Tristezza e sensi di colpa..

Gentilissimi,
Ho un problema che va avanti da un po' e spesso non mi lascia dormire la notte.. da qualche anno mi sono trasferita col mio compagno, a breve marito, a migliaia di km dai miei genitori.. vicino ai genitori di lui, con cui ho instaurato un rapporto meraviglioso.. mi sento in colpa verso i miei genitori, ho la sensazione di averli lasciati a loro stessi, in particolar modo verso mia madre che ha avuto probleni di depressione, ansia e che nonostante sia in salute si trascura, trascura la casa, e non ha interesse alcuno se non rimanere a casa con i suoi vizi.. premetto che ho un fratello e una sorella che vivono vicini a loro, ma che comunque hanno le loro vite, pur potendo essere più presenti di me. Mi sento una figlia ingrata, che se ne è andata lontano non pensando a quello che sarà quando saranno anziani.. sto molto bene dove sto, la mia vita mi piace e mi rende felice, ma mi sento in colpa ogni volta che per esempio do un abbraccio a mia suocera non dandolo a mia madre.. è come se avessi "sostituito" i miei genitori con i miei suoceri che mi trattano come una figlia..questo mi fa sentire amata ma allo stesso tempo in colpa..i miei genitori non mi hanno mai fatto nessuna colpa, so che avrebbero preferito avermi vicino come penso lo preferirebbero tutti i genitori ma non hanno mai ostacolato le mie scelte... non riesco a darmi una spiegazione e a trovare una soluzione..
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

diventare grandi e adulti psicologicamente
significa recidere quel cordone ombelicale che perdura a lungo, oggi.

Ed è naturale, è evolutivo.

Se l'arco funziona (i genitori), la freccia (il figlio) scocca e va lontano (Khalil Gibran).
Rimane l'amore,
e la vicinanza fisica quando la vita lo permette.

Se i sensi di colpa, pur in assenza di colpe, continuassero,
di faccia aiutare.
I sensi di colpa sono come "palle al piede",
rallentano il cammino,
lo rendono impacciato e a rischio di cadute.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Assolutamente, sono pienamente d'accordo con Lei.. il problema è che pur non sentendo questo "cordone" (non ne sento particolarmente la mancanza se non quella "fisiologica") è come se mi sentissi in "dovere" di esserci forse per una mia "mania" di volerli sollevare da ogni sofferenza a tutti i costi (forse una cosa importante che ho omesso è che nell'ultimo periodo in cui ero in casa mi sono sentita più "madre" che "figlia") e oltre a ciò mi sento in colpa per le attenzioni che ho verso i miei suoceri e che per loro per forza di cose non posso avere, e viceversa per ciò che loro fanno per me come se fossi una figlia più che una nuora..nn vorrei mai che i miei pensassero che li preferisco.. scusi la prolissità, sono sensazioni così difficili da descrivere brevemente..
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
"..una mia "mania" di volerli sollevare da ogni sofferenza a tutti i costi..."

Succede di diventare genitori dei propri genitori,
ma non c'è ancora questa estrema necessità, mi sembra;
forse è la Sua difficoltà ad accettare il loro invecchiameno oppure la loro fatica di vivere.
Ma questa nessuno riesce a toglierla.