Una persona molto attiva
Salve,
Sono una ragazza di 21 anni iscritta al terzo anno di una facoltà universitaria estremamente impegnativa, tanti esami e molto complicati per cui studio dalla mattina alla sera. Sono una persona molto attiva e determinata, e nonostante riesca a dare quasi tutti gli esami con ottimi voti, fin da quando avevo sei anni mi capitano delle giornate in cui l'unica cosa che riesco a fare è piangere a singhiozzi, provo a studiare ma l'unica cosa che ottengo sono attacchi di panico, senso di soffocamento, tachicardia che mi impediscono letteralmente di fare qualsiasi cosa, rimango come imbambolata davanti ai libri e li fisso, piangendo senza riuscire a fare altro. Come ho detto conduco una vita estremamente stressante, ho quasi tagliato a zero tutti i rapporti sociali per tenere i ritmi imposti dalla mia facoltà, e quando la sera esco rientro presto per paura di non riuscire a studiare il giorno dopo. Se nel weekend mi concedo due ore in più di sonno mi sento allo stesso modo sotto un treno, e molte sere se stacco dai libri prima delle otto e mezza/nove e mi rilasso, non riesco a prendere sonno, mi aumentano i battiti e ritorna il respiro corto, con il risultato di chiudere gli occhi non prima delle cinque di mattina, e non riuscire a studiare il giorno dopo. Parlandone con i miei familiari, che sono abbastanza turbati da questo mio stato mi viene detto che il mio problema è di prendere le cose in maniera ossessiva, che mi fa essere tra l'altro molto aggressiva e con frequenti attacchi di rabbia. Ora non so se la radice del problema possa essere il mio carattere o la mia incapacità di gestire lo stress, ed eventualmente quali armi posso utilizzare per combattere il problema. Grazie per l'attenzione.
Sono una ragazza di 21 anni iscritta al terzo anno di una facoltà universitaria estremamente impegnativa, tanti esami e molto complicati per cui studio dalla mattina alla sera. Sono una persona molto attiva e determinata, e nonostante riesca a dare quasi tutti gli esami con ottimi voti, fin da quando avevo sei anni mi capitano delle giornate in cui l'unica cosa che riesco a fare è piangere a singhiozzi, provo a studiare ma l'unica cosa che ottengo sono attacchi di panico, senso di soffocamento, tachicardia che mi impediscono letteralmente di fare qualsiasi cosa, rimango come imbambolata davanti ai libri e li fisso, piangendo senza riuscire a fare altro. Come ho detto conduco una vita estremamente stressante, ho quasi tagliato a zero tutti i rapporti sociali per tenere i ritmi imposti dalla mia facoltà, e quando la sera esco rientro presto per paura di non riuscire a studiare il giorno dopo. Se nel weekend mi concedo due ore in più di sonno mi sento allo stesso modo sotto un treno, e molte sere se stacco dai libri prima delle otto e mezza/nove e mi rilasso, non riesco a prendere sonno, mi aumentano i battiti e ritorna il respiro corto, con il risultato di chiudere gli occhi non prima delle cinque di mattina, e non riuscire a studiare il giorno dopo. Parlandone con i miei familiari, che sono abbastanza turbati da questo mio stato mi viene detto che il mio problema è di prendere le cose in maniera ossessiva, che mi fa essere tra l'altro molto aggressiva e con frequenti attacchi di rabbia. Ora non so se la radice del problema possa essere il mio carattere o la mia incapacità di gestire lo stress, ed eventualmente quali armi posso utilizzare per combattere il problema. Grazie per l'attenzione.
[#1]
Gentile ragazza,
capisco che l'università possa essere impegnativa, ma secondo te è davvero necessario massacrarsi con tali ritmi, perdere gli amici, stressarsi a tale punto e rischiare di perdere anche ...la salute?
Evidentemente sbagli qualcosa nella pianificazione, e probabilmente sei anche piuttosto ansiosa/ossessiva.
Il punto è che non è necessario trascorrere l'intera giornata sui libri, o ripetere continuamente, perchè ciò indica uno stato di rimuginio.
Certamente questo te lo avranno detto anche i tuoi, ma la soluzione è in un trattamento che possa aiutarti a cambiare, come ad esempio una psicoterapia, previa valutazione diretta.
Cordiali saluti,
capisco che l'università possa essere impegnativa, ma secondo te è davvero necessario massacrarsi con tali ritmi, perdere gli amici, stressarsi a tale punto e rischiare di perdere anche ...la salute?
Evidentemente sbagli qualcosa nella pianificazione, e probabilmente sei anche piuttosto ansiosa/ossessiva.
Il punto è che non è necessario trascorrere l'intera giornata sui libri, o ripetere continuamente, perchè ciò indica uno stato di rimuginio.
Certamente questo te lo avranno detto anche i tuoi, ma la soluzione è in un trattamento che possa aiutarti a cambiare, come ad esempio una psicoterapia, previa valutazione diretta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Infatti il motivo per cui quando mi capitano queste giornate un po' al ribasso io me ne rendo conto di sbagliare, razionalmente lo so e mi impongo di non arrivare all'esaurimento. La cosa che mi fa stare peggio non è non riuscire a studiare una singola giornata, quanto non riuscire a controllare la rabbia e l'ansia che mi sale, e che sfogo sugli altri inevitabilmente come modo di sfogo. Non so come uscirne, mi capita sempre, nella preparazione di qualsiasi esame, da quello più tosto a quello in cui mi sento super preparata, magari più o meno di frequente, ma sostanzialmente sto sempre con l'ansia che possa ricapitare..
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 18/01/2018.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.