Crollo mentale
Salve, da molto tempo ormai mi sento intrappolato in un vortice buio.Ho avuto una infanzia felice e una famiglia solida.Ma da quando mi sono iscritto all’università sono cominciati i problemi, so’ di essere in difetto in quanto alla mia età non sono ancora riuscito a laurearmi,ma il giudizio della gente mi fa sprofondare nella depressione.Avevo scelto una facoltà troppo difficile,questo mi ha fatto sentire un fallito,ed ho passato un anno chiuso in casa, non volevo vedere nessuno.Decido di cambiare facoltà,superato il primo esame ho iniziato a pensare di non essere un fallito. Negli anni successivi l'impegno nello studio porta i suoi frutti, ma alcuni avvenimenti mi segnano (la morte di due parenti) ed un mese lontano da casa per problemi di salute di un familiare,mese in cui ho avvertito l’assenza della mia ragazza (con la quale stavo da 11 anni e con la quale ho convissuto per 8 anni). Dopo questo evento non mi sono sentito più lo stesso: agitazione, insonnia, dimagrimento, nervosismo, tutti sintomi che ho sempre avvertito nei momenti di maggior stress ma ora in modo più accentuato. Durante questo periodo in oltre, la mia ragazza ha trovato lavoro molto distante da me, ha cominciato a lavorare dicendomi che la distanza ci sarebbe servita per avvicinarci sentimentalmente,siccome c’erano spesso liti.Poco tempo dopo mi sembra che lei stesse prendendo le distanze,che non volesse più un futuro insieme;tornava e spesso non ci vedevamo a causa dei litigi (dovuti al mio comportamento).Dopo poco tempo lei ha deciso di prendersi una pausa dicendomi che aveva bisogno di serenità. Più passavano i giorni senza sentirla e più mi mancava,mi sentivo solo, volevo che la morte ponesse fine alle mie sofferenze.Un giorno ricevo un suo messaggio dove dice di volermi vedere,dice di aver capito che a me non poteva rinunciare, ma che la mia gelosia e la mia possessività l’avevano fatta allontanare,mi parla di un ragazzo con il quale aveva stretto amicizia.Le chiedo di non nascondermi più nulla,ma dopo poco tempo scopro che con tale ragazzo aveva passato numerose serate e spesso era stata a casa sua, al contrario di quanto mi aveva assicurato;mi supplica di perdonarla e accetto.Ma io cambio,non riesco ad essere più lo stesso, e dopo aver scoperto che anche i suoi familiari avevano tradito la mia fiducia,decido di prendere le distanze anche da loro.Lei mi dice che ci tiene ma che non siamo più affiatati come prima,che è meglio dirci addio,purtroppo però la paura di essere abbandonato di nuovo mi spinge ad accettare ogni sua condizione. In fine i suoi familiari mi dicono che non sono il meglio per lei, che non avendo io un lavoro,non sono giusto per lei.Ciò che mi ferisce di più è sentirmi dire questo dopo 11 anni,quando fino a pochi mesi prima dicevano di volere che tornassimo insieme.Penso di non poter trovare più una persona con la quale poter essere felice,di non poter essere più sereno.Grazie
[#1]
Gentile ragazzo,
ci espone più di una criticità. Ci dice che nei momenti di maggiore stress soffriva già di dimagrimento, insonnia, nervosismo, agitazione; il che fa propendere per una certa predisposizione all'ansia o a una vulnerabilità dell'equilibrio psico-emotivo. Penso che al riguardo potrebbe sentire anche il parere del medico di base.
Per quanto riguarda la sintomatologia ansiosa certamente uno psicologo psicoterapeuta può aiutarla: le terapie brevi ad es. vantano ottimi risultati e sul mio sito può trovare articoli sul trattamento del panico in cui molte considerazioni sono estendibili all'ansia in generale.
Ci parla poi anche di gelosia e per essa l'intervento di uno psicologo di solito è molto efficace o risolutivo.
Da ultimo, ma in realtà penso sia il primo problema per importanza, ci dice di non essersi ancora laureato. Tenga presente che il lavoro è importantissimo per la nostra identità, sicurezza, autostima, sopravvivenza. E' quindi un obiettivo da perseguire tra le prime istanze, che è possibile le permetterà di vedere le situazioni con più chiarezza e sicurezza.
cordiali saluti
ci espone più di una criticità. Ci dice che nei momenti di maggiore stress soffriva già di dimagrimento, insonnia, nervosismo, agitazione; il che fa propendere per una certa predisposizione all'ansia o a una vulnerabilità dell'equilibrio psico-emotivo. Penso che al riguardo potrebbe sentire anche il parere del medico di base.
Per quanto riguarda la sintomatologia ansiosa certamente uno psicologo psicoterapeuta può aiutarla: le terapie brevi ad es. vantano ottimi risultati e sul mio sito può trovare articoli sul trattamento del panico in cui molte considerazioni sono estendibili all'ansia in generale.
Ci parla poi anche di gelosia e per essa l'intervento di uno psicologo di solito è molto efficace o risolutivo.
Da ultimo, ma in realtà penso sia il primo problema per importanza, ci dice di non essersi ancora laureato. Tenga presente che il lavoro è importantissimo per la nostra identità, sicurezza, autostima, sopravvivenza. E' quindi un obiettivo da perseguire tra le prime istanze, che è possibile le permetterà di vedere le situazioni con più chiarezza e sicurezza.
cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 26/12/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.