No relazioni d'amore, sì sesso con gli sconosciuti
Salve, mi scuso in anticipo se sia un argomento già trattato, ma ho cercato senza trovare nulla.
Cercherò di essere il più chiaro possibile.
Mi trovo in una sorta di relazione, con una persona abbastanza più giovane di me di circa 15 anni, io 40 lei 25, che conosco da diverso tempo e che nell'ultimo anno, dopo che la mia storia di lunga durata si è conclusa, si è fatta sotto, prima dichiarandomi un interesse sessuale, poi iniziando a parlare pure di sentimenti e di una ipotetica storia (interesse ricambiato).
Il problema è che, nonostante lei abbia una vita sessuale molto attiva, non siamo mai riusciti ad avere un rapporto, l'idea di avere a che fare con una persona verso la quale prova anche dei sentimenti la spaventa tremendamente fino a bloccarla.
Viviamo anche a distanza, quindi nei periodi in cui non ci si vede la nostra relazione è fatta di messaggi e chat.
In tutto questo periodo, le sue fantasie sessuali nei miei confronti hanno toccato vette incredibili, ma poi, nel momento del dunque, diventa un'altra persona, timorosa, accampa un sacco di scuse e avere intimità è praticamente impossibile.
Io le dico che forse è solo una fantasia, che magari non le piaccio abbastanza, o che magari vorrebbe solo sesso e che parlare anche di una ipotetica storia e dei nostri sentimenti la confonde, ma lei invece mi dice che le capita spesso, come se le pulsioni, quelle sessuali e quelle che hanno a che fare con l'affettività, non possano viaggiare sugli stessi piani.
E allora, quando capitano queste cose, io provo a distaccarmi, ma lei mi ricerca... e diventa sempre un loop dal quale non se ne esce.
Ho pensato che potesse essere la nostra differenza di età, ma niente, lei mi dice che neanche ci pensa a questa differenza come problema.
Ha una vita sessuale vorace, riesce a cambiare partner sessuali continuamente, per farci sesso una due volte, anche usando gli strumenti on line per trovarli e farsi trovare, io non sono neanche geloso di questo suo aspetto, ma poi, quando è il nostro turno, diventa impossibile e la cosa la turba parecchio, si sente in colpa ma non riesce a superare questo blocco.
Io le ho consigliato di rivolgersi a uno specialista, ma purtroppo viene da una esperienza pessima, quello da cui era in cura l'ha portata a letto e ora non si fida più, si è sentita plagiata.
Ho sviluppato nei suoi confronti anche un istinto di protezione, so benissimo che è un rapporto dal quale dovrei fuggire, ma capisco anche le sue difficoltà e vorrei comunque provare a starle accanto.
Altro problema è la sua promiscuità sessuale, come vi ho accennato, anche questo finisce col viverlo con grande senso di colpa alla fine.
Mi sento manipolato da questa situazione, ma vorrei innanzitutto capire se secondo voi esista una via d'uscita, mi rendo conto che io vorrei "salvarla" anche perché sono legato a lei.
Ha una vita in qualche maniera irreprensibile in pubblico, a vederla non è mai provocante, stavo pensando di provare a frequentarla senza cercare intimità.
Cercherò di essere il più chiaro possibile.
Mi trovo in una sorta di relazione, con una persona abbastanza più giovane di me di circa 15 anni, io 40 lei 25, che conosco da diverso tempo e che nell'ultimo anno, dopo che la mia storia di lunga durata si è conclusa, si è fatta sotto, prima dichiarandomi un interesse sessuale, poi iniziando a parlare pure di sentimenti e di una ipotetica storia (interesse ricambiato).
Il problema è che, nonostante lei abbia una vita sessuale molto attiva, non siamo mai riusciti ad avere un rapporto, l'idea di avere a che fare con una persona verso la quale prova anche dei sentimenti la spaventa tremendamente fino a bloccarla.
Viviamo anche a distanza, quindi nei periodi in cui non ci si vede la nostra relazione è fatta di messaggi e chat.
In tutto questo periodo, le sue fantasie sessuali nei miei confronti hanno toccato vette incredibili, ma poi, nel momento del dunque, diventa un'altra persona, timorosa, accampa un sacco di scuse e avere intimità è praticamente impossibile.
