Aiutare mia madre a dimagrire e a rimettere a posto la sua vita
Buongiorno,
ho quasi 30 anni, vivo con mia madre dopo qualche anno dalla scomparsa di mio padre. Lavoro, sono abbastanza soddisfatta della mia vita professionale, del mio aspetto fisico, ho delle passioni che coltivo, faccio sport e amo lo sport, mi manca una persona con cui condividere queste cose ma cerco di mantenere un'attitudine positiva continuando a fare ciò che amo.
Il mio equilibrio è però turbato dalla presenza di mia madre, è grassa, si fa schifo e non fa altro che mangiare, non lavora, non ha mai lavorato nonostante abbia finito gli studi e fosse brava; economicamente se lo può permettere ma ha scelto di lasciare una potenziale carriera per sposare mio padre; inoltre non ha molti amici nonostante sia una persona cordiale. Così ora, dopo la scomparsa dolorosa di mio padre, si ritrova ad affrontare un grande vuoto, anche prima soffocava il suo nervoso nel cibo e ora continua a farlo, io non ce la faccio più di vederla così, vedo che è scontenta, che si fa schifo e le rompo le palle ad ogni moemtno che va in cantina a prendersi qualcosa da trangugiarsi di nascosto o davanti a me. Le ho proposto varie volte di andare da un dietologo, di parlare con qualcuno ma lei si rifiuta in tutti i modi, pur essendo medico non vuole curarsi e occuparsi di se stessa e la cosa mi fa davvero stare male. Ne ho parlato con la mia psicoterapeuta che mi suggerisce di lasciare andare, di pensare a me, e già lo faccio... ma proprio per questa ragione sento anche di dovermi prendere cura degli altri (di diffondere il mio bene, la mia energia... tra l'altro lavoro anche come insegnante, quindi penso sia comprensibile la mia attitudine) ma purtroppo è difficile avendo la situazione riproposta così spesso, mi succhia le energie che potrei usare diversamente, sento di risentirne, nonostante ormai abbia imparato a crearmi un po' un mio spazio e una resistenza, non è abbastanza e un po' mi ingrigisce.
Mi ha proposto di comprare una casa per me, io andrei di corsa ma ancora non so se me la sento "moralmente", avrei paura che il suo comprarmi la casa sia come un ricatto per tenermi legata a sé, in cui ancora sarei dipendente da lei, non potendomi permettere con il mio lavoro di comprarmi una casa. Mi scoccia l'essere dipendente. Ma così non ne posso più, per lei e per me, forse separandosi da me però potrebbe cominciare a lavorare su se stessa? Forse è proprio questa convivenza a impedirle di prendersi cura di sé?
Non lo so, so solo che sto lavorando a qualcosa di positivo, sento in me dell'energia positiva e che questo è qualcosa che potrei evitare...
ho quasi 30 anni, vivo con mia madre dopo qualche anno dalla scomparsa di mio padre. Lavoro, sono abbastanza soddisfatta della mia vita professionale, del mio aspetto fisico, ho delle passioni che coltivo, faccio sport e amo lo sport, mi manca una persona con cui condividere queste cose ma cerco di mantenere un'attitudine positiva continuando a fare ciò che amo.
Il mio equilibrio è però turbato dalla presenza di mia madre, è grassa, si fa schifo e non fa altro che mangiare, non lavora, non ha mai lavorato nonostante abbia finito gli studi e fosse brava; economicamente se lo può permettere ma ha scelto di lasciare una potenziale carriera per sposare mio padre; inoltre non ha molti amici nonostante sia una persona cordiale. Così ora, dopo la scomparsa dolorosa di mio padre, si ritrova ad affrontare un grande vuoto, anche prima soffocava il suo nervoso nel cibo e ora continua a farlo, io non ce la faccio più di vederla così, vedo che è scontenta, che si fa schifo e le rompo le palle ad ogni moemtno che va in cantina a prendersi qualcosa da trangugiarsi di nascosto o davanti a me. Le ho proposto varie volte di andare da un dietologo, di parlare con qualcuno ma lei si rifiuta in tutti i modi, pur essendo medico non vuole curarsi e occuparsi di se stessa e la cosa mi fa davvero stare male. Ne ho parlato con la mia psicoterapeuta che mi suggerisce di lasciare andare, di pensare a me, e già lo faccio... ma proprio per questa ragione sento anche di dovermi prendere cura degli altri (di diffondere il mio bene, la mia energia... tra l'altro lavoro anche come insegnante, quindi penso sia comprensibile la mia attitudine) ma purtroppo è difficile avendo la situazione riproposta così spesso, mi succhia le energie che potrei usare diversamente, sento di risentirne, nonostante ormai abbia imparato a crearmi un po' un mio spazio e una resistenza, non è abbastanza e un po' mi ingrigisce.
