Sintomi collegati a gastrite nervosa
Salve Gentili Dottori volevo un parere su dei sintomi collegati probabilmente alla gastrite nervosa. Purtroppo sono un carattere molto emotivo e a volte fragile quindi quando mi succede qualcosa mi chiudo in me e non sfogo con nessuno. Questo mi porta ad avere spesso problemi di stomaco come le gastriti. L'ultima volta mi è capitata circa 6 anni fa e avevo dei sintomi riconducibili prettamente alla gastrite ma avevo anche altri sintomi di natura emotiva come sbalzi di umore anche improvvisi, spesso mi veniva da piange sia per motivi futili ma a volte anche per nulla, poi curando la gastrite di natura nervosa scomparvero anche tutti gli altri sintomi. Adesso mi é capitata grosso modo la stessa cosa. Tutti questi sintomi sono riconducibili anche alla gastrite o viceversa.
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Gentile ragazza,
chiaramente da qui non posso sapere se i sintomi sono collegati alla gastrite, in quanto il consulto on line ha diversi limiti. Il primo step è quindi la visita medica.
Però è anche vero che le nostre emozioni si esprimono attraverso il nostro corpo: quando ci sentiamo ansiose, ad esempio, è del tutto ovvio che lo stomaco sia chiuso, perchè non è quello il momento di mangiare.
Piuttosto, le gambe ci sembrano pesanti e dure proprio perchè il corpo si prepara alla tipica risposta di attacco o fuga.
E' importante, quindi, con lo psicologo psicoterapeuta, imparare a leggere correttamente questi stati e ad elaborarli.
Hai mai pensato di rivolgerti direttamente ad uno psicologo?
chiaramente da qui non posso sapere se i sintomi sono collegati alla gastrite, in quanto il consulto on line ha diversi limiti. Il primo step è quindi la visita medica.
Però è anche vero che le nostre emozioni si esprimono attraverso il nostro corpo: quando ci sentiamo ansiose, ad esempio, è del tutto ovvio che lo stomaco sia chiuso, perchè non è quello il momento di mangiare.
Piuttosto, le gambe ci sembrano pesanti e dure proprio perchè il corpo si prepara alla tipica risposta di attacco o fuga.
E' importante, quindi, con lo psicologo psicoterapeuta, imparare a leggere correttamente questi stati e ad elaborarli.
Hai mai pensato di rivolgerti direttamente ad uno psicologo?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
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Insieme ai saggi suggerimenti della collega Pileci, può dare una lettura a questo pdf inerente l’asse cervellostomacointestino.
http://sipnei.it/wp-content/uploads/2013/05/20110202120304_Pnei01_10.pdf
Auguri di buon 2018
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Auguri di buon 2018
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.
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Utente
Grazie per le risposte ma non credo sia necessaria una terapia psicologica in quanto me lo fa spesso quando ho la gastrite e passa nel giro di qualche settimana al termine della malattia. La mia era una curiosità per capire se c'erano delle correlazioni. Se volete esporre altri argomenti in merito sarei felice di leggerli. Grazie.
[#4]
Gentile signorina,
concordando totalmente con quanto suggerito dalla collega Pileci circa l’utilita di avvalersi di un consulto medico (preferibilmente gastroentereologico) di persona,
Lei dice (...) quando mi succede qualcosa mi chiudo in me e non sfogo con nessuno. Questo mi porta ad avere spesso problemi di stomaco come le gastriti (...).
Presumo quindi che lei abbia consapevolezza di come e quanto stati emotivi inespressi si possano riversare nel corpo in forma di somatizzazioni. Fin qui ci siamo ok?
Tenga conto che all interno del nostro apparato gastroenterico sono presenti circa 500 milioni di cellule neuronali identiche a quelle presenti nel sistema nervoso centrale (SNC). Sulla base di queste premesse, la ricerca scientifica -soprattutto attualmente- ha iniziato a considerare una stretta “sintonia” tra mente/cervello e stomaco/intestino. Sintonia che può diventare “distonia” nei momenti in cui eventi emotivi stressanti conducono ad una alterazione della funzionalità gastrica. La stessa disfunzionalità gastrointestinale, a sua volta, determina l’insorgenza di malessere/disagi mentali: ansia e tristezza come emozioni prevalenti.
È anche provato che altri fattori tendono ad influire negativamente sul buon funzionamento gastrico (es: alcool, fumo, intolleranze alimentari, batteri “rognosetti” come l’helicobacter pylori etc etc).
Da tutto ciò, derivano i suggerimenti della dottssa Pileci di sentire un medico in carne ed ossa che possa aiutarla nel ripristino del corretto funzionamento dello stomaco e, nel contempo, avvalersi di un aiuto psicoterapico.
In tal modo lavorerebbe sull’asse mente-stomaco/stomaco- mente, con la possibilità di riequilibrare questo importantissimo asse.
Se però lei non ritiene di aver bisogno di un collega, noi non possiamo mica costringerla...
Cordialmente
concordando totalmente con quanto suggerito dalla collega Pileci circa l’utilita di avvalersi di un consulto medico (preferibilmente gastroentereologico) di persona,
Lei dice (...) quando mi succede qualcosa mi chiudo in me e non sfogo con nessuno. Questo mi porta ad avere spesso problemi di stomaco come le gastriti (...).
Presumo quindi che lei abbia consapevolezza di come e quanto stati emotivi inespressi si possano riversare nel corpo in forma di somatizzazioni. Fin qui ci siamo ok?
Tenga conto che all interno del nostro apparato gastroenterico sono presenti circa 500 milioni di cellule neuronali identiche a quelle presenti nel sistema nervoso centrale (SNC). Sulla base di queste premesse, la ricerca scientifica -soprattutto attualmente- ha iniziato a considerare una stretta “sintonia” tra mente/cervello e stomaco/intestino. Sintonia che può diventare “distonia” nei momenti in cui eventi emotivi stressanti conducono ad una alterazione della funzionalità gastrica. La stessa disfunzionalità gastrointestinale, a sua volta, determina l’insorgenza di malessere/disagi mentali: ansia e tristezza come emozioni prevalenti.
È anche provato che altri fattori tendono ad influire negativamente sul buon funzionamento gastrico (es: alcool, fumo, intolleranze alimentari, batteri “rognosetti” come l’helicobacter pylori etc etc).
Da tutto ciò, derivano i suggerimenti della dottssa Pileci di sentire un medico in carne ed ossa che possa aiutarla nel ripristino del corretto funzionamento dello stomaco e, nel contempo, avvalersi di un aiuto psicoterapico.
In tal modo lavorerebbe sull’asse mente-stomaco/stomaco- mente, con la possibilità di riequilibrare questo importantissimo asse.
Se però lei non ritiene di aver bisogno di un collega, noi non possiamo mica costringerla...
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.6k visite dal 01/01/2018.
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