relazionali ed è evidente che ci abbia riflettuto, probabilmente è anche merito delle psicoterapie che ha provato a portare avanti; in merito a questo mi sento di dirle che nella vita in generale è difficile fidarsi di una persona e creare un rapporto di fiducia, tanto più all'interno di un rapporto terapeutico. La fiducia nell'altro è qualcosa che si instaura con il tempo, per questo la invito ad essere paziente e a dare una possibilità al suo prossimo psicoterapeuta di poterla aiutare, l'iniziale diffidenza è assolutamente normale e lecita e probabilmente i professionisti che ha incontrato non l'hanno convinta e questo può succedere. La psicoterapia si basa sull'incontro di due persone e può accadere che "a pelle" non ci sia feeling, ma non per questo bisogna smettere di provare. Rispetto alla sua domanda ritengo che possa essere la sua paura nel fidarsi e nell'affidarsi all'altro a rendere difficile il portare avanti un rapporto sessuale completo e che l'accaduto che lei riporta possa rappresentare un trauma, non per il fatto in sé, ma per il vissuto negativo con il quale a distanza di 30 anni lo racconta. Avrei molte domande da porle per poterle dare una risposta più precisa, quello che mi sento di dirle è che alla di un problema ci sono spesso più fattori e certamente la bassa autostima è uno tra questi, quello che lei deve indagare è il perché lei si senta in questo modo al di là della problematica sessuale che rappresenta solo un sintomo. La invito di cuore a provare nuovamente una psicoterapia e a non arrendersi, è ancora giovane e sarebbe un peccato soprattutto perché dalle sue parole traspare una persona con una grande capacita di insight e un grande desiderio di cura.
Arrivederci
Arrivederci
[#2]
L'origine di ciò che ci racconta può essere in quegli episodi, ma non necessariamente. Può anche essere in una serie di altre situazioni vissute nel corso degli anni, che hanno lacerato la sua autostima e che ad oggi la rendono così insicuro.
Se lo psicoterapeuta da cui è stato le ha dato questa impressione, non necessariamente si sentirà così con un altro collega. Del resto, esistono professionisti più empatici e professionisti meno empatici. Provi di nuovo.
Se lo psicoterapeuta da cui è stato le ha dato questa impressione, non necessariamente si sentirà così con un altro collega. Del resto, esistono professionisti più empatici e professionisti meno empatici. Provi di nuovo.
Dr. Antonio Di Carlo, Psicologo Clinico e della Salute
Riceve a Pescara su appuntamento.
https://antoniodicarlopsicologo.wordpress.com/
[#3]
Gentile utente,
"..So che devo andare da uno psicoterapeuta e infatti ci sono andato ma non riesco a fidarmi li vedo tutti molto più interessati al guadagno .."
Ognuno viene retribuito per il proprio lavoro: a parità con gli psicoterapeuti: avvocato, ingegnere, fisioterapista, dentista, ...
Perche "tutti" gli psicoterapeuti dovrebbe essere "molto più interessati al guadagno che ad aiutarmi", considerato che hanno sulle spalle un periodo di studio non retribuito fino ai 30 anni?
Non crede che lo loro motivazione all'aiuto sia stata opportunamente valutata e vagliata?
L'appiglio economico potrebbe rappresentare una Sua "resistenza",
cioè una scappatoia che la mente si costruisce per non "affidarsi" agli psicologi psicoterapeuti: "..ma non riesco a fidarmi..".
A conferma di ciò, segnalo (come sempre facciamo) che presso il Servizio Sanitario Nazionale essi sono gratuiti o solo con pagamento di modestissimo ticket, basta decidere.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Ex utente
Grazie a voi tutti per le rapide risposte,le Vs. parole mi hanno dato un grande sollievo e convinto a riprovare con una terapia,ma per rispondere alla dott.ssa Brunialti vorrei dire che è giusto che un professionista debba essere retribuito per il lavoro che svolge,non ci sono dubbi,ma non è per un fatto di soldi,forse semplicemente come detto dai suoi colleghi probabilmente non si è creato il giusto feeling,in quanto dopo alcune sedute non mi sentivo meglio,ma ciò non vuol dire che sia sempre così,quindi continuerò a riprovarci e comunque mi sono informato presso la ASL di appartenenza e mi hanno detto che è possibile un consulto psicologico mentre una vera e propria psicoterapia non la fanno.
Detto questo Vi ringrazio sentitamente per il supporto e mi avvio alla ricerca di un nuovo terapeuta.Grazie,saluti!
Detto questo Vi ringrazio sentitamente per il supporto e mi avvio alla ricerca di un nuovo terapeuta.Grazie,saluti!
[#6]
Direi di iniziare con uno psicologo anche psicoterapeuta.
Sarà poi lui eventualmente ad inviarLa da un Collega perfezionato nell'area della sessuologia clinica.
Se poi "..dopo alcune sedute non mi sentivo meglio.."
abbia maggiore pazienza:
la psicoterapia non è la ricerca del miracolo,
è un percorso di una certa durata
nel quale il successo dipende anche - molto - all'impegno del pz. anche fuori seduta.
Sarà poi lui eventualmente ad inviarLa da un Collega perfezionato nell'area della sessuologia clinica.
Se poi "..dopo alcune sedute non mi sentivo meglio.."
abbia maggiore pazienza:
la psicoterapia non è la ricerca del miracolo,
è un percorso di una certa durata
nel quale il successo dipende anche - molto - all'impegno del pz. anche fuori seduta.
[#9]
Buon pomeriggio,
Prima di pensare a cosa fare, dovrebbe effettuare una diagnosi clinica andrò-sessuologica, con esam i ematochimici degli ormoni sessuali, altrimenti stiamo parlando del sesso degli angeli.
Qualche seduta, e perdipiù senza diagnosi, è un buco nell’acqua.
Inizi da quà, poi si stabilirà come poterla durare.
Le disfunzioni sessuali, tutte, hanno cause:
D’insorgenza
Di mantenimento
ed ambientali
Le allego una mia video intervista, ma nel mio sito e blog troverà tanto altro su diagnosi e cura del d.e.
https://m.youtube.com/watch?t=10s&v=8FfJfOPxMak
Prima di pensare a cosa fare, dovrebbe effettuare una diagnosi clinica andrò-sessuologica, con esam i ematochimici degli ormoni sessuali, altrimenti stiamo parlando del sesso degli angeli.
Qualche seduta, e perdipiù senza diagnosi, è un buco nell’acqua.
Inizi da quà, poi si stabilirà come poterla durare.
Le disfunzioni sessuali, tutte, hanno cause:
D’insorgenza
Di mantenimento
ed ambientali
Le allego una mia video intervista, ma nel mio sito e blog troverà tanto altro su diagnosi e cura del d.e.
https://m.youtube.com/watch?t=10s&v=8FfJfOPxMak
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#11]
Deve fare tutto dal suo andrologo di fiducia che dovrebbe collaborare con uno psico-sessuologo.
Solitamente funziona così.
Lo psico-sessuologo è un’altra figura professionale, trattasi di due consulenze differenti.
A meno che non riesca a trovare un andrologo perfezionato in sessuologia, ma solitamente per mancanza di tempo non seguono poi per la terapia, o per lo meno, non tutti.
Solitamente funziona così.
Lo psico-sessuologo è un’altra figura professionale, trattasi di due consulenze differenti.
A meno che non riesca a trovare un andrologo perfezionato in sessuologia, ma solitamente per mancanza di tempo non seguono poi per la terapia, o per lo meno, non tutti.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.7k visite dal 31/01/2018.
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