Disfunzione erettile, calo desiderio, apatia, fame compulsiva
Gentili dottori,
sono anni che soffro di problemi legati alla sfera sessuale e alimentari (con successivi problemi di accettazione fisica), sono stato e sono in cura presso un terapeuta per da circa 5 anni (da un 2 anni l'incontro è stato fissato con cadenza mensile), tuttavia dopo un iniziale miglioramento la situazione è quasi peggiorata, ho chiesto un consulto ad uno psichiatra, collega dell'attuale terapista, che mi ha consigliato di continuare la terapia affiancando 5 mg di brintellix per conbattare anche l'ansia, (sconsigliandomi il wellbutrin perchè ritenuto troppo stimolante) ma non ha portato giovamenti.
in passato per lo stesso motivo un altro pisichiatra mi prescrisse dopo prima entact ma dopo un aumento di peso di ben 13 chili passammo al wellbutrin con risultato migliori in relazione all'apatia e all'aumento di peso ma non migliorativi per le sfera sessuale. (pschiatra asl che poi non ha potuto più seguirmi per attività politiche).
ora è circa un anno che l'apatia e i problemi sessuali son constanti, mancanza di voglia di fare, incapacità di star tra la gente e di reggerne lo sguardo, insicurezza generalizza e incostanza nel seguire una dieta con abbuffate di giorni interni che sfociano nel classico circolo vizioso, con i problemi che voi conoscete sia a livello personale che di coppia.
con il wellbutrin riuscivo ad "iniziare la giornata", la mia domande, più che altro una ricerca di consiglio, è la seguente, un cambio di terapueta è necessario visto la mancanza di risultati? tornare al wellbutrin potrebbe essere d'aiuto??
Grazie .
sono anni che soffro di problemi legati alla sfera sessuale e alimentari (con successivi problemi di accettazione fisica), sono stato e sono in cura presso un terapeuta per da circa 5 anni (da un 2 anni l'incontro è stato fissato con cadenza mensile), tuttavia dopo un iniziale miglioramento la situazione è quasi peggiorata, ho chiesto un consulto ad uno psichiatra, collega dell'attuale terapista, che mi ha consigliato di continuare la terapia affiancando 5 mg di brintellix per conbattare anche l'ansia, (sconsigliandomi il wellbutrin perchè ritenuto troppo stimolante) ma non ha portato giovamenti.
in passato per lo stesso motivo un altro pisichiatra mi prescrisse dopo prima entact ma dopo un aumento di peso di ben 13 chili passammo al wellbutrin con risultato migliori in relazione all'apatia e all'aumento di peso ma non migliorativi per le sfera sessuale. (pschiatra asl che poi non ha potuto più seguirmi per attività politiche).
ora è circa un anno che l'apatia e i problemi sessuali son constanti, mancanza di voglia di fare, incapacità di star tra la gente e di reggerne lo sguardo, insicurezza generalizza e incostanza nel seguire una dieta con abbuffate di giorni interni che sfociano nel classico circolo vizioso, con i problemi che voi conoscete sia a livello personale che di coppia.
con il wellbutrin riuscivo ad "iniziare la giornata", la mia domande, più che altro una ricerca di consiglio, è la seguente, un cambio di terapueta è necessario visto la mancanza di risultati? tornare al wellbutrin potrebbe essere d'aiuto??
Grazie .
[#1]
Gentile utente,
in base a quali considerazioni
- Sue o del terapeuta -
continuate le sedute con cadenza mensile nonostante la Sua situazione di bisogno?
Avete affrontato insieme l'ipotesi di cambiare terapeuta,
o anche contemporaneamente approccio?
L'abbinamento di psicoterapia e farmacoterapia risulta quello più efficace nelle depressioni "lunghe"
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
ma l'una e l'altra devono essere opportunamente monitorate.
Talvolta, dopo anni di psicoterapia, si entra in una specie di abitudine alla stessa,
per cui la consuetudine non apporta più frutti.
In questo caso potrebbe modificare il punto di attacco, iniziando dal problema del cibo:
rivolgendosi ad uno dei "centri pubblici per i disturbi del comportamento alimentare" potrebbe essere seguito dalla intera équipe: psicologo, psichiatra, dietologo, nutrizionista..., sia nella valutazione, sia nella terapia multi dimensionale.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6999-anoressia-bulimia-binge-eating-come-sconfiggere-i-dca.html
Per quanto riguarda i farmaci,
se ritiene possiamo spostare il consulto in psichiatria, la specializzazione medica che si occupa di ciò.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
grazie per la celerità della risposta.
il teraupeta adduce ad enormi miglioramenti rispetto al passato e quindi alla non neccessarietà del consulto settimanale.
