Cambiamenti d'umore e stati d'irrascibilità

Buongiorno,
non so bene da dove iniziare in quanto ho una situazione complicata.
Ho un fratello di 28anni che dall'età di 16anni si è ritirato da scuola, a causa di bullismo e dall'ora non è riuscito a crearsi un giro d'amicizie stabile,un lavoro un hobby...nulla.
La mia famiglia è composta dai miei genitori,mia sorella di 33anni io di 31 e lui di 28.
A casa la situazione è sempre stata pesante,perchè i miei sono molto apprensivi ed è sempre mancato il dialogo.
Mio padre(che ha a sua volta alle spalle un passato familiare poco felice)non ha mai avuto pazienza nel starci vicino a livello emotivo(è prepotente è vuole avere sempre l'ultima parola) ma ha sempre colmato questa mancanza a livello materiale e mia mamma,tende ha comportarsi da vera "Chioccia"e non accetta la realtà.
Ad oggi,però,chi ha pagato realmente le conseguenze è mio fratello.
Quando si è ritirato da scuola,nè mia mamma e nè mio papà si sono preoccupati di domandarsi il perchè o di trovare una soluzione,anzi,hanno lasciato correre,come sempre e quando dopo un paio d'anni che mio fratello passava le sue giornate a vuoto (o sul divano o davanti lo schermo del pc/computer o con le cuffie alle orecchie ascoltando musica)gli ho fatto notare che aveva bisogno di un sostegno psicologico mi sono sentita rispondere esattamente così:"tu fai la figlia noi i genitori"
Ecco..io avevo solo 19anni ed ero nel pieno della vita e anche se più volte sono tornata sull'argomento non sono riuscita a farmi ascoltare.
Anche mia sorella ha provato a volte a cercare il confronto ma lei ha lasciato subito perdere,mentre io,comunque,di anno in anno cercavo di convincerli.
Ad oggi mio fratello,ha 28anni e a parte qualche uscita con amici che io definisco di "passaggio" e un paio d'esperienze lavorative terminate praticamente dopo pochissimi giorni di lavoro,passa le intere giornate sul divano o sdraiato a letto.
Il problema è che da qualche anno ha sviluppato un'aggressività verbale al quanto forte.
Spesso senza nemmeno un reale motivo cerca lo scontro sia con noi familiari che con il primo che gli capita davanti.
Ogni volta che esce di casa la sua esclamazione è:"vediamo se trovo qualcuno con cui fare a botte!"
Ha momenti di forte aggressività verbale ai quali da il massimo sfogo per poi tornare calmo e sereno come se nulla fosse accaduto.
Non da peso alle parole orrende che dice e dopo aver esagerato tende dopo qualche giorno a chiedere scusa.
Da circa 5 mesi è stato seguito da uno psicologo il quale ha chiesto il colloquio con i miei familiari e ne è emerso che ha bisogno di uno psichiatra.
Il problema è che i miei non si decidono ancor oggi ,dopo anni, a prendere una decisione.
Mia mamma addossa la colpa di tutto al carattere di mio papà e lui viceversa e nel frattempo il tempo passa e noi sorelle siamo protagoniste di questo scempio e costrette a subire le conseguenze.
Secondo lei,come mi dovrei comportare?E a cosa potrebbero essere dovute queste alterazioni di personalità di mio fratello?

Saluti
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile ragazza,

complimenti per l'attenzione affettuosa con cui segue il fratello.

Alla Sua ultima domanda
solo la psicoterapia è in grado di dare risposta:
alcune saranno cause remote, altre familiari, ecc..
ma solo nel percorso si svelano poco a poco.
Ma al di là delle cause sarà importante trovare "soluzioni", modaòlità che permettano di vivere meglio.


E dunque ... passiamo alle altre domande:
"..Secondo lei,come mi dovrei comportare?.."

Rappresenta già un grande passo avanti che lui stia seguendo un percorso psicoterapeutico (lo Psicologo che lo segue è anche psicoterapeuta, vero?),
ma ora è importante seguire l'indicazione per una visita psichiatrica.
Lo rammenti ai Suoi genitori
senza possibilmente farli innervosire ma con fermezza.
Se loro temporeggiano, c'è la possibilità di chiedere l'impegnativa al medico di base
(con l'unica spesa del ticket per la visita psichiatrica).
Ove ci fosse la necessità di farmaci, "appoggi" la prescrizione.

Riguardo alla aggressività, in molti casi è frutto
del malessere e dell'infelicità,
di una vita insoddisfacente.
Ma sarà la diagnosi a far luce anche su questo punto.

