Eterna bambina

Salve,
Vorrei un consulto. Ho 28 anni e convivo con il mio compagno da un anno anno e in questo anno la mia vita è cambiata totalmente. Il mio lui, per motivi di lavoro, ha cambiato città e ho deciso di seguirlo. Siamo insieme da 11 anni e per vedere un futuro con lui era un passo che sentivo di dover fare. In famiglia non mi è mai mancato nulla..anzi ho ricevuto tutto il bene del mondo e forse per questo adesso sento un distacco e una tristezza che mi assale ogni giorno .
Gli 800km che mi dividono dalla famiglia per me sono troppi e questo anno di convivenza mi sta portando a crisi non indifferenti. Tutti mi dicono che non riesco a prendermi le mie responsabilità e che non voglio crescere. Ma in questo anno ho stravolto tutto .. la mia prima volta fuori casa..Il mio primo lavoro (che odio) il portare avanti la casa e una relazione la separazione dai miei e la lontananza.. per questo Ho spesso crisi di pianto e disperazione che mi stanno facendo odiare questa esperienza e vorrei ora lasciare tutto e tornare a casa giù dai miei.
Come è possibile che non riesco a trovare una mia dimensione e una mia strada?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598

Gentile utente,

non è tanto l'assumersi responsabilità - mi sembra -
quanto l'affrontare l'uscita dalla famiglia d'origine per formarsene una propria
la vera difficoltà.

Considerato che l'età anagrafica è adulta,
è l'età "affettiva" che La fa definirsi nel titolo "eterna bambina".

Il rischio che corre è di tornare a casa e di fare realmente la bambina accudita e protetta dalla mamma.

Prima che ciò accada
chieda aiuto ad una psicologa psicoterapeuta della città ove ora abita,
al fine di rimettere in movimento una crescita affettiva che ora sembra essersi fermata.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
In realtà, cara utente, lei dice troppo poco di sé stessa e della relazione col suo partner per valutare se hanno un fondamento quelli che le dicono che non vuole crescere. Avrà visto che solitamente andare a convivere con la persona che si ama, specie a 29 anni, è una meta desiderata; così pure avere un lavoro, una propria casa, la prospettiva dei figli, una propria famiglia. Se per lei non è così, forse... ma solo forse... davvero non era matura per questo passo. Ma se la ragione del suo disagio non fosse questa? Del suo partner, del rapporto con lui, in pratica non dice nulla. Dieci anni di fidanzamento, prima di convivere, possono far sospettare qualche perplessità, qualche dubbio. Ma anche il fatto che solo adesso lei ha cominciato a lavorare, lascia un po' perplessi. Direi che in questo caso più che in tanti altri la consultazione di persona con un/una psicologo/a potrebbe aiutarla dipanare la matassa, e farle dare quello sguardo dentro sé stessa che forse ha differito troppo a lungo. Ci scriva ancora, se crede, ma non rimandi la consultazione di uno specialista.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com