Istinti omosessuali
Buongiorno,
sono un ragazzo di 21 anni e sto vivendo un periodo di crisi sulla sessualità.
Sono un ragazzo capace di essere assertivo ma con una indole insicura: a scuola ero vittima di scherno e bullismo, e mi porto dietro una sensazione di inadeguatezza/autocompassione in cui mi piace crogiolarmi.
Ipercoccolato da una mamma possessiva e poco in rapporto con un padre succube e silenzioso(negli ultimi anni).
Già in tenerissima età mi masturbavo pensando alle donne che vedevo in tv (tentavo di penetrare il cuscino immaginando che fosse una velina), inoltre mi eccitavo immaginando nude/in reggiseno le mie maestre e le mamme dei miei amici.
Nella realtà invece ero un po' evasivo e bloccato, forse a causa dei continui rifiuti da parte della bambina che mi piaceva. A volte i miei coetanei mi incitavano a provarci - per scherno - ma riuscivano solo a mettermi a disagio e farmi desistere, tanto che tuttora "non oso".
Nella crescita (16-17 anni) mi sono fatto piú "belloccio" e ho acquisito un po' di sicurezza in me stesso, ho imparato a coltivare delle amicizie e a comportarmi con le ragazze (specialmente in amicizia). Ho avuto anche qualche esperienza romantica ed una relazione - baci/coccole - e piú avanti a 19 anni ho avuto un'esperienza sessuale.
Da un paio d'anni, partendo da una semplice "curiosità", nella mia fantasia ho provato ad immedesimarmi nella parte e "depersonalizzarmi" per immaginare come potrebbe essere baciare un bel ragazzo e innamorarmene. Ho idealizzato il "classico bel ragazzo", perché é ció che invidio ma che mi costerebbe troppa fatica "essere". Attribuisco al bel ragazzo tutto ció che io non ho, e che una donna non potrebbe darmi.
Questo "entrare in trance" ormai é diventato parte della mia quotidianità, tanto che é diventato praticamente una mia seconda identità.
Se da una parte queste sensazioni possono essere piacevoli (se alle donne gli uomini piacciono, un motivo ci sarà), dall'altra contrastano con l'immagine dell'uomo che vorrei essere. Le mie fantasie con ragazze sono quotidiane da anni e mi provocano forti erezioni, ma ora in certi momenti sembrano quasi "obsolete".
Oramai sono arrivato al punto di provare sensazioni genitali alla vista di bei ragazzi/corpi in mutande, il pene si ritira e si stringe con successivo dolore, e ovviamente se lo tocco si rilassa e provoca piacere. Suppongo che se cominciassi a stimolarlo esponendomi a tali pensieri riuscirei ad arrivare alla masturbazione.
Non l'ho fatto perché non vorrei "cedere all'omosessualità", non la ritengo funzionale né risolutoria.
Con mio sollievo ho letto che una fase "omosessuale" fa parte dello sviluppo.
A questo proposito, c'é un percorso con uno specialista che io possa intraprendere per veicolare e "completare" lo sviluppo psicosessuale e "chiudere il cerchio" ritornando alla mia naturale sessualità etero?
So bene che l'omosessualità ormai é considerata "normale quanto l'eterosessualità", ma credo sia piú un dogma dettata dalla correttezza sociale.
Grazie :)
sono un ragazzo di 21 anni e sto vivendo un periodo di crisi sulla sessualità.
Sono un ragazzo capace di essere assertivo ma con una indole insicura: a scuola ero vittima di scherno e bullismo, e mi porto dietro una sensazione di inadeguatezza/autocompassione in cui mi piace crogiolarmi.
Ipercoccolato da una mamma possessiva e poco in rapporto con un padre succube e silenzioso(negli ultimi anni).
Già in tenerissima età mi masturbavo pensando alle donne che vedevo in tv (tentavo di penetrare il cuscino immaginando che fosse una velina), inoltre mi eccitavo immaginando nude/in reggiseno le mie maestre e le mamme dei miei amici.
Nella realtà invece ero un po' evasivo e bloccato, forse a causa dei continui rifiuti da parte della bambina che mi piaceva. A volte i miei coetanei mi incitavano a provarci - per scherno - ma riuscivano solo a mettermi a disagio e farmi desistere, tanto che tuttora "non oso".
Nella crescita (16-17 anni) mi sono fatto piú "belloccio" e ho acquisito un po' di sicurezza in me stesso, ho imparato a coltivare delle amicizie e a comportarmi con le ragazze (specialmente in amicizia). Ho avuto anche qualche esperienza romantica ed una relazione - baci/coccole - e piú avanti a 19 anni ho avuto un'esperienza sessuale.
