Filosofia o Psicologia?
Gentili dottori,
ho 18 anni e sto frequentando l'ultimo anno del liceo. Sono di fronte alla crisi della scelta del mio corso di laurea, anche se devo ammettere di essere già abbastanza bene orientata. Come potete leggere dal titolo, mi muovo tra queste due bellissime discipline. Inizialmente ero proiettata solo sulla filosofia, sempre stata molto sicura di questa scelta, me ne sono innamorata sin dall'inizio, già con Talete e poi con Socrate, Platone e Aristotele la scintilla è diventata fuoco ardente. L'interesse per la psicologia è subentrato proprio ora, in questo periodo, in particolare da quando ho iniziato a studiare Fichte e poi anche Kierkegaard ecc. Mi ha colpito una frase di Fichte che vi riporto: "essere liberi non è niente, divenirlo è cosa celeste". In questa frase io ho letto il significato del percorso psicoterapico, pur non avendolo io vissuto in prima persona. È l'opinione che io ho della psicoterapia, che deve certo portarti a una meta, la libertà da ciò che non ti fa essere te stesso e a posto con te stesso, il cui raggiungimento, il percorso psicoterapico, è "cosa celeste", cioè la ricerca stessa della libertà e la libertà della ricerca. Mi sento tanto ispirata, ma so che lo psicologo ha tanta intelligenza ed è tanto difficile farlo, infatti ho paura di non essere in grado. Voi cosa ne pensate? Non so cosa fare, so che sono molto arrabbiata con chi mi dice che la filosofia è inutile: come può una cosa che ti abitua al ragionamento essere inutile?
Avete avuto anche voi un dubbio simile??
Non so se qui è possibile darmi questo tipo di consulto, ma ci provo comunque. Un punto di partenza positivo è mio fratello che mi appoggia in questa direzione.
Vi ringrazio in anticipo,
Cordiali saluti
ho 18 anni e sto frequentando l'ultimo anno del liceo. Sono di fronte alla crisi della scelta del mio corso di laurea, anche se devo ammettere di essere già abbastanza bene orientata. Come potete leggere dal titolo, mi muovo tra queste due bellissime discipline. Inizialmente ero proiettata solo sulla filosofia, sempre stata molto sicura di questa scelta, me ne sono innamorata sin dall'inizio, già con Talete e poi con Socrate, Platone e Aristotele la scintilla è diventata fuoco ardente. L'interesse per la psicologia è subentrato proprio ora, in questo periodo, in particolare da quando ho iniziato a studiare Fichte e poi anche Kierkegaard ecc. Mi ha colpito una frase di Fichte che vi riporto: "essere liberi non è niente, divenirlo è cosa celeste". In questa frase io ho letto il significato del percorso psicoterapico, pur non avendolo io vissuto in prima persona. È l'opinione che io ho della psicoterapia, che deve certo portarti a una meta, la libertà da ciò che non ti fa essere te stesso e a posto con te stesso, il cui raggiungimento, il percorso psicoterapico, è "cosa celeste", cioè la ricerca stessa della libertà e la libertà della ricerca. Mi sento tanto ispirata, ma so che lo psicologo ha tanta intelligenza ed è tanto difficile farlo, infatti ho paura di non essere in grado. Voi cosa ne pensate? Non so cosa fare, so che sono molto arrabbiata con chi mi dice che la filosofia è inutile: come può una cosa che ti abitua al ragionamento essere inutile?
Avete avuto anche voi un dubbio simile??
Non so se qui è possibile darmi questo tipo di consulto, ma ci provo comunque. Un punto di partenza positivo è mio fratello che mi appoggia in questa direzione.
Vi ringrazio in anticipo,
Cordiali saluti
[#1]
Purtroppo la filosofia è studiata e compresa da pochissime persone e neppure nei licei spesso si aiutano i ragazzi a comprendere l'utilità pratica della filosofia.
Bella l'immagine che descrive la psicoterapia, la condivido, ma vorrei incoraggiarti a proseguire, se vuoi studiare psicologia. Essere uno psicoterapeuta può talvolta essere faticoso, ma è certamente un lavoro molto affascinante, nel quale non può mancare la giusta dose di curiosità per i comportamenti delle persone, del loro modo di pensare.
