Ansia e dubbi sulla relazione
Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e scrivo perché sto vivendo un momento di profondissima difficoltà e mi sento spaesata.
Arrivata alla mia età senza aver mai avuto problemi del genere, circa 2 mesi fa ho iniziato a soffrire di attacchi di ansia durante la giornata violenti e duraturi.Seguita da un bravo psicoterapeuta e con l'aiuto di ansiolitici leggeri il problema si è affievolito fino a quasi scomparire (ovviamente con i dovuti alti e bassi e momenti di tristezza profonda).Ho sempre imputato la causa del mio malessere ai miei problemi famigliari, che, pur vivendo fuori casa da 3 anni per motivi di studio, mi hanno sempre tormentata e fatta soffrire. Sono tuttora convinta che la situazione tesa in casa sia in parte causa delle mie sofferenze, ma c'è dell'altro:sto con un ragazzo (lui ha 5 anni in più di me) da ormai 3 anni e mezzo e siamo sempre stati sereni e felici insieme, fatta eccezione per alcuni miei problemi di gelosia e insicurezza che ci facevano litigare.(gelosia che è altra probabile causa della mia ansia!) Nella mia adolescenza ho avuto una relazione di due anni con una persona che mi ha fatta soffrire molto e poi lasciata e credo che anche questo abbia contribuito all'insorgere della mia paura costante di essere abbandonata. In ogni caso, nonostante qualche titubanza iniziale, del mio ragazzo mi sono sempre sentita innamorata e, anzi, ho sempre pensato con felicità a un futuro insieme e a una crescita con lui al mio fianco.Tra di noi c'è intesa e abbiamo sempre riso molto insieme, mi sento capita e con lui sono sempre stata me stessa; abbiamo entrambi molti amici e non siamo mai stati una di quelle coppie che si isolano, anche per questo ho sempre reputato il nostro rapporto equilibrato e duraturo;lui ha una bontà speciale che mi ha sempre conquistata e una razionalità e concretezza che forse a me mancano... (sono sempre stata incline all'autoanalisi e all'autocritica eccessive) Inoltre è stato il primo ragazzo con cui sono riuscita a parlare apertamente dei miei problemi a casa, mi sono aperta totalmente e confidata, cosa che solitamente faccio molta fatica a fare. Insomma, una storia come l'ho sempre desiderata!
Fatto sta che da un paio di giorni sono soffocata dai dubbi. Mi chiedo se sono sulla strada giusta, se questa relazione mi rende davvero felice come credo, se questo momento di crescita personale non mi distaccherà da lui, se lui è davvero ciò che voglio. Non riesco a capire se il mio raziocinio è indebolito da tutto il lavorio interiore di questo periodo dovuto all'ansia, se sono più suggestionabile perché sono in un momento di passaggio in cui devo capire ciò che voglio, se in realtà dovrei solo vivere la relazione con tranquillità come ho sempre fatto e non fare troppe riflessioni come in questo momento. E' possibile la correlazione tra il periodo che ho vissuto e questo momento di difficoltà? Mi sembra tutto perduto anche se so che non lo è.Lo amo e voglio salvare il nostro rapporto. Posso farcela?
Arrivata alla mia età senza aver mai avuto problemi del genere, circa 2 mesi fa ho iniziato a soffrire di attacchi di ansia durante la giornata violenti e duraturi.Seguita da un bravo psicoterapeuta e con l'aiuto di ansiolitici leggeri il problema si è affievolito fino a quasi scomparire (ovviamente con i dovuti alti e bassi e momenti di tristezza profonda).Ho sempre imputato la causa del mio malessere ai miei problemi famigliari, che, pur vivendo fuori casa da 3 anni per motivi di studio, mi hanno sempre tormentata e fatta soffrire. Sono tuttora convinta che la situazione tesa in casa sia in parte causa delle mie sofferenze, ma c'è dell'altro:sto con un ragazzo (lui ha 5 anni in più di me) da ormai 3 anni e mezzo e siamo sempre stati sereni e felici insieme, fatta eccezione per alcuni miei problemi di gelosia e insicurezza che ci facevano litigare.(gelosia che è altra probabile causa della mia ansia!) Nella mia adolescenza ho avuto una relazione di due anni con una persona che mi ha fatta soffrire molto e poi lasciata e credo che anche questo abbia contribuito all'insorgere della mia paura costante di essere abbandonata. In ogni caso, nonostante qualche titubanza iniziale, del mio ragazzo mi sono sempre sentita innamorata e, anzi, ho sempre pensato con felicità a un futuro insieme e a una crescita con lui al mio fianco.Tra di noi c'è intesa e abbiamo sempre riso molto insieme, mi sento capita e con lui sono sempre stata me stessa; abbiamo entrambi molti amici e non siamo mai stati una di quelle coppie che si isolano, anche per questo ho sempre reputato il nostro rapporto equilibrato e duraturo;lui ha una bontà speciale che mi ha sempre conquistata e una razionalità e concretezza che forse a me mancano... (sono sempre stata incline all'autoanalisi e all'autocritica eccessive) Inoltre è stato il primo ragazzo con cui sono riuscita a parlare apertamente dei miei problemi a casa, mi sono aperta totalmente e confidata, cosa che solitamente faccio molta fatica a fare. Insomma, una storia come l'ho sempre desiderata!
