Paure notturne

Buonasera,
mi scuso subito per la mia scarsa capacità di sintesi.
Sono un soggetto che gode di buona salute generale, qualche piccola influenza e nulla di più (per spiegarmi, durante l'anno le mie assenze dal lavoro sono 3 o 4 generalmente). Solo da piccolo soffrivo di asma allergica.
Il mio problema più grande è la testa. Sono stato un paio di anni dallo psicologo che mi ha aiutato a vivere di nuovo una bella vita serena (in quel periodo non mangiavo, soffrivo di continui disturbi allo stomaco, di aritmie e apnee notturne, dolori di varia natura, bolo isterico e chi più ne ha più ne metta).
Come detto, ne sono uscito e fino a pochi giorni fa stavo benissimo, o quasi.
Ora sono quasi tre settimane che sono "raffreddato" e quasi due che il medico mi ha riscontrato l'insorgere di una bronchite.
Premesso che era da 35 anni che non ne soffrivo, dapprima ho sperato nelle medicine (antibiotico, aerosol clenil, tilade, ed altri cortisonici per stappare le orecchie ormai chiuse da quasi tre settimane); poi ho cominciato ad averne paura, forse anche perché non noto grandi passi avanti. Il giorno mi sento abbastanza bene, fermo restando che ho sempre paura del non miglioramento; la sera cerco di coricarmi il più tardi possibile per distrarmi e fare in modo che la notte sia più corta. Ma non riesco a dormire, la tosse mi preoccupa, sentire il rumore del mio cuore (soprattutto a causa delle orecchie chiuse, mi rimbombano i suoni interiori) mi mette ansia, come se da un momento all'altro dovesse impazzire oppure smettere di battere; a volte sudo caldo poi freddo, penso a tutte le medicine prese e ho il terrore degli effetti collaterali e delle possibili interazioni tra di loro. Poi mi ritornano sensazioni di doloretti vari, difficoltà a respirare bene ecc...ed è come se in questi momenti mi sentissi solo contro qualcosa di grave -che grave non è, immagino- nonostante nella vita abbia tutto (bella e numerosa famiglia, amici, genitori, lavoro,...).
Vi chiedo aiuto per combattere questo mio stato di malessere generale e, ripeto, soprattutto notturno, perché la mia testa non fa più quello che ha imparato in due anni di sedute, e mi sembra di aver fatto un grosso passo indietro che, tra l'altro, mi sta togliendo molte energie e, forse, la salute stessa.
Vi ringrazio e vi saluto cordialmente.
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Dr. Daniele Rondanini Psicologo, Psicoterapeuta 111 4
"Quello che ha 'imparato' in due anni di sedute" mi fa pensare a un programma di apprendimento. Se tale è stato il percorso con lo psicologo, ossia se è stato fondato sulla trasmissione di spiegazioni e indicazioni comportamentali, supporto e suggerimenti, non sorprende che problematiche più "profonde" siano rimaste escluse sia dalla comprensione che soprattutto dal cambiamento. Penso che i suoi sintomi abbiano un'origine psicologica, ciò che lei stesso suppone. Non è la prima volta che si ha bisogno di un nuovo cammino psicoterapeutico, in un'età diversa, con impianto e terapeuta differente. Non si precluda questa opportunità, è ancora giovane e ha diritto a una vita e a notti serene.

Dr. DANIELE RONDANINI- Dirig. Psicologo ASL RM 2- Psicoterapeuta - Psicoanalista Junghiano Didatta e Supervisore- Docente - CIPA Roma
3384703937

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