Ovviamente lo psicoterapeuta è molto più di un tecnico, in quanto egli steso è lo strumento utilizzato nel proprio lavoro, anche attraverso la relazione terapeutica.
Per quanto il percorso di studi sia molto lungo (qui ti invito a fare una valutazione per calcolare correttamente il costo del percorso che vorrai intraprendere), certamente puoi imparare a fare lo psicologo psicoterapeuta.
In diversi licei molti professionisti vengono invitati proprio per rispondere a domande degli studenti, per fornire informazioni dettagliate su tanti aspetti come quelli che ti interessano.
Informati se da te a scuola sono previsti incontri del genere, oppure potresti informarti alle università, in modo da capire com'è il percorso di studi, quali esami, quali sbocchi, ecc...
In bocca al lupo!
Bella l'immagine che descrive la psicoterapia, la condivido, ma vorrei incoraggiarti a proseguire, se vuoi studiare psicologia. Essere uno psicoterapeuta può talvolta essere faticoso, ma è certamente un lavoro molto affascinante, nel quale non può mancare la giusta dose di curiosità per i comportamenti delle persone, del loro modo di pensare.
Ovviamente lo psicoterapeuta è molto più di un tecnico, in quanto egli steso è lo strumento utilizzato nel proprio lavoro, anche attraverso la relazione terapeutica.
Per quanto il percorso di studi sia molto lungo (qui ti invito a fare una valutazione per calcolare correttamente il costo del percorso che vorrai intraprendere), certamente puoi imparare a fare lo psicologo psicoterapeuta.
In diversi licei molti professionisti vengono invitati proprio per rispondere a domande degli studenti, per fornire informazioni dettagliate su tanti aspetti come quelli che ti interessano.
Informati se da te a scuola sono previsti incontri del genere, oppure potresti informarti alle università, in modo da capire com'è il percorso di studi, quali esami, quali sbocchi, ecc...
In bocca al lupo!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa,
grazie tante per avermi compresa e orientata. Mi ha aiutata soprattutto la specificazione che ha fatto riguardo al lavoro dello psicoterapeuta, che è strumento stesso del suo lavoro. I miei filosofi si sono sempre un po' comportati come degli psicologi con me, ovvero ogniqualvolta io mi sentissi giù, bastava leggere una pagina di filosofia, basta "darmi un ordine" al caos del malessere ragionando e stavo subito meglio. Provo ad informarmi a scuola, anche se già stavo spulciando sul sito dell'università (ho visto che al terzo anno di psicologia c'è filosofia come materia, sono felice).
Grazie di nuovo dottoressa
grazie tante per avermi compresa e orientata. Mi ha aiutata soprattutto la specificazione che ha fatto riguardo al lavoro dello psicoterapeuta, che è strumento stesso del suo lavoro. I miei filosofi si sono sempre un po' comportati come degli psicologi con me, ovvero ogniqualvolta io mi sentissi giù, bastava leggere una pagina di filosofia, basta "darmi un ordine" al caos del malessere ragionando e stavo subito meglio. Provo ad informarmi a scuola, anche se già stavo spulciando sul sito dell'università (ho visto che al terzo anno di psicologia c'è filosofia come materia, sono felice).
Grazie di nuovo dottoressa
[#3]
Gentile utente
La dottoressa Pileci è stata molto esaustiva e completa e con lei mi trovo in perfetto accordo in tutto ciò che scrive e che le consiglia. Mi inserisco soltanto perché il tema trattato mi appassiona molto. Complimenti intanto per la sua profondità e per le domande che si pone e ci pone.
Senza la filosofia probabilmente non esisterebbero tutte le altre scienze che da essa sono scaturite, non solo, ci sono alcune riflessioni filosofiche che fanno scuola da secoli e che illuminano spesso il cammino nei percorsi di conoscenza.
Ci sono due bellissime frasi di Aristotele che racchiudono mondi. Una è sulla vita e sulle persone che ci ha donato: Non ti chiedo perché me li hai tolti, ti ringrazio per tutto il tempo in cui me li hai donati.
