Sconforto per l'ansia

Salve dottori,
È poco più di un anno che sono intrappolato in questa situazione. La forte ansia da prestazione ha dilagato in ansia generalizzata (diagnosi della psicoterapeuta che sto vedendo da ormai 1 anno). Vi sono stati diversi miglioramenti ma il sintomo più fastidioso, quale il disambientamento, accompagna una gran fetta della giornata e proprio a causa di ciò da 1 mese sono anche un po' "depresso" perchè non riesco più a vivere bene e sereno. La psicologa non risultava impensierita (le vedo 1 volta ogni 2 settimane) fatto sta che continuo a chiedermi se a questo punto non debba assumere qualche farmaco ,nonostante abbia paura degli effetti collaterali annessi, e non penso possa risolvere i veri problemi che sussitono. Vi chiedo inoltre se è possibile cambiare il lato del carattere che mi fa stare così male, spiego meglio; vedo la sconfitta o il fallimento come episodio catastrofico (e per me fallimento significa prendere un voto basso ad un esame). Ho paura che ormai questa metodologia di pensiero non possa essere modificata il che mi rattrista ancor di più. Vi ringrazio per l'ascolto
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazzo,

Ha parlato con la sua terapeuta della possibilità di avvalersi di una terapia farmacologica associata alla psicoterapia? Se si, cosa avete concordato?
Se non lo ha fatto, come mai?

Devono essere sempre e in ogni caso gli specialisti a ritenere opportuna una terapia combinata (psicologica + farmacologica).

“vedo la sconfitta o il fallimento come episodio catastrofico”.
Questo è proprio uno degli scopi principali della psicoterapia: aiutare il paziente a riuscire a “vedere” le stesse cose in modo diverso. Quindi in un modo che determini minore sofferenza di quello attuale.

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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Utente
Utente
Caro dottore,
Non ne abbiamo mai parlato perchè io e i miei genitori non abbiamo ritenuto indispensabile assumere anche dei farmaci per tutte le paure annesse alla questione però a questo punto dopo più di un anno anche se con diversi miglioramenti, temo di dovergliene parlare.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Si! Senza temere nulla, gliene parla e deciderete insieme. Se poi lo psichiatra riterrà utile prescriverle dei farmaci, non c’è nulla di cui temere. Se avesse una infezione batterica non prenderebbe l’antibiotico?

Valutate insieme e stia sereno. I farmaci psichiatrici di nuova generazione, nel caso in cui ci fosse bisogno, agiscono bene, sono validati da anni di studi scientifici e hanno effetti collaterali iniziali quasi impercettibili.

In bocca al lupo!
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Utente
Utente
La ringrazio molto per i consigli, provvederò e vi farò sapere.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Bene!

Cordiali saluti
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