Incapacità a vivere e dipendenza da qualsiasi cosa
Buonasera,
sono un ragazzo di vent'anni, iscritto ad una facoltà che ama, apparentemente molto brillante e pieno di interessi. Nonostante questo, però, sono totalmente impossibilitato a vivere la mia vita, e non riesco a capire perché.
Dopo aver passato un semestre in una facoltà che (forse) non faceva per me, quest'anno mi sono iscritto alla facoltà che più si addice ai miei interessi: teoricamente potrei passare anche tutto il giorno sui libri, con felicità, per interesse personale. Invece faccio una difficoltà enorme a studiare: impiego tantissimo tempo per cominciare (una sigaretta e inizio ripetuto tante volte), mi distraggo di continuo con pensieri totalmente casuali, che partono all'improvviso e in cui alla fine mi ritrovo del tutto perso, pensieri a volte utili, ma nella maggior parte dei casi futili e ossessivamente ridondanti; ogni dieci minuti mi alzo, magari per bere, ma poi camminando mi perdo in altri pensieri, ciondolo per casa senza una meta e magari mi rimetto sui libri dopo mezz'ora e costretto a ricominciare da capo. Il risultato è che spreco tantissimo tempo, concludo qualcosa ma infinitamente meno rispetto a quanto potrei fare. Non avviene solo con lo studio, ma con qualsiasi cosa: amerei leggere alla follia, ma leggo poco o niente, mi piace il cinema, la musica, l'arte e ogni tipo di cultura, ma vi dedico pochissimo tempo; ho un romanzo bellissimo in testa da anni, ma a malapena ho cominciato. Ogni tanto scrivo qualche racconto o poesia e mi fermo li. "In teoria" avrei tantissimi interessi e passioni e centinaia di idee, in pratica fuggo e rimando di continuo. Passo quasi tutta la giornata a pensare e a pianificare tutto nei dettagli, senza agire. Esco poco da casa, avrei tante persone con cui mi trovo bene ma faccio difficoltà a instaurare rapporti profondi perché non sono capace di mantenere un contatto continuato; tutti pensano che sono impegnatissimo, ma solo perché il tempo a disposizione per fare si riduce a poche ore alla giornata, il resto "sparisce". Sono stato fidanzato un anno ma ora la mia ragazza si è trasferita, si sta facendo una nuova vita e mi ha lasciato. Inutile dire quanto ciò abbia peggiorato la situazione. Sono per indole dipendente da qualsiasi cosa: ho dovuto rinunciare allo smartphone per evitare di passarci tutto il giorno ma dopo qualche mese ho dovuto prendere un tablet per avere Whatsapp e mi distruggo anche li; fumo come un turco, non posso tenere marijuana a casa perché ogni volta che la compro la fumo tutte le sere, ho fatto uso di LSD 7 volte in un mese, mi attacco al cibo, da un paio di giorni ho rubato dello Stilnox a mamma per dormire e ho paura che la cosa possa peggiorare. È come se convivessi con due persone, una che vuole fare tante cose, l'altra che vorrebbe solo dormire e morire, e in tutto questo un pensare infinito nella testa mi fa vivere come dietro una finestra, senza mai immergermi nella vita. Purtroppo ho dovuto sintetizzare per lo spazio, avrei scritto almeno il doppio. Grz.
sono un ragazzo di vent'anni, iscritto ad una facoltà che ama, apparentemente molto brillante e pieno di interessi. Nonostante questo, però, sono totalmente impossibilitato a vivere la mia vita, e non riesco a capire perché.
Dopo aver passato un semestre in una facoltà che (forse) non faceva per me, quest'anno mi sono iscritto alla facoltà che più si addice ai miei interessi: teoricamente potrei passare anche tutto il giorno sui libri, con felicità, per interesse personale. Invece faccio una difficoltà enorme a studiare: impiego tantissimo tempo per cominciare (una sigaretta e inizio ripetuto tante volte), mi distraggo di continuo con pensieri totalmente casuali, che partono all'improvviso e in cui alla fine mi ritrovo del tutto perso, pensieri a volte utili, ma nella maggior parte dei casi futili e ossessivamente ridondanti; ogni dieci minuti mi alzo, magari per bere, ma poi camminando mi perdo in altri pensieri, ciondolo per casa senza una meta e magari mi rimetto sui libri dopo mezz'ora e costretto a ricominciare da capo. Il risultato è che spreco tantissimo tempo, concludo qualcosa ma infinitamente meno rispetto a quanto potrei fare. Non avviene solo con lo studio, ma con qualsiasi cosa: amerei leggere alla follia, ma leggo poco o niente, mi piace il cinema, la musica, l'arte e ogni tipo di cultura, ma vi dedico pochissimo tempo; ho un romanzo bellissimo in testa da anni, ma a malapena ho cominciato. Ogni tanto scrivo qualche racconto o poesia e mi fermo li. "In teoria" avrei tantissimi interessi e passioni e centinaia di idee, in pratica fuggo e rimando di continuo. Passo quasi tutta la giornata a pensare e a pianificare tutto nei dettagli, senza agire. Esco poco da casa, avrei tante persone con cui mi trovo bene ma faccio difficoltà a instaurare rapporti profondi perché non sono capace di mantenere un contatto continuato; tutti pensano che sono impegnatissimo, ma solo perché il tempo a disposizione per fare si riduce a poche ore alla giornata, il resto "sparisce". Sono stato fidanzato un anno ma ora la mia ragazza si è trasferita, si sta facendo una nuova vita e mi ha lasciato. Inutile dire quanto ciò abbia peggiorato la situazione. Sono per indole dipendente da qualsiasi cosa: ho dovuto rinunciare allo smartphone per evitare di passarci tutto il giorno ma dopo qualche mese ho dovuto prendere un tablet per avere Whatsapp e mi distruggo anche li; fumo come un turco, non posso tenere marijuana a casa perché ogni volta che la compro la fumo tutte le sere, ho fatto uso di LSD 7 volte in un mese, mi attacco al cibo, da un paio di giorni ho rubato dello Stilnox a mamma per dormire e ho paura che la cosa possa peggiorare. È come se convivessi con due persone, una che vuole fare tante cose, l'altra che vorrebbe solo dormire e morire, e in tutto questo un pensare infinito nella testa mi fa vivere come dietro una finestra, senza mai immergermi nella vita. Purtroppo ho dovuto sintetizzare per lo spazio, avrei scritto almeno il doppio. Grz.
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Gentile Utente,
probabilmente quanto descrive è compatibile con un disturbo d'ansia/ ossessivo; infatti, se Lei trascorre molto tempo a rimuginare, è chiaro che il tempo per studiare o fare altro si riduce notevolmente.
IL suggerimento è quello di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta o psichiatra per diagnosi precisa e trattamento adeguato.
Cordiali saluti,
probabilmente quanto descrive è compatibile con un disturbo d'ansia/ ossessivo; infatti, se Lei trascorre molto tempo a rimuginare, è chiaro che il tempo per studiare o fare altro si riduce notevolmente.
IL suggerimento è quello di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta o psichiatra per diagnosi precisa e trattamento adeguato.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 07/01/2018.
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