Ne ho parlato con lei ma sostiene che un cambio di terapia, es. cognitivo comportamentale, può risolvere il problema relativo alla disfunzione ma non la base del problema.
ok per lo spostamento in psichatria, ma più che altro vorrei chiedere verso che specialista dovrei rivolgermi?
il teraupeta adduce ad enormi miglioramenti rispetto al passato e quindi alla non neccessarietà del consulto settimanale.
Ne ho parlato con lei ma sostiene che un cambio di terapia, es. cognitivo comportamentale, può risolvere il problema relativo alla disfunzione ma non la base del problema.
ok per lo spostamento in psichatria, ma più che altro vorrei chiedere verso che specialista dovrei rivolgermi?
[#3]
Cortesemente può rileggere la #1
a cui ho fatto una aggiunta non di secondaria importanza
contemporaneamente alla Sua risposta in 2?
Rispetto all'osservazione
"può risolvere il problema relativo alla disfunzione ma non la base del problema."
direi che non sarebbe dappoco "risolvere la disfunzione",
dopo che cinque anni di analisi della "base del problema" hanno portato fin a qui.
Ritengo che non si possa trascorrere la vita lavorando psicologicamente sulla "base"
e continuando però a convivere con una disfunzione
che nel frattempo danneggia l'autostima, le relazioni, ecc... .
Però questa è una mia opinione professionale, oltre che personale.
Ed inoltre non è necessariamente "o" / "o",
esistono anche le psicoterapie integrate, che nascono
"dall'esigenza di molti clinici di mettere insieme modelli teorici differenti, talvolta in netta contrapposizione tra loro, al fine di costruire un metodo di Psicoterapia capace di abbracciare le esigenze della persona in modo più flessibile e completo " ( https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html ).
[#5]
Cibo, sesso...
hanno in comune il corpo e le sue funzioni,
il piacere,
le somatizzazioni,
sentimenti ed emozioni,
e sono in grado di influenzarsi a vicenda.
Approcciare direttamente la problematica sessuale? Può essere.
Veda se in zona c'è un/a psicologo/a che sia anche psicoterapeuta (importante!)
perfezionato in sessuologia clinica.
Dico "può essere" perchè occorre capire se il problema sessuale può essere affrontato "scorporandolo" inizialmente dal resto
oppure se è embricato con la l'ansia o depressione (non ci dice la diagnosi ricevuta),
con i disturbi alimentari,
con i farmaci,
con altro.
In precedenza Le avevo suggerito di rivolgersi ad un "Centro pubblico disturbi alimentari" perchè lì hanno già uno sguardo a tutto tondo, di tipo multiprofessionale,
che vede il sintomo nelle varie sfaccettature nonchè collegamenti,
e per ognuno c'è lo specialista specifico;
tutti i professionisti in relazione tra loro.
I Centri che conosco di persona funzionano molto bene,
ma non so se in tutte le aree geografiche è così,
e poi le strutture sono fatte dalle persone e dalle loro capacità e passione professionali.
Nell'articolo linkato (binge eating ecc.) in bibliografia eventualmente trova la mappa geografica.
Sono tutte informazioni che Le permettono di avere più elementi per decidere.
E' apprezzabile il fatto che, pur sofferente da tempo,
Lei non si sia abbandonato allo scoraggiamento,
come talvolta - purtroppo - succede
ma che - purtroppo - non produce nulla.
[#7]
Gentil Sig,.
la diagnosi è sempre importante,
è il punto di partenza.
E dunque quando ha tempo la cerchi
nelle carte o nella Sua memoria.
Serve anche per sottoporre la Sua domanda sui farmaci agli psichiatri dei sito,
girando loro il Suo attuale consulto.
Ci faccia sapere con Suo comodo.
[#9]
Gentile Sig.,
riprendiamo un po' le fila dall'inizio.
Lei ci ha presentato un malessere profondo condito di varie problematiche
che durano da tempo;
chiedendo un secondo parere sulla psicoterapia in corso, non efficace per i problemi che persistono:
di carattere sessuale,
alimentare,
ma anche professionale
ed esistenziale.
Dopo vari approfondimenti
resi possibili dalla disponibilità ad esplorare con pazienza la situazione,
l'orientamento che Le propongo è di riprendere in mano la Sua situazione personale, attraverso:
- Una diagnosi psichiatrica (molto tempo è trascorso da quando è avvenuta l'ultima, o forse l'unica?), che potrebbe portare ad un sostegno farmacologico temporaneo che La sollevi dal malessere quotidiano,
- una psicoterapia, che - identificando obiettivi per Lei significativi - La impegni su terreni concreti collegati ai Suoi disturbi concreti.
riprendiamo un po' le fila dall'inizio.
Lei ci ha presentato un malessere profondo condito di varie problematiche
che durano da tempo;
chiedendo un secondo parere sulla psicoterapia in corso, non efficace per i problemi che persistono:
di carattere sessuale,
alimentare,
ma anche professionale
ed esistenziale.