Io le dico che forse è solo una fantasia, che magari non le piaccio abbastanza, o che magari vorrebbe solo sesso e che parlare anche di una ipotetica storia e dei nostri sentimenti la confonde, ma lei invece mi dice che le capita spesso, come se le pulsioni, quelle sessuali e quelle che hanno a che fare con l'affettività, non possano viaggiare sugli stessi piani.
E allora, quando capitano queste cose, io provo a distaccarmi, ma lei mi ricerca... e diventa sempre un loop dal quale non se ne esce.
Ho pensato che potesse essere la nostra differenza di età, ma niente, lei mi dice che neanche ci pensa a questa differenza come problema.
Ha una vita sessuale vorace, riesce a cambiare partner sessuali continuamente, per farci sesso una due volte, anche usando gli strumenti on line per trovarli e farsi trovare, io non sono neanche geloso di questo suo aspetto, ma poi, quando è il nostro turno, diventa impossibile e la cosa la turba parecchio, si sente in colpa ma non riesce a superare questo blocco.
Io le ho consigliato di rivolgersi a uno specialista, ma purtroppo viene da una esperienza pessima, quello da cui era in cura l'ha portata a letto e ora non si fida più, si è sentita plagiata.
Ho sviluppato nei suoi confronti anche un istinto di protezione, so benissimo che è un rapporto dal quale dovrei fuggire, ma capisco anche le sue difficoltà e vorrei comunque provare a starle accanto.
Altro problema è la sua promiscuità sessuale, come vi ho accennato, anche questo finisce col viverlo con grande senso di colpa alla fine.
Mi sento manipolato da questa situazione, ma vorrei innanzitutto capire se secondo voi esista una via d'uscita, mi rendo conto che io vorrei "salvarla" anche perché sono legato a lei.
Ha una vita in qualche maniera irreprensibile in pubblico, a vederla non è mai provocante, stavo pensando di provare a frequentarla senza cercare intimità.
[#1]
"Mi sento manipolato da questa situazione, ma vorrei innanzitutto capire se secondo voi esista una via d'uscita, mi rendo conto che io vorrei "salvarla" anche perché sono legato a lei."
Mi pare un'analisi corretta, ma non significa certo che Lei (che scrive) non abbia bisogno di aiuto specialistico. proprio perchè è consapevole di essere manipolato e di aver assunto il ruolo (patologico) del salvatore, quando nessuno Le sta chiedendo aiuto...
Cordiali saluti,
Mi pare un'analisi corretta, ma non significa certo che Lei (che scrive) non abbia bisogno di aiuto specialistico. proprio perchè è consapevole di essere manipolato e di aver assunto il ruolo (patologico) del salvatore, quando nessuno Le sta chiedendo aiuto...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie dottoressa,
Ccnosco già queste situazioni, mi sono già approcciato negli anni a certe personalità drammatiche, purtroppo.
La differenza, oggi, rispetto a prima, è che ho riconosciuto sin da subito certi meccanismi.
Non ne sono vittima, riesco ad essere abbastanza distaccato, non sono in una situazione di codipendenza, anche perché, paradossalmente, ho condiviso poco.
Quello che mi incuriosiva, di questa situazione, è la sua personalità (di lei), non per giocare a fare lo psicologo, ma mi piacerebbe darle degli spunti che le possano servire, perché lei riconosce di aver un problema, al contrario di quelle persone che non lo accettano minimamente il fatto di avere un profondo disagio con cui fare i conti.
Insomma, non sono sprovveduto rispetto a questa situazione, purtroppo le conosco già certe dinamiche.
Lei è giovane, mi piacerebbe potesse affrontare i suoi demoni (io mi sento di stare bene tutto sommato, la mia vita e i miei programmi, non si sono fatti minimamente intimidire da questa storia, per fortuna).
Però mi piacerebbe, un giorno, trasformare questo affetto in qualcosa che sia anche tangibile, sempre che sia possibile.
Che tipo di personalità le sembra quella di questa ragazza?
Che tipo di approccio dovrebbe avere, nella ricerca di uno specialista?
Magari donna?
Ccnosco già queste situazioni, mi sono già approcciato negli anni a certe personalità drammatiche, purtroppo.
La differenza, oggi, rispetto a prima, è che ho riconosciuto sin da subito certi meccanismi.
Non ne sono vittima, riesco ad essere abbastanza distaccato, non sono in una situazione di codipendenza, anche perché, paradossalmente, ho condiviso poco.