Saluti cordiali.

Se ritiene, ci tenga informati.



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno,
intanto la ringrazio per avermi risposto.
Sembra fatto apposta,ma proprio tre giorni dopo aver chiesto il consulto,mio fratello,che vive a casa con i miei genitori,ha avuto un 'altro dei suoi sfoghi d'ira e da quanto mi hanno raccontato (essendo sposata non abito più li)sono stati costretti a chiamare le forze dell'ordine e l'ambulanza che lo hanno portato in ospedale.
Dalle prime visite è emerso che ha fatto uso di cannabis ma successivamente è stato disposto il TSO.
Dal giorno 30/12 è ricoverato in psichiatria e per ora i miei mi hanno riferito solo che sono stati chiamati per un colloquio dove hanno dovuto spiegare la situazione del figlio.
Purtroppo al momento non so altro e anche se vorrei essere un pò più presente per gestire la situazione,non riesco,perchè sono diventata mamma da 4 mesi e devo badare alla mia piccola.
Aspetto che venga dimesso per capire dalle dimissioni cosa sia emerso e spero che sia la volta buona per poterlo indirizzare attraverso un percorso che lo possa aiutare a stare meglio.
La tengo informata e la ringrazio ancora per i consigli.

saluti
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597

Gentile utente,

la Sua priorità ora è la piccolina
che ha bisogno di una mamma serena per poter crescere bene.

Nel frattempo Suo fratello è curato e accudito,
Lei non abbia fretta che venga dimesso.
Uscirà con una diagnosi precisa e con una terapia
forse composta di colloqui clinici e farmaci;
o forse la frequenza diurna ad un gruppo gestito dallo stesso reparto psichiatrico. In ogni caso "seguìto".

La relazione genitoriale in questi primi mesi di vita assorbe molte energie fisiche e mentali,
per apprendere a entrare in relazione con la nuova ceatura che si esprime in una lingua .. non sempre comprensibile.
E poi c'è la coppia da "tener d'occhio" in questo delicata fase. Al proposito Le allego:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html
per aiutarLa a ri-centrarsi sulle corrette priorità.

Saluti cari!

[#4]
Utente
Utente
Buongiorno,
con un pò di ritardo la volevo ringraziarla,sia per la risposta,che per il consiglio dato.
A tal proposito ,volevo chiederle un parere personale,su come gestire questa situazione, che le vado a spiegare.
Dopo quanto raccontato(seppur sinteticamente per il poco spazio disponibile)ad oggi,mi trovo io in difficoltà nel relazionarmi con i miei familiari.
Il punto è questo....attualmente mio fratello è stato dimesso dall'ospedale e come diceva lei sta affrontando il percorso destinato.
In contemporanea mi trovo a dover far i conti con una mamma in convalescenza(da una brutta malattia),un fratello sotto cure e un papà che non fa altro che demonizzarmi perchè non sono fisicamente presente a casa e si lamente per ogni cosa con me,gettandomi tutto il suo malumore addosso e inoltre pretende che io porti mia figlia in quella realtà.
Secondo lei come dovrei comportarmi,visto e considerato che questa situazione non fa altro che levarmi via le energie e mi crea un forte stress?
Come dovrei affrontare la gestione della mia bambina con loro?E' giusto portarla in una realtà dove si respira tensione?
Io al momento mi sono allontanata da loro, in quanto mi sento stanca della situazione.

saluti
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

ci chiede:

"..Io al momento mi sono allontanata da loro, in quanto mi sento stanca della situazione..."
Lo capisco.
E non va dimenticata la bimba.
I primi mesi e anni della vita di un bimbo abbisognano di tutta la cura e protezione possibili, dato che in questa fase si formano le radici che sosterranno l'intero "albero".

Non si faccia eccessivamente carico delle lamentele di Suo padre:
d'altra parte con chi può lamentarsi lui della pesantezza delle vita? Con la moglie no, col figlio no.. e dunque non rimane che Lei.
Lo ascolti, ma gli ricordi anche che Lei non ha la capacità di fare miracoli, e che dunque lui stesso deve aiutarsi (visita medica, farmaci, ecc.).

Quando Lei avrà riconquistato il proprio equilibrio e riuscirà a non farsi più colpevolizzare,
può portare la bimba da loro,
ma per un tempo breve e finchè dura il buonumore di tutti nella gioia di reincontrarsi.

La maggiore attenzione va data alla bimba,
è lei che deve assolutamente tutelata
affinchè cresca gioiosa, sana, sicura di sè.

Saluti cari.

Se ritiene, ci tenga al corrente.
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