Dopo vari approfondimenti
resi possibili dalla disponibilità ad esplorare con pazienza la situazione,
l'orientamento che Le propongo è di riprendere in mano la Sua situazione personale, attraverso:
- Una diagnosi psichiatrica (molto tempo è trascorso da quando è avvenuta l'ultima, o forse l'unica?), che potrebbe portare ad un sostegno farmacologico temporaneo che La sollevi dal malessere quotidiano,
- una psicoterapia, che - identificando obiettivi per Lei significativi - La impegni su terreni concreti collegati ai Suoi disturbi concreti.
[#10]
Utente
buonasera e perdonate l'assenza ma ho seguito il suo consiglio e sinceramente sono più confuso di prima.
ho consultato 2 psichiatri per capire meglio la situazione.
il primo ha confermato il brintellix e il non affidarsi ad una terapia di tipo cognitivo comportamentale ma sistemico-relazionale.
il secondo ha totalmente sconfessato il primo, ha suggerito la cognitivo comportamentale e l'uso di prozac.
sulla diagnosi concordano, non depressione ma situazione strutturata nel tempo che ha portato agli stessi sintomi della depressione...
ho consultato 2 psichiatri per capire meglio la situazione.
il primo ha confermato il brintellix e il non affidarsi ad una terapia di tipo cognitivo comportamentale ma sistemico-relazionale.
il secondo ha totalmente sconfessato il primo, ha suggerito la cognitivo comportamentale e l'uso di prozac.
sulla diagnosi concordano, non depressione ma situazione strutturata nel tempo che ha portato agli stessi sintomi della depressione...
[#11]
Gentile utente,
su pareri discordanti ... si prova.
Innanzi tutto con i farmaci, con pazienza riguardo alla molecola, al dosaggio, al tempo.
E poi, riguardo alla psicoterapia:
è importante trovare una alleanza terapeutica tra terapeuta e paziente che permetta,
attraverso la costruzione della fiducia,
di andare oltre l'orientamento teorico del terapeuta.
Ritiene di poterlo fare?
su pareri discordanti ... si prova.
Innanzi tutto con i farmaci, con pazienza riguardo alla molecola, al dosaggio, al tempo.
E poi, riguardo alla psicoterapia:
è importante trovare una alleanza terapeutica tra terapeuta e paziente che permetta,
attraverso la costruzione della fiducia,
di andare oltre l'orientamento teorico del terapeuta.
Ritiene di poterlo fare?
[#15]
Gli specialisti competenti sui farmaci sono gli psichiatri, anche qui sul sito;
a cui può ri-postare il consulto.
Se ritiene,
può invece darci un riscontro sulla psicoterapia,
se ha intenzione di avvalersene.
Saluti cordiali.
[#17]
I farmaci da soli non solo sufficienti,
Le rammento gli esiti delle ricerca che raccomanda un parallelo utilizzo della psicoterapia soprattutto nelle depressioni di lunga durata:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti!
Le rammento gli esiti delle ricerca che raccomanda un parallelo utilizzo della psicoterapia soprattutto nelle depressioni di lunga durata:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Saluti!
[#19]
Prego.
In conclusione di consulto aggiungo:
quando i farmaci e la psicoterapia (magari più ravvicinata, anzichè mensile) avranno permesso di migliorare la situazione,
tra qualche mese, dunque,
Lei potrà prendersi cura anche degli aspetti sessuali e di quelli alimentari.
Con gradualità, ma con determinzione, supportato dal Suo Psy.
La Sua qualità di vita potrà migliorare.
Saluti cordiali.
[#20]
Buongiorno,
a me sembra che manchi del tutto l’inquadramento diagnostico.
Fatto ciò, e fatto nuovamente, nel caso fosse trascorso troppo tempo, si lavorerà su sesso e cibo, psiche ed emozioni, fantasie e realtà, compensazioni e sublimazioni..
Le allego una lettura dove troverà il legame indissolubile tra sesso e cibo, ed un saluto.
https://www.valeriarandone.it/disfunzioni-sessuali-femminili/conflitti-femminili-tra-sessualita-ed-alimentazione/
a me sembra che manchi del tutto l’inquadramento diagnostico.
Fatto ciò, e fatto nuovamente, nel caso fosse trascorso troppo tempo, si lavorerà su sesso e cibo, psiche ed emozioni, fantasie e realtà, compensazioni e sublimazioni..
Le allego una lettura dove troverà il legame indissolubile tra sesso e cibo, ed un saluto.
https://www.valeriarandone.it/disfunzioni-sessuali-femminili/conflitti-femminili-tra-sessualita-ed-alimentazione/
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 21 risposte e 1.9k visite dal 08/01/2018.
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