Fatto sta che da un paio di giorni sono soffocata dai dubbi. Mi chiedo se sono sulla strada giusta, se questa relazione mi rende davvero felice come credo, se questo momento di crescita personale non mi distaccherà da lui, se lui è davvero ciò che voglio. Non riesco a capire se il mio raziocinio è indebolito da tutto il lavorio interiore di questo periodo dovuto all'ansia, se sono più suggestionabile perché sono in un momento di passaggio in cui devo capire ciò che voglio, se in realtà dovrei solo vivere la relazione con tranquillità come ho sempre fatto e non fare troppe riflessioni come in questo momento. E' possibile la correlazione tra il periodo che ho vissuto e questo momento di difficoltà? Mi sembra tutto perduto anche se so che non lo è.Lo amo e voglio salvare il nostro rapporto. Posso farcela?
[#1]
Gentile utente,
ci scrive:
"..Seguita da un bravo psicoterapeuta e con l'aiuto di ansiolitici leggeri il problema si è affievolito fino a quasi scomparire .."
Come mai scrive a noi,
considerato che è già seguita adeguatamente di persona
sia con psicoterapia che con farmacoterapia?
Non ha fiducia nei Suoi curanti?
Ha posto queste domande a loro?
Con quali esiti?
Saluti cordiali.
ci scrive:
"..Seguita da un bravo psicoterapeuta e con l'aiuto di ansiolitici leggeri il problema si è affievolito fino a quasi scomparire .."
Come mai scrive a noi,
considerato che è già seguita adeguatamente di persona
sia con psicoterapia che con farmacoterapia?
Non ha fiducia nei Suoi curanti?
Ha posto queste domande a loro?
Con quali esiti?
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentle dottoressa,
La ringrazio prima di tutto per la cordiale risposta.
Ripongo molta fiducia nel mio psicoterapeuta, anzi, direi che nella situazione difficile degli ultimi mesi mi sono totalmente affidata alle sue mani. Ma in un momento di particolare difficoltá ho seguito il bisogno di avere anche un parere esterno; volevo semplicemente sapere se a causa di un disturbo ansioso-depressivo (per il quale, tra l'altro, ho ereditarietá in famiglia) é possibile arrivare a mettere in discussione da un giorno all'altro un rapporto che é sempre stato fonte di sicurezza e serenitá? Mi sembra che il mio dubbio sulla relazione sia scaturito dal mio distubo soprattutto perché nei momenti in cui non rimugino mi rendo conto che faccio pensieri "campati per aria" e che non corrispondono al vero (ad es. sulla necessitá impellente di lasciarlo per avere sollievo). nelle scorse settimane ho avuto altre "fissazioni" del genere, ad esempio sui sintomi della mia ansia (per qualche giorno avevo paura di avere la labirintite, in un altro momento che succedesse qualcosa ai miei famigliari, ecc...)
Sono consapevole del fatto che é necessario un quadro piú dettagliato della mia situazione per fare diagnosi specifiche, ma volevo solo sapere se ci poteva essere una correlazione tra questi dubbi assillanti sul mio ragazzo e l'ansia.
La ringrazio prima di tutto per la cordiale risposta.
Ripongo molta fiducia nel mio psicoterapeuta, anzi, direi che nella situazione difficile degli ultimi mesi mi sono totalmente affidata alle sue mani. Ma in un momento di particolare difficoltá ho seguito il bisogno di avere anche un parere esterno; volevo semplicemente sapere se a causa di un disturbo ansioso-depressivo (per il quale, tra l'altro, ho ereditarietá in famiglia) é possibile arrivare a mettere in discussione da un giorno all'altro un rapporto che é sempre stato fonte di sicurezza e serenitá? Mi sembra che il mio dubbio sulla relazione sia scaturito dal mio distubo soprattutto perché nei momenti in cui non rimugino mi rendo conto che faccio pensieri "campati per aria" e che non corrispondono al vero (ad es. sulla necessitá impellente di lasciarlo per avere sollievo). nelle scorse settimane ho avuto altre "fissazioni" del genere, ad esempio sui sintomi della mia ansia (per qualche giorno avevo paura di avere la labirintite, in un altro momento che succedesse qualcosa ai miei famigliari, ecc...)
Sono consapevole del fatto che é necessario un quadro piú dettagliato della mia situazione per fare diagnosi specifiche, ma volevo solo sapere se ci poteva essere una correlazione tra questi dubbi assillanti sul mio ragazzo e l'ansia.
[#3]
"..nei momenti in cui non rimugino mi rendo conto che faccio pensieri .."
La mente può produrre pensieri ingombranti di vario tipo,
passando da un contenuto all'altro pur di mantenere inalterato il disturbo.
Ora è il momento del contenuto riguardante il rapporto di coppia.
Passato questo, sarà un altro contenuto, fin quando non risolverà il problema diagnosticatoLe.
Sì, possono essere pensieri "campati per aria";
ma come contrastarli lo imparerà assieme al Suo psicoterapeuta.
Saluti cari.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.5k visite dal 23/01/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.