In queste poche righe c’è una elaborazione di lutto scevra da giudizi di valore ma impostata soltanto sulla presenza, sull’esserci, sul “Dasein”, termine bellissimo, non a caso usato nella filosofia tedesca e portato alla sua massima espressione da Heidegger in Essere e Tempo, ma già esplorato precedentemente da Kant e Hegel. Tutte le psicoterapie fenomenologiche si fondano sul Dasein e Husserl ne ha approfondito molti aspetti. Come vede la filosofia docet.
L’altro assunto di Aristotele è sulla speranza ed è stata ripreso da un grande poeta che è Pablo Neruda: La speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio. Tutto ció che è richiesto ad uno psicoterapeuta. Sdegno per le cose che generano sofferenza e ingiustizia, (non lo sdegno personale o le dinamiche di potere che devono essere azzerati in questi ambiti), e il coraggio: quello di fare il possibile perché ogni paziente divenga il meglio di ciò che può essere. Il coraggio di crederci anche se altri non ci credono. Si può lavorare anche con malattie invalidanti, ma ogni volta occorre cercare “un meglio”.
Esistono molti tipi di approccio psicoterapeutico, moltissimi affondano le basi sulla filosofia in maniera diretta, altri in maniera indiretta. Alcuni usano più le tecniche, altri si basano più sulla presenza e la relazione, alcuni lavorano in maniera provocativa, altri invece sull’approccio centrato sul cliente, alcuni lavorano sui meccanismi mentali, altri sulle espressioni mitologiche. Alcuni lavorano sul qui e ora. Alcuni sviluppano una consapevolezza retroflessa, altri sviluppano una consapevolezza inerente il rapporto con gli altri. Alcuni lavorano sulla concettualizzazione, altri sulla sospensione della concettualizzazione. Altri ancora utilizzano metodologie integrate. C’è chi ha un approccio molto occidentale e chi molto orientale e vede nella filosofia linee guida spirituali e pratiche per la risoluzione dei problemi quotidiani. Chi fornisce le risposte e chi fa domande. Ma decisamente vanno accolti tutti con eguale rispetto perché in tutti il fine ultimo deve essere lo stesso anche se le strade per arrivarci sono diverse.
Al di là dell’assunto normativo in base al quale nessuno nelle professioni sanitarie si può rifiutare di dare aiuto a chi ne ha bisogno, quanto ha sostenuto Aristotele fa ancora scuola e la frase di Fitche che lei ci inviato illumina il percorso colorandolo di “celeste”.
E, a proposito di celeste, se Copernico non avesse riflettuto sul moto dei pianeti la verità ci sarebbe rimasta preclusa per molto tempo, senza eminenti studiosi come Keplero e Galileo oggi forse non riusciremo a vedere e comprendere cosa sono le stelle e le comete in cielo. Senza tutto ciò non saremo altro che vuoti contenitori.
Detto questo, le consiglio anche io quanto le ha consigliato la collega: cerchi, si informi, legga, chieda, valuti anche spese e tempi e poi, con il “Dasein”, ascolti se stessa
Mille auguri per il Nuovo Anno
La dottoressa Pileci è stata molto esaustiva e completa e con lei mi trovo in perfetto accordo in tutto ciò che scrive e che le consiglia. Mi inserisco soltanto perché il tema trattato mi appassiona molto. Complimenti intanto per la sua profondità e per le domande che si pone e ci pone.
Senza la filosofia probabilmente non esisterebbero tutte le altre scienze che da essa sono scaturite, non solo, ci sono alcune riflessioni filosofiche che fanno scuola da secoli e che illuminano spesso il cammino nei percorsi di conoscenza.
Ci sono due bellissime frasi di Aristotele che racchiudono mondi. Una è sulla vita e sulle persone che ci ha donato: Non ti chiedo perché me li hai tolti, ti ringrazio per tutto il tempo in cui me li hai donati.
