Ansia e depressione
Salve psicologi scrivo per l’ennesima volta anche rassicurarmi un po’ con voi che siete si grande aiuto. Comunque sono passati ormai 7-8 mesi da quando non riesco più ad essere me stesso. Molte volte sono in ansia e ogni pensiero che mi faccio mi fa molta paura. Sento tipo il bisogno di avere tutto sotto controllo e molte volte sono anche depresso e non ho voglia di fare niente. Altre volte oltre a l’ansia ho pensieri confusi che non hanno alcun senso (tipo significato delle parole, il passare del tempo) e molte volte quando parlo non riesco a fare un discorso come vorrei io perché la mia mente pensa ad altro. Sono seguito da una psicologa da circa 6-7 mesi ma non vedo troppi cambiamenti e molte volte quando mi sento meglio é come se partisse solo da me e i farmaci e la psicoterapia non servissero a niente. Appunto da quando sono stato male ho cominciato subito con i farmaci (maveral e trilafon) che però mi aiutano solo in parte. Cosa posso fare ? Ormai sono quasi senza speranza ma per fortuna riesco da solo ad andare avanti a lavorare e a mantenere le mie amicizie anche se con difficoltà.
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Gentile
Lei è giovanissimo e merita una vita decisamente più serena. Parli con la o lo psicoterapeuta che la segue di queste sue perplessità e ipotizzi insieme a lui o lei la possibilità di proseguire il percorso con un’altro/a collega. Questo dovete deciderlo insieme e a lei farà sicuramente bene esprimere quanto sente. I farmaci glieli ha prescritti il suo medico di famiglia o uno specialista psichiatra? Parli anche con il suo medico di famiglia delle sensazioni che prova e insieme a lui ipotizzi varie possibilità.
Ciò che deve prefiggersi è trasformare la sua vita in una scoperta e non più in una lotta perpetua.
Mille auguri
Lei è giovanissimo e merita una vita decisamente più serena. Parli con la o lo psicoterapeuta che la segue di queste sue perplessità e ipotizzi insieme a lui o lei la possibilità di proseguire il percorso con un’altro/a collega. Questo dovete deciderlo insieme e a lei farà sicuramente bene esprimere quanto sente. I farmaci glieli ha prescritti il suo medico di famiglia o uno specialista psichiatra? Parli anche con il suo medico di famiglia delle sensazioni che prova e insieme a lui ipotizzi varie possibilità.
Ciò che deve prefiggersi è trasformare la sua vita in una scoperta e non più in una lotta perpetua.
Mille auguri
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#4]
Utente
Salve volevo chiedere un’altra cosa, é possibile che il mettere in dubbio un po’ la realtà, la poca voglia di continuare a vivere e il non trovare un po’ il senso della mia esistenza sia riconducibile ad uno stato di schizofrenia? Perché i miei pensieri sono molto confusi e molte volte mi sembra che quello che risulta essere facile e naturale per un’altra persona a me risulta molto difficile e innaturale. Se si trattasse di uno stato di preschizofrenia c’è possibilita che riesca ad uscirne e riuscire a tornare come ero prima dimenticando anche questo bruttissimo e infinito periodo di angoscia e pensieri confusi.
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Gentile utente,
mi ha fatto pensare la Sua frase
"..molte volte quando mi sento meglio é come se partisse solo da me e i farmaci e la psicoterapia non servissero a niente...";
mi ha fatto pensare perchè non sempre il paziente ha la percezione di quanto importante sia il percorso che sta facendo.
Tanto più importante se - come nel caso Suo - abbina psicoterapia e farmacoterapia che - come potrà leggere anche qui - risulta il mix vincente:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
Il tempo del malessere è lento a trascorrere,
ma non si faccia scoraggiare.
Non faccia ipotesi di altre patologie psichiatriche, servirebbero solo a complicare la Sua mente.
Due domande:
La Sua psicologa è anche psicoterapeuta?
I farmaci Le sono stati prescritti dallo psichiatra oppure dal medici di base?
