Figlio, ma di chi?
Uso nomi di fantasia.
La mia amica Mara due mesi conosce Gianni col quale ha una relazione. Lei desiderava da tempo di avere un bambino, ma i due non ne parlano mai. Dopo due mesi rimane incinta. Non avevano nepppure concordato l'uso di anticoncezionali. Lei la prima volta lo aveva avvertito che non li adoperava, ma lui col tempo ha pensato che si premunisse lei, anche perché Mara è un medico e supponeva che le fosse facile attrezzarsi. Lei tuttavia sapeva essere molto probabile la possibilità di restare incinta e in fondo lo voleva.
Il momento della rivelazione è stato difficilissimo, perché Gianni s'è sentito ingannato. Ma in sostanza è disposto ad accettare il bambino, ma non la madre.
Parlando con la mia amica le ho spiegato quelli che secondo me sono i termini: un figlio bisogna volerlo in due. Se è uno solo , l'altro si sentirà escluso dalla decisione e non potrà che irrigidirsi. Il fatto che Gianni sia stato leggero circa gli anticoncezionali, non toglie il fatto che non volesse avere un figlio.
Io ho spiegato a Mara che è meglio un'ammissione franca delle cose, senza tergiversamenti, perché lui non si senta preso in giro. Le ho anche detto di chiedergli se lui non ha per caso in qualche momento pensato o temuto di poter avere un bambino.
Io non so se il peccato d'origine sarà mai risolto, ma il buon senso mi dice che, visto che il bambino è voluto da entrambi, di concordare la presenza di entrambi i genitori nella vita del piccolo, lasciando eventualmente che Gianni resti con la sua libertà (sempre che - come mi auguro - non cambi idea)
Cosa posso suggerire alla mia amica, soprattutto in considerazione che il modo in cui è avvenuto il concepimento è il vero nodo problematico di tutta la vicenda?
Grazie
La mia amica Mara due mesi conosce Gianni col quale ha una relazione. Lei desiderava da tempo di avere un bambino, ma i due non ne parlano mai. Dopo due mesi rimane incinta. Non avevano nepppure concordato l'uso di anticoncezionali. Lei la prima volta lo aveva avvertito che non li adoperava, ma lui col tempo ha pensato che si premunisse lei, anche perché Mara è un medico e supponeva che le fosse facile attrezzarsi. Lei tuttavia sapeva essere molto probabile la possibilità di restare incinta e in fondo lo voleva.
Il momento della rivelazione è stato difficilissimo, perché Gianni s'è sentito ingannato. Ma in sostanza è disposto ad accettare il bambino, ma non la madre.
Parlando con la mia amica le ho spiegato quelli che secondo me sono i termini: un figlio bisogna volerlo in due. Se è uno solo , l'altro si sentirà escluso dalla decisione e non potrà che irrigidirsi. Il fatto che Gianni sia stato leggero circa gli anticoncezionali, non toglie il fatto che non volesse avere un figlio.
Io ho spiegato a Mara che è meglio un'ammissione franca delle cose, senza tergiversamenti, perché lui non si senta preso in giro. Le ho anche detto di chiedergli se lui non ha per caso in qualche momento pensato o temuto di poter avere un bambino.
Io non so se il peccato d'origine sarà mai risolto, ma il buon senso mi dice che, visto che il bambino è voluto da entrambi, di concordare la presenza di entrambi i genitori nella vita del piccolo, lasciando eventualmente che Gianni resti con la sua libertà (sempre che - come mi auguro - non cambi idea)
Cosa posso suggerire alla mia amica, soprattutto in considerazione che il modo in cui è avvenuto il concepimento è il vero nodo problematico di tutta la vicenda?
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
la prima cosa da chiedersi è : ma Mara vuole avere "suggerimenti"? E rispetto a che cosa?
