Sensi colpa
Buonasera dottori e dottoresse
Scrivo il consulto per la mia malattia, che sto curando con il seroquel, però secondo me , e piu una cosa psicologica della mente non del cervello non so se mi spiego,
perché ho alcune paure e sensi di colpa riguardo il passato e cose che in realtá ho fatto ( non si puó negare)del tipo dispetti a mia sorella o al cane, e robe cosi, non so peró se gia prima avevo qualche problema, nel senso che magari io ero gia depresso( ricordo di qualche pensiero negativo a 7/8 anni , e i miei dicono che sono sempre stato cosí, ma io fatico a crederci sinceramente, é difficile che un bambino puó essere depresso, ripeto secondo me, non a caso la linea di nascita del disturbo cioé quando ho iniziato ad avere una intensa depressione é nata proprio in quel periodo, ma sono passati 7 anni, come mai? Ho anche chiesto scusa a mia sorella per i dispetti piú di una volta, perche ero al limite ma sono ritornati....
Consigli???
Grazie
Scrivo il consulto per la mia malattia, che sto curando con il seroquel, però secondo me , e piu una cosa psicologica della mente non del cervello non so se mi spiego,
perché ho alcune paure e sensi di colpa riguardo il passato e cose che in realtá ho fatto ( non si puó negare)del tipo dispetti a mia sorella o al cane, e robe cosi, non so peró se gia prima avevo qualche problema, nel senso che magari io ero gia depresso( ricordo di qualche pensiero negativo a 7/8 anni , e i miei dicono che sono sempre stato cosí, ma io fatico a crederci sinceramente, é difficile che un bambino puó essere depresso, ripeto secondo me, non a caso la linea di nascita del disturbo cioé quando ho iniziato ad avere una intensa depressione é nata proprio in quel periodo, ma sono passati 7 anni, come mai? Ho anche chiesto scusa a mia sorella per i dispetti piú di una volta, perche ero al limite ma sono ritornati....
Consigli???
Grazie
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Carissimo ragazzo, vorrei ridimensionare il problema , dispetti ai fratelli e al cane sono molto molto comuni, come essere un pò gelosi dell'attenzione , dell'affetto dei genitori e anche del cane , come no, tutto questo fa parte della vita , dispetti e abbracci , ma anche affetto e allegria.. cosa dicono e cosa fanno i vostri genitori? Parlaci della tua storia , della tua educazione , ma anche di cosa fai, cosa speri, cosa sogni, non restare lì centrato ad ascoltare il tuo corpo , spero che tu studi , che ti piaccia quel che fai, non troppo senso di colpa per piccole cose, cerchiamo di volare più alto ed avere degli interessi, delle passioni e di pensare a quelle.. Intanto i farmaci faranno il loro lavoro, prova a scrivere ogni giorno in un tuo diario e lasciare i brutti pensieri lì ogni sera. Riscrivici se vuoi, noi, restiamo in ascolto..Intanto, auguri, anno nuovo vita nuova..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Utente
Grazie mille signora della risposta
Le riassumo che io , almeno di quanto mi ricordo sono stato un bambino un po insicuro e un po dispettoso, ora menomale non li faccio piu, anche perche crescendo sono cambiato, ma non e questo il punto, il problema é che sembra che io per ogni cosa penso in negativo, come se la mia mente si sia abituata a pensare cosi, eppure ho un lavoro di famiglia che in teoria dovrei portare avanti, prendo i farmaci e ho preso anche precedentemente, faccio psicoterapia, ho due genitori quasi sempre bravi, dico “quasi” perche a volte sembrano che non riescano a capire quando uno sta male e ha bisogno, loro pensano che una persona quando ha il lavoro ha tutto.
Poi penso a volte, magari prima di prendere il farmaco, che possa essere una punizione dall’alto o di questo tipo.
E del passato, anchio per capire un po di piu mi dicono “sei sempre stato cosi”
Attendo un riscontro sul cosa poter fare, magari cambiare lavoro ecc o su questi consigli oppure su altre cose
Le riassumo che io , almeno di quanto mi ricordo sono stato un bambino un po insicuro e un po dispettoso, ora menomale non li faccio piu, anche perche crescendo sono cambiato, ma non e questo il punto, il problema é che sembra che io per ogni cosa penso in negativo, come se la mia mente si sia abituata a pensare cosi, eppure ho un lavoro di famiglia che in teoria dovrei portare avanti, prendo i farmaci e ho preso anche precedentemente, faccio psicoterapia, ho due genitori quasi sempre bravi, dico “quasi” perche a volte sembrano che non riescano a capire quando uno sta male e ha bisogno, loro pensano che una persona quando ha il lavoro ha tutto.
Poi penso a volte, magari prima di prendere il farmaco, che possa essere una punizione dall’alto o di questo tipo.
E del passato, anchio per capire un po di piu mi dicono “sei sempre stato cosi”
Attendo un riscontro sul cosa poter fare, magari cambiare lavoro ecc o su questi consigli oppure su altre cose
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Gentile utente,
Lei sta GIA? facendo le cose giuste: farmacoterapia + psicoterapia
( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html ) :
perchè tormentarsi così?
Il farmaco: è importante che Lei lo assuma dato che Le è stato prescritto,
anche perchè adatto a quei sensi di colpa che Lei segnala nel titolo.
La psicoterapia La aiuta a modificare il Suo funzionamemto mentale: ".. io per ogni cosa penso in negativo, come se la mia mente si sia abituata a pensare cosi..";
però se anche Lei si impegna a farsi parte attiva nel proprio cambiamento.
La aiuta anche a capire "un po'" il passato se per Lei è importante,
ma tenendo sempre presente che "la vita è oggi".
Si affidi dunque alla Sua psicoterapeuta con fiducia e pazienza,
applicando anche quelle sagge indicazioni che la Dott. Muscarà Le ha sopra suggerito.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 10/01/2018.
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