Mi ha proposto di comprare una casa per me, io andrei di corsa ma ancora non so se me la sento "moralmente", avrei paura che il suo comprarmi la casa sia come un ricatto per tenermi legata a sé, in cui ancora sarei dipendente da lei, non potendomi permettere con il mio lavoro di comprarmi una casa. Mi scoccia l'essere dipendente. Ma così non ne posso più, per lei e per me, forse separandosi da me però potrebbe cominciare a lavorare su se stessa? Forse è proprio questa convivenza a impedirle di prendersi cura di sé?
Non lo so, so solo che sto lavorando a qualcosa di positivo, sento in me dell'energia positiva e che questo è qualcosa che potrei evitare...
[#1]
Gentile Utente,
bisognerebbe capire come mai la mamma mangia e tanto?
Questo accade da sempre? O da quando è morto il papà?
Forse, ma chiaramente è un'ipotesi, la mamma è incapace di una certa autonomia e indipendenza, avendo già rinunciato alla propria carriera per seguire il papà...
In ogni caso c'è poco che Lei possa fare, in quanto la motivazione non può essere la Sua per la mamma.
Capisco che vedere la propria mamma stare male non sia piacevole, ma d'altra parte che cosa potrebbe fare?
bisognerebbe capire come mai la mamma mangia e tanto?
Questo accade da sempre? O da quando è morto il papà?
Forse, ma chiaramente è un'ipotesi, la mamma è incapace di una certa autonomia e indipendenza, avendo già rinunciato alla propria carriera per seguire il papà...
In ogni caso c'è poco che Lei possa fare, in quanto la motivazione non può essere la Sua per la mamma.
Capisco che vedere la propria mamma stare male non sia piacevole, ma d'altra parte che cosa potrebbe fare?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile utente,
come mai la scelta di tornare a vivere con mamma dopo la morte del padre?
Così la vita è pesante per ambedue.
Capisco che Lei ritenga di perseguire il bene della mamma,
ma ...
concordo con la Sua terapeuta;
perchè insistere ad aiutare chi non vuole (o non può) essere aiutato? O per lo meno da Lei?
E questo è un Suo problema, non di Sua madre...
( https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3768-come-aiutare-chi-non-vuole-essere-aiutato.html )
"Mi ha proposto di comprare una casa per me"..
bene, sarebbe il modo di essere indipendenti l'una dall'altra;
ma Lei soggiunge:
".. io andrei di corsa ma ancora non so se me la sento "moralmente", " senza riflettere sul fatto che anche Sua madre - forse - ha bisogno di riprendersi la propria vita senza di Lei
e questo della casa è un modo per riuscirci in maniera garbata.
Nessuno Le impedirebbe di visitarla,
di amarla,
ma cesserebbe lo stillicidio del "le rompo le palle ad ogni mometno che va in cantina a prendersi qualcosa da trangugiarsi di nascosto o davanti a me",
e forse una nutrizionista avrebbe migliori effetti.
I genitori non sono proprietari della vita dei figli quando questi ultimi sono adulti,
però neanche l'opposto.
________________
Gentile (nome),
Fa piacere il Suo commento perchè apre alla speranza:
".. ha colto il punto... Ci rifletterò e cercherò di agire. Buon anno e buon lavoro, ",
augurio che ricambio di vero cuore.
Se ritiene ci tenga al corrente.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 07/01/2018.
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