In secondo luogo credo che il vero nodo sia rappresentato da un serio problema di comunicazione tra i due partner: la crescita di un figlio presuppone (in teoria) che vi sia una coppia forte e stabile. Se già non ci si accorda su chi ha voluto cosa, beh, non credo che un semplice "suggerimento" possa aiutare in qualche modo.
crescere un bambino comporta notevoli sforzi da partedei genitori
Di certo consiglierei a Mara (o meglio, ad entrambi) di effettuare una consulenza psicologica, onde capire come uscire da tutta questa confusione
la prima cosa da chiedersi è : ma Mara vuole avere "suggerimenti"? E rispetto a che cosa?
In secondo luogo credo che il vero nodo sia rappresentato da un serio problema di comunicazione tra i due partner: la crescita di un figlio presuppone (in teoria) che vi sia una coppia forte e stabile. Se già non ci si accorda su chi ha voluto cosa, beh, non credo che un semplice "suggerimento" possa aiutare in qualche modo.
crescere un bambino comporta notevoli sforzi da partedei genitori
Di certo consiglierei a Mara (o meglio, ad entrambi) di effettuare una consulenza psicologica, onde capire come uscire da tutta questa confusione
[#2]
Utente
Grazie dottor Bulla.
Mara sta cercando di capire la situazione, muovendosi con Gianni come su un campo minato. Io non credo che possa esistere l'idea giusta, l'argomento migliore da usare per cercare di rafforzare la relazione e/o creare la condizione più favorevole possibile per la venuta del bambino, anche se delle intese si possono pur sempre raggiungere.
Una variabile che mi sembra notevole è che lei è intenzionata a condurre le gravidanza a prescindere dalle scelte di Gianni. Il quale - per inciso - ha rifiutato l'invito di Mara a consultare uno psicologo della coppia.
Io tendo ad ascoltarla più che parlare, perché penso che un disagio che trova espressione trova anche forma e struttura e resta perciò meno vago e doloroso.
Una variabile notevole è nel fatto che Gianni alterna con lei momenti di tenerezza a veri rifiuti. Capisco che sia combattuto e che questo alimenti in lei speranze e paure.
A me viene in mente che la cosa migliore è che Mara metta a fuoco le proprie ragioni senza interrogarsi ansiosamente su cosa farà Gianni.
Cordiali saluti
Mara sta cercando di capire la situazione, muovendosi con Gianni come su un campo minato. Io non credo che possa esistere l'idea giusta, l'argomento migliore da usare per cercare di rafforzare la relazione e/o creare la condizione più favorevole possibile per la venuta del bambino, anche se delle intese si possono pur sempre raggiungere.
Una variabile che mi sembra notevole è che lei è intenzionata a condurre le gravidanza a prescindere dalle scelte di Gianni. Il quale - per inciso - ha rifiutato l'invito di Mara a consultare uno psicologo della coppia.
Io tendo ad ascoltarla più che parlare, perché penso che un disagio che trova espressione trova anche forma e struttura e resta perciò meno vago e doloroso.
Una variabile notevole è nel fatto che Gianni alterna con lei momenti di tenerezza a veri rifiuti. Capisco che sia combattuto e che questo alimenti in lei speranze e paure.
A me viene in mente che la cosa migliore è che Mara metta a fuoco le proprie ragioni senza interrogarsi ansiosamente su cosa farà Gianni.
Cordiali saluti
[#3]
"A me viene in mente che la cosa migliore è che Mara metta a fuoco le proprie ragioni senza interrogarsi ansiosamente su cosa farà Gianni"
Sono assolutamente d'accordo con Lei: a questo punto proponga a Mara con fermezza l'ipotesi di una visita psicologica, visto che tra l'altro sembra anche aperta a questo tipo di interventi
Sono assolutamente d'accordo con Lei: a questo punto proponga a Mara con fermezza l'ipotesi di una visita psicologica, visto che tra l'altro sembra anche aperta a questo tipo di interventi
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 22/12/2008.
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