Quello che mi incuriosiva, di questa situazione, è la sua personalità (di lei), non per giocare a fare lo psicologo, ma mi piacerebbe darle degli spunti che le possano servire, perché lei riconosce di aver un problema, al contrario di quelle persone che non lo accettano minimamente il fatto di avere un profondo disagio con cui fare i conti.
Insomma, non sono sprovveduto rispetto a questa situazione, purtroppo le conosco già certe dinamiche.
Lei è giovane, mi piacerebbe potesse affrontare i suoi demoni (io mi sento di stare bene tutto sommato, la mia vita e i miei programmi, non si sono fatti minimamente intimidire da questa storia, per fortuna).
Però mi piacerebbe, un giorno, trasformare questo affetto in qualcosa che sia anche tangibile, sempre che sia possibile.
Che tipo di personalità le sembra quella di questa ragazza?
Che tipo di approccio dovrebbe avere, nella ricerca di uno specialista?
Magari donna?
[#3]
Benissimo,
a questo punto può solo consigliare a questa ragazza di rivolgersi direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta direttamente. Non importa che tipo di personalità ha questa ragazza, sarà lei (la ragazza) a doversene occupare ed eventualmente uno psicoterapeuta.
Soltanto, non capisco come mai prima ha asserito di sentirsi manipolato da questa situazione. Essere consapevole di qualcosa non significa saper anche gestirla...
Cordiali saluti,
a questo punto può solo consigliare a questa ragazza di rivolgersi direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta direttamente. Non importa che tipo di personalità ha questa ragazza, sarà lei (la ragazza) a doversene occupare ed eventualmente uno psicoterapeuta.
Soltanto, non capisco come mai prima ha asserito di sentirsi manipolato da questa situazione. Essere consapevole di qualcosa non significa saper anche gestirla...
Cordiali saluti,
[#4]
Utente
Perché, nonostante avessi riconosciuto sin da subito certe dinamiche, mi sono sentito manipolato nella parte che mi ha creato delle aspettative, perché non avevo ancora capito né conoscevo tutte le sue difficoltà.
Credo di aver incontrato nella mia vita varie personalità, tanto che ad un certo punto ho cominciato a studiarle: borderline (ne sono stato ahimè codipendente e quanta fatica per uscirne), istrioniche, antisociali, bipolari etc etc..
Non è che ho per vezzo quello di andare a cercarmele, però, una volta che mi sono trovato con l'averci a che fare, ho approfondito e alcune letture sono state una naturale conseguenza, e quanto mi hanno aiutato nella vita!
Però, questa mi ha scavalcato, perché riesce ad aver i tratti di tutte le personalità drammatiche, senza averne una precisa, è talmente complicata da essere incredibilmente affascinante.
Mi sono sentito manipolato e impotente quando, la prima volta che le ho consigliato di andare da un professionista, lei mi ha detto che si era sentita plagiata e ci era finita a letto, senza che provasse attrazione per lui.
Ecco, questa cosa mi ha scavalcato, nonostante conoscessi cosa fosse il transfer.
(ma non credo a tutto quello che mi dice, ma le riconosco una sofferenza reale, questo sì).
E' una personalità che, quando pensi di aver capito qualcosa, ti sorprende sempre...e manipola di continuo le persone, me ne accorgo: uomini, donne, famigliari etc etc
Con una differenza: nonostante si faccia fatica a portare le discussioni su un piano della razionalità, sviscerando la sua vita, dandole il tempo di raccontarsi, in questo tempo, si rende conto che è una realtà che la fa stare male, è combattuta, in qualche maniera chiede aiuto (ma io cerco sempre di non viziarla, di farle capire che non sempre ho il tempo per lei... e che riesco a stare bene anche senza cercarla, aspetto che sia sempre lei o quasi a farlo, raramente la cerco io).
Quindi, proprio in questi giorni la sto invitando ad affrontare il suo male ed a rivolgersi ad uno specialista. Prima però le chiedevo, dottoressa, visto che già in una occasione ne ha subito inevitabilmente il fascino, se fosse il caso che la scegliesse donna.
Infine, non credo sia un "reato" affezionarsi al disagio, dipende anche dalle percezioni che si hanno delle situazioni (giusto?), e fino a quando riesco a gestire il mio affetto e la mia voglia di proteggerla, sono "salvo".
