Affrontare le paure in una coppia
Salve,
scrivo per avere riferimenti su come affrontare le paure che si affacciano ora che stiamo parlando di avere dei figli.
Mio marito e io siamo molto uniti e abbiamo fatto tutto quello che volevamo fino ad ora, affrontando situazioni molto difficili e risolvendole insieme.
L'unica cosa su cui non sappiamo decidere e' se fare un figlio o meno.
Mi marito dice di sentire quella fiammella che lo spingerebbe a diventare padre, ma e' anche "terrorizzato"* anche da tutto il buio della stanza intorno.
(*proprio cosi' e ha specificato che questa e' la parola giusta per descrivere il suo stato d'animo)
Per me e' piu' un salto nel buio, sono spaventata, ma credo di poter fare di tutto per cercare di minimizzare rischi e diminuire cosi' le ansie. Credo di avere un approccio piu' pragmatico e di essere consapevole che se ci dovessero essere dei problemi allora bisognera' trovare la soluzione insieme.
Lui invece si carica tutto sulle spalle gia' ora e non gli e' facile condividere "il peso" della responsabilita'. E' un tratto che si porta dietro anche per altre cose. Faccio fatica a convincerlo ad appoggiarsi su di me. Per certe situazioni particolari - tipo il rapporto conflittuale con sua madre - ora lo fa, dopo anni di lavoro, ma per questa cosa specifica trovo molto difficile aprire un canale.
Ne parliamo anche abbastanza serenamente, ma non spesso e in genere la nostra chiacchierata finisce con un carico di ansia per tutti e due - anche se ci riconfermiamo di amarci e di poter contare l'una sull'altro, non prendiamo una decisione.
L'ultima volta che ne abbiamo parlato, lui ha realizzato che ha dei parametri entro i quali potrebbe iniziare a pensare di fare un figlio (quasi tutti legati al lavoro e ai risparmi) e che in realta' sta procastinando e non sta facendo nulla per mettersi in quella condizione ideale che lo farebbe sentire tranquillo di diventare padre.
Io non so cosa fare. Non lo voglio forzare, ma la sua indecisione si riflette sulla mia vita (e anche lui mi ha detto che se ne rende conto - il che lo fa sentire ancora peggio).
Vorrei che fossimo entrambi spaventati ma sulla stessa pagina.
Che posso fare?
Grazie!
scrivo per avere riferimenti su come affrontare le paure che si affacciano ora che stiamo parlando di avere dei figli.
Mio marito e io siamo molto uniti e abbiamo fatto tutto quello che volevamo fino ad ora, affrontando situazioni molto difficili e risolvendole insieme.
L'unica cosa su cui non sappiamo decidere e' se fare un figlio o meno.
Mi marito dice di sentire quella fiammella che lo spingerebbe a diventare padre, ma e' anche "terrorizzato"* anche da tutto il buio della stanza intorno.
(*proprio cosi' e ha specificato che questa e' la parola giusta per descrivere il suo stato d'animo)
Per me e' piu' un salto nel buio, sono spaventata, ma credo di poter fare di tutto per cercare di minimizzare rischi e diminuire cosi' le ansie. Credo di avere un approccio piu' pragmatico e di essere consapevole che se ci dovessero essere dei problemi allora bisognera' trovare la soluzione insieme.
Lui invece si carica tutto sulle spalle gia' ora e non gli e' facile condividere "il peso" della responsabilita'. E' un tratto che si porta dietro anche per altre cose. Faccio fatica a convincerlo ad appoggiarsi su di me. Per certe situazioni particolari - tipo il rapporto conflittuale con sua madre - ora lo fa, dopo anni di lavoro, ma per questa cosa specifica trovo molto difficile aprire un canale.
Ne parliamo anche abbastanza serenamente, ma non spesso e in genere la nostra chiacchierata finisce con un carico di ansia per tutti e due - anche se ci riconfermiamo di amarci e di poter contare l'una sull'altro, non prendiamo una decisione.
L'ultima volta che ne abbiamo parlato, lui ha realizzato che ha dei parametri entro i quali potrebbe iniziare a pensare di fare un figlio (quasi tutti legati al lavoro e ai risparmi) e che in realta' sta procastinando e non sta facendo nulla per mettersi in quella condizione ideale che lo farebbe sentire tranquillo di diventare padre.
Io non so cosa fare. Non lo voglio forzare, ma la sua indecisione si riflette sulla mia vita (e anche lui mi ha detto che se ne rende conto - il che lo fa sentire ancora peggio).
Vorrei che fossimo entrambi spaventati ma sulla stessa pagina.
Che posso fare?
Grazie!
[#1]
Gentile utente,
Quando si affaccia l'ipotesi genitoriale
molto frequentemente oggi essa viene accompagnata dall'emergere di numerose paure, timori:
come sarà il mondo di domani?
lasceremo nostro figlio in un modo dove valga la pena vivere?
e lui/lei, come sarà? come inciderà sullo nostra vita
E la coppia... correrà dei rischi aprendosi al terzo?
Farò/faremo fatica a rinunciare alla libertà?
......
Eppure - nonostante ciò - a molte coppie succede di provare ad un certo momento
una specie di ripetitività di vita,
una sorta di nonsochè
che indirizza i pensieri verso la possibilità di avere un figlio.
Non starò a dirvi che fare figli è solo una gioia:
questo appartiene all'oleografia della maternità.
Posso affermare - a ragion veduta - che la genitorialità è una delle più straordinarie occasioni di crescita indefinita nel tempo che un adulto possa mai avere: affettiva, cognitiva, relazionale, .. , .
Pagata peraltro con alcuni prezzi,
che variando da persona a persona
da coppia a coppia.
Dico ciò con l'esperienza personale e professionale, di varie centinaia di seminari per papà e per coppie in fasi differenti della vita.
Come riflettere insieme, Voi due, sulla base di qualche nuovo stimolo che non siano unicamente i Vostri persieri e riflessioni?
Vi consiglio di leggere insieme e individualmente questi tre articoli:
- il primo sulla maternità e sulla sua eventuale conciliabilità sul rimanere "amante" per il proprio uomo;
- gli altri due sulla paternità e sui significati che tale esperienza rappresenta nella vita di ognuno dei tre attori: padre, madre, fliglio/a.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3225-padri-la-legge-c-e-ma-non-basta.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/6803-neo-papa-obbligati-a-casa-per-legge.html
Se vi va,
scambiate con noi le Vostre riflessioni.
Ci farà piacere.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 789 visite dal 29/01/2018.
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