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
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Gentile,
lo stato di confusione che riferisce può essere un sintomo molto significativo per chi la segue e ascrivibile a disturbi ben precisi.
Il fatto che lei ne sia consapevole è già un aspetto molto importante che dovrebbe in parte esserle di aiuto. Di certo chi le ha prescritto i farmaci ha fatto una diagnosi e quindi, come già le avevo consigliato, chieda di averla, è un suo diritto, chieda allo psichiatra o al medico che la segue quanto tempo ipotizzano affinché i farmaci sortiscano effetto, esponga quanto sta provando che sarà per lui/lei una utile indicazione. Parli anche con lo/la psicoterapeuta che la segue se è persona diversa, ma non faccia autodiagnosi che sarebbero inutili e falsate nello stato in cui si trova e non avendo gli strumenti necessari per poterlo fare. Segua un ordine sulle cose da chiarire e da chiedere. Dopo aver avuto tutte le riposte del caso avrà gli elementi per comprendere meglio anche i sintomi e valutare l’eventualità di una ulteriore diagnosi per conferma. Comprendo che gli stati d’animo che prova lei sono molto invasivi e generano uno stato di perenne allerta che tende complessa la quotidianità, ma provi a concentrarsi sulle soluzioni, si apra a nuovi possibili progetti e cerchi soprattutto di non sentirsi solo nella lotta verso un miglior stare al mondo.
Cordiali saluti
lo stato di confusione che riferisce può essere un sintomo molto significativo per chi la segue e ascrivibile a disturbi ben precisi.
Il fatto che lei ne sia consapevole è già un aspetto molto importante che dovrebbe in parte esserle di aiuto. Di certo chi le ha prescritto i farmaci ha fatto una diagnosi e quindi, come già le avevo consigliato, chieda di averla, è un suo diritto, chieda allo psichiatra o al medico che la segue quanto tempo ipotizzano affinché i farmaci sortiscano effetto, esponga quanto sta provando che sarà per lui/lei una utile indicazione. Parli anche con lo/la psicoterapeuta che la segue se è persona diversa, ma non faccia autodiagnosi che sarebbero inutili e falsate nello stato in cui si trova e non avendo gli strumenti necessari per poterlo fare. Segua un ordine sulle cose da chiarire e da chiedere. Dopo aver avuto tutte le riposte del caso avrà gli elementi per comprendere meglio anche i sintomi e valutare l’eventualità di una ulteriore diagnosi per conferma. Comprendo che gli stati d’animo che prova lei sono molto invasivi e generano uno stato di perenne allerta che tende complessa la quotidianità, ma provi a concentrarsi sulle soluzioni, si apra a nuovi possibili progetti e cerchi soprattutto di non sentirsi solo nella lotta verso un miglior stare al mondo.
Cordiali saluti
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Utente
Grazie delle risposte. I farmaci sono stati prescritti da uno psichiatra e non ne sono sicuro ma mi sembra che la psicologa non sia psicoterapeuta. Volevo dire anche che sento il bisogno di tornare a pensare come una persona normale perché mi sembra di mettere tutto in dubbio come se ci fosse un’alternativa a tutto anche a quello che dico. grazie ancora delle risposte
[#8]
Le mie domande erano relative a:
la prima al fatto che una solo una psicoterapeuta è autorizzata (e possiede la preparazione) per curare:
la seconda alla effettuazione di una visita psichiatrica con relativa diagnosi, che è stata effettuata; essa esclude le Sue .. fantasie schizofreniche.
Quando ha tempo legga l'articolo in link: La confermerà nel Suo percorso e La incoraggerà.
Saluti cordiali.
la prima al fatto che una solo una psicoterapeuta è autorizzata (e possiede la preparazione) per curare:
la seconda alla effettuazione di una visita psichiatrica con relativa diagnosi, che è stata effettuata; essa esclude le Sue .. fantasie schizofreniche.
Quando ha tempo legga l'articolo in link: La confermerà nel Suo percorso e La incoraggerà.
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.9k visite dal 26/12/2017.
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