Da un paio d'anni, partendo da una semplice "curiosità", nella mia fantasia ho provato ad immedesimarmi nella parte e "depersonalizzarmi" per immaginare come potrebbe essere baciare un bel ragazzo e innamorarmene. Ho idealizzato il "classico bel ragazzo", perché é ció che invidio ma che mi costerebbe troppa fatica "essere". Attribuisco al bel ragazzo tutto ció che io non ho, e che una donna non potrebbe darmi.
Questo "entrare in trance" ormai é diventato parte della mia quotidianità, tanto che é diventato praticamente una mia seconda identità.
Se da una parte queste sensazioni possono essere piacevoli (se alle donne gli uomini piacciono, un motivo ci sarà), dall'altra contrastano con l'immagine dell'uomo che vorrei essere. Le mie fantasie con ragazze sono quotidiane da anni e mi provocano forti erezioni, ma ora in certi momenti sembrano quasi "obsolete".
Oramai sono arrivato al punto di provare sensazioni genitali alla vista di bei ragazzi/corpi in mutande, il pene si ritira e si stringe con successivo dolore, e ovviamente se lo tocco si rilassa e provoca piacere. Suppongo che se cominciassi a stimolarlo esponendomi a tali pensieri riuscirei ad arrivare alla masturbazione.
Non l'ho fatto perché non vorrei "cedere all'omosessualità", non la ritengo funzionale né risolutoria.
Con mio sollievo ho letto che una fase "omosessuale" fa parte dello sviluppo.
A questo proposito, c'é un percorso con uno specialista che io possa intraprendere per veicolare e "completare" lo sviluppo psicosessuale e "chiudere il cerchio" ritornando alla mia naturale sessualità etero?
So bene che l'omosessualità ormai é considerata "normale quanto l'eterosessualità", ma credo sia piú un dogma dettata dalla correttezza sociale.
Grazie :)
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Gentile utente, provi a considerare l'ipotesi che vivendo in un mondo dove gli stimoli erotici sono continui e -letteralmente- di vario genere, per motivi legati al consumismo, si può venire eccitati dalla vista e dalla fantasia della bellezza, della giovinezza, dell'immagine erotica, femminile o maschile che sia. Uomini e donne infatti sono utilizzati dalla TV, dal cinema, dai manifesti, dalle foto pubblicitarie, dalla pornografia etc. etc. proprio a questo fine. Perché meravigliarsi se immagini specificamente costruite per suscitare tensione sessuale ottengono il loro scopo? Ci sarebbe anche da aggiungere che non a caso nel passato dell'Occidente, greco e romano, la pratica erotica prescindeva dall'oggetto ed era un valore in sé stessa; siamo noi che abbiamo incasellato e distinto, creando tante ansie, persecuzioni e discriminazioni. E dico ciò, non per ribadire quello che lei avverte come un dogma del politically correct, ma per cercare di evitare le trappole della ghettizzazione. Ciò detto, cerchi pure uno psicologo che la aiuti a traghettare con serenità attraverso le ansie della giovinezza; il dialogo con uno specialista non può che rasserenarla.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Ok, un "normale" psicologo é sufficiente?
Attualmente ho contatti con una psicologa psicoterapeuta perché soffro di pensieri ossessivi: 2 anni fa ipocondria invalidante, poi problemi esistenziali, poi ossessioni sull'omosessualità e infine istinti/impulsi aggressivi.
Ne parleró con lei, nel frattempo ho chiesto a voi perché credevo potesse servire uno specialista 'piú mirato' alla sessualità.
Attualmente ho contatti con una psicologa psicoterapeuta perché soffro di pensieri ossessivi: 2 anni fa ipocondria invalidante, poi problemi esistenziali, poi ossessioni sull'omosessualità e infine istinti/impulsi aggressivi.
Ne parleró con lei, nel frattempo ho chiesto a voi perché credevo potesse servire uno specialista 'piú mirato' alla sessualità.
[#3]
Utente
Aggiungo: quando soffrivo di oss. aggressive, sembrava tutto molto reale: nei picchi piú alti del disturbo sono arrivato ad "essere un'altra persona", a "dissociarmi: se pensavo di spaccare la testa a qualcuno, e se non combattevo il pensiero ma gli davo corda, percepivo una "soddisfazione enorme" a cui mai avrei voluto rinunciare. Se applico questo all'omosessualità, succede la stessa cosa.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.6k visite dal 13/01/2018.
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