In queste poche righe c’è una elaborazione di lutto scevra da giudizi di valore ma impostata soltanto sulla presenza, sull’esserci, sul “Dasein”, termine bellissimo, non a caso usato nella filosofia tedesca e portato alla sua massima espressione da Heidegger in Essere e Tempo, ma già esplorato precedentemente da Kant e Hegel. Tutte le psicoterapie fenomenologiche si fondano sul Dasein e Husserl ne ha approfondito molti aspetti. Come vede la filosofia docet.
L’altro assunto di Aristotele è sulla speranza ed è stata ripreso da un grande poeta che è Pablo Neruda: La speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio. Tutto ció che è richiesto ad uno psicoterapeuta. Sdegno per le cose che generano sofferenza e ingiustizia, (non lo sdegno personale o le dinamiche di potere che devono essere azzerati in questi ambiti), e il coraggio: quello di fare il possibile perché ogni paziente divenga il meglio di ciò che può essere. Il coraggio di crederci anche se altri non ci credono. Si può lavorare anche con malattie invalidanti, ma ogni volta occorre cercare “un meglio”.
Esistono molti tipi di approccio psicoterapeutico, moltissimi affondano le basi sulla filosofia in maniera diretta, altri in maniera indiretta. Alcuni usano più le tecniche, altri si basano più sulla presenza e la relazione, alcuni lavorano in maniera provocativa, altri invece sull’approccio centrato sul cliente, alcuni lavorano sui meccanismi mentali, altri sulle espressioni mitologiche. Alcuni lavorano sul qui e ora. Alcuni sviluppano una consapevolezza retroflessa, altri sviluppano una consapevolezza inerente il rapporto con gli altri. Alcuni lavorano sulla concettualizzazione, altri sulla sospensione della concettualizzazione. Altri ancora utilizzano metodologie integrate. C’è chi ha un approccio molto occidentale e chi molto orientale e vede nella filosofia linee guida spirituali e pratiche per la risoluzione dei problemi quotidiani. Chi fornisce le risposte e chi fa domande. Ma decisamente vanno accolti tutti con eguale rispetto perché in tutti il fine ultimo deve essere lo stesso anche se le strade per arrivarci sono diverse.
Al di là dell’assunto normativo in base al quale nessuno nelle professioni sanitarie si può rifiutare di dare aiuto a chi ne ha bisogno, quanto ha sostenuto Aristotele fa ancora scuola e la frase di Fitche che lei ci inviato illumina il percorso colorandolo di “celeste”.
E, a proposito di celeste, se Copernico non avesse riflettuto sul moto dei pianeti la verità ci sarebbe rimasta preclusa per molto tempo, senza eminenti studiosi come Keplero e Galileo oggi forse non riusciremo a vedere e comprendere cosa sono le stelle e le comete in cielo. Senza tutto ciò non saremo altro che vuoti contenitori.
Detto questo, le consiglio anche io quanto le ha consigliato la collega: cerchi, si informi, legga, chieda, valuti anche spese e tempi e poi, con il “Dasein”, ascolti se stessa
Mille auguri per il Nuovo Anno
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#4]
Ex utente
Gentile dottoressa Dei,
grazie davvero di cuore! Sia per i complimenti che per il discorso scritto che ha condiviso con me e che mi ha reso molto felice. Non ero a conoscenza del primo assunto di Aristotele: bellissimo!
La sua sintetica spiegazione devi vari tipi di approcci che si ispirano ai fondamenti e massime filosofiche mi ha fatto venire ancora più voglia di fare psicologia. È proprio bello studiare queste cose, ti si aprono cuore e testa. Grazie ancora e tanti auguri anche a lei e alla dottoressa Pileci!
grazie davvero di cuore! Sia per i complimenti che per il discorso scritto che ha condiviso con me e che mi ha reso molto felice. Non ero a conoscenza del primo assunto di Aristotele: bellissimo!
La sua sintetica spiegazione devi vari tipi di approcci che si ispirano ai fondamenti e massime filosofiche mi ha fatto venire ancora più voglia di fare psicologia. È proprio bello studiare queste cose, ti si aprono cuore e testa. Grazie ancora e tanti auguri anche a lei e alla dottoressa Pileci!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 17.1k visite dal 31/12/2017.
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