Sono pervaso da un senso di fallimento, di vergogna
Salve.
Per me è molto difficile ammettere quel che sto per scrivere e.... sono pervaso da un senso di fallimento, di vergogna....
Cercherò di essere il più breve possibile.
Sono un uomo di 42 anni, ho SEMPRE lavorato duramente e onestamente.
3 Anni fa, nell'intento di realizzare il mio "sogno" ho aperto una piccola azienda, utilizzando i miei risparmi di tutta una vita. (20 anni di lavoro).
Le cose sono andate sempre in maniera decente, si riusciva a campare....
Negli ultimi 6 mesi, il mercato è PRECIPITATO e non riesco più a guadagnare quanto mi occorre per tenere in piedi l'attività, molto costosa e che necessità di continui investimenti di denaro e vivere dignitosamente. Preciso che la mia è un'azienda onesta, in regola. (NON ho mai rubato un solo centesimo in vita mia, anzi, casomai mi sono fatto sottrarre del denaro... forse x questo le cose non sono andate benissimo, perchè son troppo buono). Proprio per la concorrenza sleale (abusivismo) ho subito ingenti danni economici; ci tengo poi a precisare ancora che, la mia vita è morigerata, non gioco, non ho vizi, non ho sprecato il denaro, l'ho semplicemente investito nella MIA azienda ... Facendo miracoli, gestendola tutto da solo.... e pagando sempre fino all'ultimo centesimo in anticipo i fornitori e i dipendenti, ma questo non basta, non importa.
Ho debiti per circa 30.000 euro, che di per se, non è una gran cifra ma....
Ripeto, sono pervaso da un FORTISSIMO senso di fallimento, di vergogna. Ammetto che in passato mi è capitato di pensare al suicidio, però non come ora.
Adesso, ci penso spesso, è difficile per me sopportare il peso di un eventuale fallimento, non ho più voglia di reagire, non ho voglia di sopportare sguardi, commenti, delusioni .... Non ce la faccio.
Da qui, il pensiero sempre più frequente e ossessivo del suicidio, dato che non è possibile stare chiusi in casa tutto il giorno.
Va bene, sarò vigliacco ma, non ce la faccio davvero, non ci riesco.
Chiedo scusa se sono stato confuso nell'esposizione e per avere sottratto il vostro tempo.
Grazie, saluti.
Per me è molto difficile ammettere quel che sto per scrivere e.... sono pervaso da un senso di fallimento, di vergogna....
Cercherò di essere il più breve possibile.
Sono un uomo di 42 anni, ho SEMPRE lavorato duramente e onestamente.
3 Anni fa, nell'intento di realizzare il mio "sogno" ho aperto una piccola azienda, utilizzando i miei risparmi di tutta una vita. (20 anni di lavoro).
Le cose sono andate sempre in maniera decente, si riusciva a campare....
Negli ultimi 6 mesi, il mercato è PRECIPITATO e non riesco più a guadagnare quanto mi occorre per tenere in piedi l'attività, molto costosa e che necessità di continui investimenti di denaro e vivere dignitosamente. Preciso che la mia è un'azienda onesta, in regola. (NON ho mai rubato un solo centesimo in vita mia, anzi, casomai mi sono fatto sottrarre del denaro... forse x questo le cose non sono andate benissimo, perchè son troppo buono). Proprio per la concorrenza sleale (abusivismo) ho subito ingenti danni economici; ci tengo poi a precisare ancora che, la mia vita è morigerata, non gioco, non ho vizi, non ho sprecato il denaro, l'ho semplicemente investito nella MIA azienda ... Facendo miracoli, gestendola tutto da solo.... e pagando sempre fino all'ultimo centesimo in anticipo i fornitori e i dipendenti, ma questo non basta, non importa.
Ho debiti per circa 30.000 euro, che di per se, non è una gran cifra ma....
Ripeto, sono pervaso da un FORTISSIMO senso di fallimento, di vergogna. Ammetto che in passato mi è capitato di pensare al suicidio, però non come ora.
Adesso, ci penso spesso, è difficile per me sopportare il peso di un eventuale fallimento, non ho più voglia di reagire, non ho voglia di sopportare sguardi, commenti, delusioni .... Non ce la faccio.
Da qui, il pensiero sempre più frequente e ossessivo del suicidio, dato che non è possibile stare chiusi in casa tutto il giorno.
Va bene, sarò vigliacco ma, non ce la faccio davvero, non ci riesco.
Chiedo scusa se sono stato confuso nell'esposizione e per avere sottratto il vostro tempo.
Grazie, saluti.
[#1]
Gentile utente,
L’ideazione suicidaria che avverte è verosimilmente una conseguenza dell’impatto stressogeno provocato dalle difficoltà di gestione aziendale. È frequente che i pensieri suicidari si presentino se c’è stato un iper-investimento anche emotivo nella creazione e gestione imprenditoriale di un progetto/scopo estremamente importante che, aimè, non ha realizzato le aspettative iniziali.
Occorre avvalersi di una visita medico psichiatrica e di un consulto psicologico specialistico per verificare se sussistono le necessità di intraprendere un percorso terapeutico.
Anche il problema sessuologico espresso nel consulto di 15 giorni fa, potrebbe avere una matrice emotiva.
Cordiali saluti.
L’ideazione suicidaria che avverte è verosimilmente una conseguenza dell’impatto stressogeno provocato dalle difficoltà di gestione aziendale. È frequente che i pensieri suicidari si presentino se c’è stato un iper-investimento anche emotivo nella creazione e gestione imprenditoriale di un progetto/scopo estremamente importante che, aimè, non ha realizzato le aspettative iniziali.
Occorre avvalersi di una visita medico psichiatrica e di un consulto psicologico specialistico per verificare se sussistono le necessità di intraprendere un percorso terapeutico.
Anche il problema sessuologico espresso nel consulto di 15 giorni fa, potrebbe avere una matrice emotiva.
Cordiali saluti.
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
[#3]
Comprendo come possa sentirsi. Perciò le dico che una via di uscita c’è e si chiama terapia. Come le ho suggerito, si avvalga di una visita psichiatrica e di una consulenza psicologico clinica. In tal modo usufruirà di un inquadramento diagnostico e, sulla base di esso, di una probabile terapia combinata: farmacologica e psicologica.
Le allego una lettura da cui prendere spunto
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
In bocca al lupo!
Le allego una lettura da cui prendere spunto
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
In bocca al lupo!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 14/01/2018.
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