Depressione dopo un attacco di panico
Salve, ho bisogno di schiarirmi un po' le idee e magari tranquillizzarmi.
Sono un ragazzo di 22 anni, ho un fratello gemello a cui è stato diagnosticato un episodio depressivo, e in questo periodo (si parla di più o meno tre o quattro mesi, ancora in corso), visto il rapporto stretto che ci lega, sono stato l'unica persona con cui ha voluto aprirsi, situazione che per me, col passare del tempo, è diventata sempre più pesante.
Ultimamente, ha avuto un periodo di crisi in cui si è isolato, non rispondeva al telefono a nessuno e provava a litigare non appena cercavo di parlargli, periodo durato tre giorni alla fine del quale sono riuscito a convincerlo a riprendere ad aprirsi e a fare almeno una seduta da uno psicologo.
Poco dopo che mi ha comunicato che sarebbe andato dallo psicologo e che ha un minimo ripreso a parlare con gli amici, tutto lo stress che ho accumulato è culminato in un attacco di panico (o almeno quello che io ho identificato come tale, anche per questo scrivo): non riuscivo a respirare bene, mi formicolavano intensamente le mani e il viso, avevo freddo, piangevo incontrollatamente e ho avuto bisogno di stendermi per un po', il tutto è durato una ventina di minuti, dopo una "botta" iniziale abbastanza violenta.
Il vero problema è ciò che è successo dopo e sta succedendo oggi: da allora sono svuotato, piango per la minima cosa e ogni avvenimento per me è un'occasione per buttarmi giù e disprezzarmi, mi alzo raramente dal letto e dormo anche fino alle cinque del pomeriggio. Il tutto è andato avanti per tre giorni, sono migliorato sensibilmente il quarto e quinto giorno, oggi ci sono ripiombato.
E, visto che stiamo attraversando un periodo di magra, economicamente parlando, in famiglia, non abbiamo la possibilità di pagare due psicologi o psichiatri contemporaneamente, quindi ho scelto di tenermi il tutto per me (purtroppo non sono riuscito a nasconderlo proprio a mio fratello, che meno di tutti dovrebbe sapere, agli altri ho detto che ho la febbre) e rimandare un aiuto professionale a dopo che mio fratello ha completato un suo percorso e si sentirà meglio o la situazione economica si sarà stabilizzata.
Quello che chiedo è: esiste un metodo per gestire una situazione del genere da solo? Mi basterebbe anche mettere un tampone finché non ho la possibilità di chiedere aiuto, so bene che non andrà via da sola.
Sono un ragazzo di 22 anni, ho un fratello gemello a cui è stato diagnosticato un episodio depressivo, e in questo periodo (si parla di più o meno tre o quattro mesi, ancora in corso), visto il rapporto stretto che ci lega, sono stato l'unica persona con cui ha voluto aprirsi, situazione che per me, col passare del tempo, è diventata sempre più pesante.
Ultimamente, ha avuto un periodo di crisi in cui si è isolato, non rispondeva al telefono a nessuno e provava a litigare non appena cercavo di parlargli, periodo durato tre giorni alla fine del quale sono riuscito a convincerlo a riprendere ad aprirsi e a fare almeno una seduta da uno psicologo.
Poco dopo che mi ha comunicato che sarebbe andato dallo psicologo e che ha un minimo ripreso a parlare con gli amici, tutto lo stress che ho accumulato è culminato in un attacco di panico (o almeno quello che io ho identificato come tale, anche per questo scrivo): non riuscivo a respirare bene, mi formicolavano intensamente le mani e il viso, avevo freddo, piangevo incontrollatamente e ho avuto bisogno di stendermi per un po', il tutto è durato una ventina di minuti, dopo una "botta" iniziale abbastanza violenta.
Il vero problema è ciò che è successo dopo e sta succedendo oggi: da allora sono svuotato, piango per la minima cosa e ogni avvenimento per me è un'occasione per buttarmi giù e disprezzarmi, mi alzo raramente dal letto e dormo anche fino alle cinque del pomeriggio. Il tutto è andato avanti per tre giorni, sono migliorato sensibilmente il quarto e quinto giorno, oggi ci sono ripiombato.
E, visto che stiamo attraversando un periodo di magra, economicamente parlando, in famiglia, non abbiamo la possibilità di pagare due psicologi o psichiatri contemporaneamente, quindi ho scelto di tenermi il tutto per me (purtroppo non sono riuscito a nasconderlo proprio a mio fratello, che meno di tutti dovrebbe sapere, agli altri ho detto che ho la febbre) e rimandare un aiuto professionale a dopo che mio fratello ha completato un suo percorso e si sentirà meglio o la situazione economica si sarà stabilizzata.
Quello che chiedo è: esiste un metodo per gestire una situazione del genere da solo? Mi basterebbe anche mettere un tampone finché non ho la possibilità di chiedere aiuto, so bene che non andrà via da sola.
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Gentile utente,
dispiace questo malessere concomitante,
che abbisogna anche per Lei di aiuto ed ascolto.
"non abbiamo la possibilità di pagare due psicologi o psichiatri contemporaneamente": NON è necessario.
il Servizio sanitario nazionale mette a disposizione lo Psicologo gratuitamente o solo con ticket
presso il Consultorio, anche nello Spazio Giovani vista la Sua età,
o presso i Servizi di Psicologia del territorio.
Ritiene di poterlo fare?
dispiace questo malessere concomitante,
che abbisogna anche per Lei di aiuto ed ascolto.
"non abbiamo la possibilità di pagare due psicologi o psichiatri contemporaneamente": NON è necessario.
il Servizio sanitario nazionale mette a disposizione lo Psicologo gratuitamente o solo con ticket
presso il Consultorio, anche nello Spazio Giovani vista la Sua età,
o presso i Servizi di Psicologia del territorio.
Ritiene di poterlo fare?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 17/01/2018.
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