Io ho fatto i miei percorsi, passando anche da una terapia, e ne sono uscito fortificato, nel tempo.
Oggi mi posso permettere, spero, anche di guardarlo in faccia il disagio degli altri e, siccome sono una persona che si fa anche affascinare da certe storie, alcune mi piace farle mie.
E poi, con questa ragazza, che ho visto in qualche maniera crescere, è un affetto che parte da lontano, e io non ho mai "abusato" del fascino che esercito nei suoi confronti, per soddisfare le mie voglie a breve termine, anche se sto scrivendo perché certe voglie vengano soddisfatte, lo riconosco, ma non partendo da una situazione di malessere.
Magari se un giorno ne uscirà "sana", non avrà più voglia di me, questo lo metto in conto e non mi preoccupa.
Credo di aver incontrato nella mia vita varie personalità, tanto che ad un certo punto ho cominciato a studiarle: borderline (ne sono stato ahimè codipendente e quanta fatica per uscirne), istrioniche, antisociali, bipolari etc etc..
Non è che ho per vezzo quello di andare a cercarmele, però, una volta che mi sono trovato con l'averci a che fare, ho approfondito e alcune letture sono state una naturale conseguenza, e quanto mi hanno aiutato nella vita!
Però, questa mi ha scavalcato, perché riesce ad aver i tratti di tutte le personalità drammatiche, senza averne una precisa, è talmente complicata da essere incredibilmente affascinante.
Mi sono sentito manipolato e impotente quando, la prima volta che le ho consigliato di andare da un professionista, lei mi ha detto che si era sentita plagiata e ci era finita a letto, senza che provasse attrazione per lui.
Ecco, questa cosa mi ha scavalcato, nonostante conoscessi cosa fosse il transfer.
(ma non credo a tutto quello che mi dice, ma le riconosco una sofferenza reale, questo sì).
E' una personalità che, quando pensi di aver capito qualcosa, ti sorprende sempre...e manipola di continuo le persone, me ne accorgo: uomini, donne, famigliari etc etc
Con una differenza: nonostante si faccia fatica a portare le discussioni su un piano della razionalità, sviscerando la sua vita, dandole il tempo di raccontarsi, in questo tempo, si rende conto che è una realtà che la fa stare male, è combattuta, in qualche maniera chiede aiuto (ma io cerco sempre di non viziarla, di farle capire che non sempre ho il tempo per lei... e che riesco a stare bene anche senza cercarla, aspetto che sia sempre lei o quasi a farlo, raramente la cerco io).
Quindi, proprio in questi giorni la sto invitando ad affrontare il suo male ed a rivolgersi ad uno specialista. Prima però le chiedevo, dottoressa, visto che già in una occasione ne ha subito inevitabilmente il fascino, se fosse il caso che la scegliesse donna.
Infine, non credo sia un "reato" affezionarsi al disagio, dipende anche dalle percezioni che si hanno delle situazioni (giusto?), e fino a quando riesco a gestire il mio affetto e la mia voglia di proteggerla, sono "salvo".
Io ho fatto i miei percorsi, passando anche da una terapia, e ne sono uscito fortificato, nel tempo.
Oggi mi posso permettere, spero, anche di guardarlo in faccia il disagio degli altri e, siccome sono una persona che si fa anche affascinare da certe storie, alcune mi piace farle mie.
E poi, con questa ragazza, che ho visto in qualche maniera crescere, è un affetto che parte da lontano, e io non ho mai "abusato" del fascino che esercito nei suoi confronti, per soddisfare le mie voglie a breve termine, anche se sto scrivendo perché certe voglie vengano soddisfatte, lo riconosco, ma non partendo da una situazione di malessere.
Magari se un giorno ne uscirà "sana", non avrà più voglia di me, questo lo metto in conto e non mi preoccupa.
[#5]
Freud diceva:
“Molti uomini amano donne che non desiderano e desiderano donne che non amano”
Si chiama scissione, e non correla con delle strutture di Personalità , ma con storie di vita, d’infanzia ed emozionali.
Nel mio sito personale e blog troverà tanto materiale a riguardo.
“Molti uomini amano donne che non desiderano e desiderano donne che non amano”
Si chiama scissione, e non correla con delle strutture di Personalità , ma con storie di vita, d’infanzia ed emozionali.
Nel mio sito personale e blog troverà tanto materiale a riguardo.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.1k visite dal 27/12/2017.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.